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MICHELANGELO E LA SISTINA (1512-2012). I PROFETI INSIEME ALLE SIBILLE PER LA CHIESA UN GROSSO PROBLEMA ....

DOPO 500 ANNI, PER IL CARDINALE RAVASI LA PRESENZA DELLE SIBILLE NELLA SISTINA E’ ANCORA L’ELEMENTO PIU’ CURIOSO. Materiali sul tema, per approfondimenti

mercoledì 7 novembre 2012 di Federico La Sala
TONDO DONI. Attenzione: nella cornice "raffigurate la testa di Cristo e quelle di quattro profeti" (Galleria degli Uffizi)? Ma, per Michelangelo, non sono due profeti e due sibille?!

In un bel documentario dal titolo «1512. La volta di Michelangelo nella Sistina compie 500 anni» mandato in onda, ieri, 31 ottobre 2012 (giorno dell’anniversario) su TV2000 alle ore 13.05 (e replicato alle 23.05) con Antonio Paolucci, Gianluigi (...)

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> DOPO 500 ANNI LA PRESENZA DELLE SIBILLE NELLA SISTINA --- IL RESPIRO DELLA LUCE. La Sistina cambia luce e aria (di Antonio Paolucci)

domenica 26 ottobre 2014

La Sistina cambia luce e aria

di Antonio Paolucci (Il Sole-24 Ore, 26 ottobre 2014)

Si può rischiare il collasso anche per eccesso di buona salute. È il caso della Cappella Sistina, percorsa ogni anno da quasi 6 milioni di visitatori, con punte di ventimila al giorno in certi periodi di particolare affluenza.

La "Cappella Magna" dei Palazzi Apostolici, oggi attrazione massima per chiunque varchi l’ingresso dei Musei Vaticani, ha dimensioni imponenti. È una "scatola" rettangolare coperta da 2.500 metri quadrati di affreschi (Michelangelo sopra tutti ma anche Botticelli e Perugino, anche Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, anche Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta. È un ambiente lungo 40 metri, largo 13, alto al culmine più di 20. Tuttavia anche uno spazio di queste misure subisce le conseguenze di quella che chiamiamo la pressione "antropica". Perché la gente che entra incessantemente in Sistina, porta con sé polveri dall’esterno ed è conduttrice di umidità, di temperatura, di anidride carbonica. Tutto ciò produce un mix inquinante in grado di attivare, nei tempi lunghi, derive pericolose per la corretta conservazione degli affreschi.

Di questo rischio era ben consapevole lo storico direttore dei Musei Vaticani Carlo Pietrangeli il quale nel 1994, a conclusione del grande restauro diretto da Fabrizio Mancinelli e realizzato da Gianluigi Colalucci, volle mettere in opera un impianto di climatizzazione e ricambio d’aria affidato alla multinazionale Carrier, già allora azienda leader nel settore del condizionamento degli interni.

Nel tempo quell’impianto ha dimostrato i suoi limiti, per naturale usura e obsolescenza tecnologica ma soprattutto perché era stato tarato per una affluenza di pubblico pari a un terzo di quella attuale.

Era necessario sostituirlo con uno di nuova progettazione e di ultimissima generazione. È quello che abbiamo fatto. Dopo un lavoro di studi e di simulazioni durato tre anni che ha visto coinvolti Vittoria Cimino e Ulderico Santamaria, rispettivamente responsabili dell’Ufficio del Conservatore dei Musei e del Laboratorio di Ricerche Scientifiche insieme ai consulenti Cnr Mauro Matteini e Paolo Mandrioli e con il supporto dei Servizi Tecnici Vaticani guidati da P. Rafael della Serrana Villalobos con Roberto Mignucci - su progetto di Michel Grabon ingegnere capo della Carrier - oggi la Cappella Sistina ha un nuovo impianto di climatizzazione in grado di abbattere polveri e inquinanti e di contenere entro rassicuranti parametri temperatura, umidità ed emissioni di anidride carbonica.

"Nuovo respiro" quindi per la Cappella Sistina, come recita in epigrafe il Convegno che il 30 Ottobre prossimo presenterà nell’Auditorium di via della Conciliazione alla stampa e alla cultura internazionali, il nuovo impianto di climatizzazione.

"Nuovo respiro" ma anche "nuova luce" perché, finanziato dalla Osram che ha studiato e prodotto una tecnologia Led fortemente innovativa, la Sistina avrà su progetto di Marco Frascarolo - "lighting designer" e partecipe di un team interuniversitario europeo - l’impianto da lungo tempo atteso.

Finalmente i capolavori di Michelangelo (la Volta e il Giudizio) ma anche i murali mirabili che Sisto IV della Rovere affidò a Botticelli, a Perugino e agli altri maestri del Quattrocento, avranno l’illuminazione diffusa, quieta, totale, in grado di svelare la Sistina in ogni dettaglio e in tutta la sua complessità storica, iconografica, stilistica.

È giusto ricordare che i due impianti, quello di ricambio d’aria e quello illuminotecnico, per un costo superiore ai 3 milioni, sono stati offerti dalla Carrier e dalla Osram alla Santa Sede a titolo di pura liberalità.

Sono passati venti anni dal grande restauro Mancinelli-Colalucci che Giovanni Paolo II inaugurò l’8 Aprile del 1994; un restauro che provocò le furibonde polemiche, i dissensi, le perplessità che molti ricorderanno ma che oggi è da tutti considerato impeccabile ed esemplare, probabilmente il più felice del Novecento. Perché così vanno le cose a questo mondo. Il tempo è galantuomo e restituisce giustizia e verità.

A venti anni da quel celebre restauro e a 450 dalla morte di Michelangelo, avvenuta nel 1564 i Musei Vaticani hanno risposto al duplice anniversario nel modo che io ritengo migliore. Avremo potuto onorare quelle ricorrenze con una grande mostra dedicata al Michelangelo vaticano e sistino. Abbiamo preferito consegnare al capolavoro pittorico del Buonarroti un provvedimento durevole, non effimero perché la Sistina, luogo identitario della Chiesa di Roma e "Cappella del mondo", possa vivere nelle condizioni migliori per il tempo più lungo.

Né si pensi che abbiamo progettato e messo in opera un’operazione così complessa e costosa, per fare entrare ancora più gente in Sistina. A questo punto, ormai alle soglie dei 6 milioni annuali di visitatori, i Musei Vaticani invocano la crescita zero. Tarato sui massimali di oggi, il nuovo impianto di climatizzazione non prevede ulteriori aumenti di flusso. È semmai prevedibile - è l’impegno per il prossimo futuro - l’estensione degli impianti di climatizzazione ad altri settori particolarmente vulnerabili dei Musei Vaticani, quali le "Stanze" di Raffaello, la Galleria degli Arazzi, la Pinacoteca.
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