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ANTROPOLOGIA, FILOSOFIA E PSICOANALISI: APPRENDERE DALLA "METAFISICA" DELL’ESPERIENZA...

LA NASCITA DELL’ESSERE UMANO E IL GIOCO DEL ROCCHETTO. Al di là del giogo di Edipo e Giocasta - di Federico La Sala

"LA FRECCIA FERMA". La connessione emersa tra il gioco del rocchetto del nipotino di Freud e la metafisica greca, e l’ipotesi marxiana che noi siamo ancora fermi nell’orizzonte dei greci ... non mostra noi stessi ancora fanciulli?!
giovedì 20 luglio 2023
FILI DI ’FUGA’ INTORNO A UN ROCCHETTO. Tracce per una discussione...*
Freud, in Al di là del principio di piacere (1920), riporta il caso di un bambino di un anno e mezzo che non piangeva mai quando la sua mamma lo lasciava per alcune ore, "sebbene fosse teneramente attaccato a questa madre che non solo lo aveva allattato di persona ma lo aveva allevato e accudito senza aiuto esterno".
"Ora questo bravo bambino aveva l’abitudine - che talvolta disturbava le persone che lo circondavano - di (...)

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> LA NASCITA DELL’ESSERE UMANO E IL GIOCO DEL ROCCHETTO --- RIPRENDENDO IL DISCORSO DA "ADAMO ED EVA", UN PASSO OLTRE HEGEL: GODOT E CHARLOT, NELLA LETTURA DI GÜNTHER ANDERS.

domenica 2 aprile 2023

ARTE, CINEMA, ANTROPOLOGIA, FILOSOFIA E PSICOANALISI: "GÜNTHER ANDERS E LA SCENA ATTUALE".

GODOT (BECKETT) E CHARLOT (CHAPLIN). Tracce per una svolta antropologica: una nota su una "vecchia" indicazione di Günther Anders.

RIPRENDENDO IL DISCORSO DA "ADAMO ED EVA", dalla coppia più famosa della preistoria (laica e devota), sul filo della memoria del lavoro del regista Jim Jarmusch, "Solo gli amanti sopravvivono" ("Only Lovers Left Alive"), un film del 2013, e, al contempo, accogliendo la sollecitazione della rivista "Aut Aut" (397/2023) a riprendere il lavoro di Günther Anders (cfr. "L’uomo è antiquato? Günther Anders e la scena attuale", forse, è opportuno (per "orientarsi nel pensiero") cominciare proprio da "L’uomo è antiquato. Considerazioni sull’anima nell’era della seconda rivoluzione industriale" (1956), e, in particolare, dal capitolo intitolato "ESSERE SENZA TEMPO. A proposito di En attendant Godot di Beckett". In questo capitolo, nel "§ 6 Entrano in scena gli antipodi", così è scritto:

      • "[...] questi antagonisti si presentano loro [a Estragon e Vladimir] nella coppia Pozzo-Lucky. I tentativi di decifrare questi due personaggi, di scoprire chi siano e che cosa significhino non ha dato meno filo da torcere agli interpreti, che il problema dell’identità di Godot. Ma tutti i tentativi di decifrazione erano mal impostati, perché LA COPPIA STESSA È UNA DECIFRAZIONE. Come sarebbe a dire?
        -  Beckett, cioè, non ha ridotto a cifra astratta una realtà sensibile, ma si serve di questi due personaggi per trasporre dall’esistenza cifrata e speculativa in quella sensibile, ciò che precedentemente era esistito soltanto in versione concettuale? Che cosa?
        -  Sin dall’inizio del decennio 1930-1940, quando in Francia i letterati e i filosofi delle nuove generazioni cominciarono a infervorarsi per la dialettica hegeliana e per la teoria marxista della lotta di classe, la famosa coppia «signore e servo» della Fenomenologia dello spirito si è impressa nella coscienza della generazione nata intorno al 1900, che si può dire senz’altro che oggi ha preso il posto che nel secolo XIX era riservata alla figura di Prometeo; è diventata la pura e semplice immagine dell’uomo [...] Caratteristiche dominanti del nuovo simbolo sono la pluralizzazione e l’antagonismo: ossia il fatto che «l’uomo» è personificato ora da una coppia umana, che il singolo (il quale, selfmade man metafisico, aveva combattuto prometeicamente contro gli dei) è sostituito ora da uomini, precisamente da uomini che si contendono reciprocamente il dominio. [...]. Eppure la commedia di Beckett si differenzia in un punto da quasi tutti quesi documenti nichilistici in cui il presente trova la sua espressione letteraria: nel tono. [...]. Non a caso nessun’altra figura del nostro secolo ha suscitato tanta gratitudine quanto la desolata figura dello Chaplin dei primi film. Sembra che la farsa sia diventata il rifugio dell’amore per il prossimo: la complicità degli sconsolati sia diventata l’ultimo conforto. E se ciò che spunta dal terreno sconsolatamente arido dell’assurdità: il mero tono umano, è un minuscolo conforto; e se il conforto non sa perché conforta e quale Godot promette come conforto - esso dimostra tuttavia che IL CALORE È PIÙ IMPORTANTE DEL SIGNIFICATO; E CHE NON È AL METAFISICO CHE SPETTA L’ULTIMA PAROLA, MA SOLTANTO A COLUI CHE SENTE AMORE PER L’UMANITÀ”.

      • P. S. - RICORDANDO OTTO RANK, UNA "NOTA" DI GÜNTHER ANDERS SUL "TRAUMA DELLA NASCITA" DI "PROMETEO": "Dal punto di vista filosofico non si apprezzerà mai abbastanza la scoperta del «trauma della nascita» compiuta da Freud: Che cosa potrebbe toccare di più radicale alla vita, che l’essere strappata dal «fondamento»? Per quanto il linguaggio di Freud sia mascherato dal vocabolario proprio delle scienze naturali dell’epoca, i sentimenti che egli ha messo in evidenza («sentimento oceanico», «impulso di morte») sono assolutamente metafisici. Altrettanto si deve dire del trauma della nascita, in cui egli indicò - mascherato quanto si voglia - lo shock della individuazione. Analogamente alla nostra domanda: «Chi si vergogna?», la domanda che dovrebbe essere posta a proposito di questo trauma sarebbe: «Chi è che subisce lo choc in questo caso?». L’individuo stesso? O non piuttosto, dato che ciò che provoca lo choc è il processo di individuazione, la vita non-ancora-individuata? Non è l’individuo soltanto l’erede di questo spavento, che trascina poi con sè tutta la vita come dolore mai superato di essere individuo? Mi sembra che questa sia stata l’opinione di Freud: Perché il suo «impulso di morte in fondo non è certo altro che la brama del’individuo di liberarsi del tormento di essere individuo" (Cfr. Gunther Anders, "L’uomo è antiquato", cap. "Della vergogna prometeica", nota 32).

#Metaphysics #Anthropology #Theology #Cosmology #Koyaanisqatsi #Ubuntu #Earthrise

Federico La Sala


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