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QUESTIONE ANTROPOLOGICA. Un libro per riflettere su "Chi siamo noi in realtà?" (F. Nietzsche).

DELLA TERRA, IL BRILLANTE COLORE. PARMENIDE, UNA "CAPPELLA SISTINA" CARMELITANA, LE XILOGRAFIE DI FILIPPO BARBERI E LA DOMANDA ANTROPOLOGICA. Un lavoro di Federico La Sala, con pref. di Fulvio Papi

Le Sibille di Contursi hanno parentele più celebri nella cattedrale di Siena, nell’appartamento Borgia in Vaticano, nel Tempio Malatestiano di Rimini, nella Cappella Sistina di Michelangelo. La pittura disegna l’eclettismo ermetico-cabalistico-neoplatonico rinascimentale ...
giovedì 31 ottobre 2013
Federico La Sala
Della Terra, il brillante colore
Parmenide, una “Cappella Sistina” carmelitana
con 12 Sibille (1608),
le xilografie di Filippo Barberi (1481)
e la domanda antropologica
Prefazione di Fulvio Papi
Edizioni Nuove Scritture
Pagg. 156 € 15.00

PREFAZIONE
di Fulvio Papi
Con una immagine non inappropriata, si potrebbe dire che questo libro è una breve composizione sinfonica dove l’autore preleva temi dalla (...)

In risposta a:

> PARMENIDE, UNA "CAPPELLA SISTINA" CARMELITANA --- Yuri Gagarin e la Trascendenza antropologica/esistenziale (di don Aldo Antonelli)

mercoledì 2 ottobre 2013

TRASCENDENZA 2

Pensieri e interrogativi sparsi, passeggiando in campagna...ieri mattina....

di don Aldo Antonelli (2-ott-2013 6.23)

Perché la trascendenza, che è una categoria dello spirito (per dirla con il linguaggio hegeliano) è stata tradotta nel linguaggio spaziale?

Trascendenza come pensare altro e andare oltre.... Tanto per riprendere il titolo del mio libro.....

Il primo astronauta russo, Yuri Gagarin, di ritorno dal suo volo spaziale disse: «Sono andato nel cielo e non ho incontrato nessuno»; contro la Fede, per dire che Dio non esiste.

Io dico che la sede di Dio non è un luogo geografico/spaziale, ma antropologico/esistenziale; contro la fede imbecille!

E volendo usare le categorie spaziali perché ricorrere all’ “ALTO” che si contrappone e schiaccia il “BASSO” e non, invece, all’ “AVANTI” che pro-muove (animandolo) il “QUI”; o al “FUTURO” che pro-voca (fermentandolo) il “PRESENTE”?

Una trascendenza che non mummifichi la realtà e non fossilizzi le verità!

Il “Dio” che siede in alto, vicino il trono dei poteri e dei potenti, non è il “Dio” di Gesù di Nazareth, né il “Dio” di Maria del Magnificat (che depose i potenti dai troni...).

Quindi “trascendenza” non come lo stare sopra ma come l’’andare oltre.

Una trascendenza che non consacri la conservazione ma promuova la rivoluzione!


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