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TROIA, L’OCCIDENTE, E IL PIANETA TERRA ....

L’EUROPA, LA LUCANIA, E LA GUERRA DI TROIA: L’ANALISI DI CARLO LEVI. Una nota - di Federico La Sala

"Il peccato che deve finire è l’adorazione da parte dell’uomo di una cosa umana, di un idolo bestiale, che è animale araldico, mostro adorato, religione statale, guerra e schiavitù"
lunedì 3 agosto 2015
[...] nel Cristo si è fermato a Eboli, c’è "la scoperta prima di un mondo nascente e delle sue dimensioni, e del rapporto di amore che solo rende possibile la conoscenza" [...] egli ha ben compreso - come scrive all’editore Einaudi nel 1963 - non solo "la Lucania che è in ciascuno di noi", ma anche "tutte le Lucanie di ogni angolo della terra" [...] A suo onore e memoria, possono valere (in un senso molto prossimo) le stesse parole del "Finnegans Wake" di Joyce, riferite a Giambattista (...)

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> L’EUROPA, LA LUCANIA, E LA GUERRA DI TROIA: L’ANALISI DI CARLO LEVI. --- Basilicata tra le Regioni più povere d’Italia. Il petrolio arricchisce solo gli altri (di Maria Rita D’Orsogna)

giovedì 16 luglio 2015

Basilicata tra le Regioni più povere d’Italia. Il petrolio arricchisce solo gli altri

di Maria Rita D’Orsogna

Fisico, docente universitario, attivista ambientale *

      • Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Calabria (26,9%), Basilicata (25,5%) e Sicilia (25,2%), dove oltre un quarto delle famiglie è relativamente povero.
        -  Rapporto Istat, per il 2014

Come sempre, i numeri non possono mentire. Il rapporto Istat sulla povertà in Italia, pubblicato il 15 luglio 2015 con i dati relativi al 2014, vede in cima alla lista la Calabria con il 26,9% delle famiglie in stato di povertà. Seguono la Basilicata con l’indice di povertà familiare al 25,5% e la Sicilia al 25,2%.

Ma come può essere? La Basilicata, la regione petrolizzata per antonomasia da quasi venti anni, è una delle più povere d’Italia? Ma, non doveva il petrolio portare ricchezza e benessere e sviluppo? E dove sono andati a finire?

Analizzando tutte le annate messe in rete dall’Istat dal 2003 al 2014, viene fuori che ad eccetto che nel 2012, la Basilicata è sempre stata fra le prime tre regioni più povere d’Italia, alternandosi con Sicilia e Calabria. In più tranne che nel 2011, la Basilicata è sempre stata più povera della media delle altre regioni del sud Italia. Per la serie: il petrolio porta ricchezza agli altri.

Nel 2010 addirittura, la Caritas, nel suo rapporto “Povertà ed esclusione” scriveva: “La situazione appare particolarmente negativa in Basilicata”. Segno che il più grande giacimento petrolifero d’Europa tutta questa ricchezza non l’ha portata e non la porterà.

E così, nonostante le trivelle abbiano ingoiato buona parte del territorio lucano, nonostante le roboanti promesse di royalties, progesso e sviluppo che l’Istituto Luce non potrebbe far meglio, nonostante addirittura la scuola del petrolio Assoil - “Advanced Skills for Services in Oil and Gas” - un quarto dei lucani vive in povertà. Secondo l’Istat e non secondo la D’Orsogna. Ecco qui, tutti i dati dai rapporti Istat online dal 2003 ad oggi. Il numero in parentesi indica il posto nella classifica delle regioni.

-  2003: Basilicata (1): 25.6% - Sud-Italia: 21.6%
-  2004: Basilicata (2): 28.5% - Sud-Italia: 25.0%
-  2005: Basilicata (3): 24.5% - Sud-Italia: 24.0%
-  2006: Basilicata (3): 23.0% - Sud-Italia: 22.6%
-  2007: Basilicata (2): 26.3% - Sud-Italia: 22.5%
-  2008: Basilicata (1): 28.8% - Sud Italia: 23.8%
-  2009: Basilicata (2): 25.1% - Sud-Italia: 22.7%
-  2010: Basilicata (1): 28.3% - Sud-Italia: 23.0%
-  2011: Basilicata (3): 23.3% - Sud-Italia: 23.3%
-  2012: Basilicata (5): 24.5% - Sud Italia: 26.2%
-  2013: Basilicata (2): 24.3% - Sud-Italia: 21.4%
-  2014: Basilicata (2): 25.5% - Sud Italia: 21.1%

La media nazionale è del 10,3% di famiglie in povertà. In Basilicata siamo a più del doppio. Proprio il Texas d’Italia.

Chissà se il governatore Marcello Pittella voglia prendere atto di questi dati, chiedere scusa e chiedersi se continuare a fare buchi, centro oli, oleodotti e raddoppi sia proprio la cosa saggia per la sua gente. Ammesso che gli interessi la sua gente.

Qui Assoil, la scuola del petrolio, per addolcire la pillola ai lucani

*

di Maria Rita D’Orsogna (Il Fatto, 16 luglio 2015 - ripresa parziale)


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