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Chiesa e politica

Casi di inaccettabile intromissione

mercoledì 24 maggio 2006 di Mauro Diana
Che la chiesa si intrometta in tematiche strettamente politiche non è una novità. Anzi, sembra ormai diventata una consuetudine.
Comprendo chiaramente la posizione dei prelati per i quali non ci deve essere aborto, non si debbano usare anticoncezionali, non si debbano accettare i PACS e via discorrendo.
Ma sono anche tematiche per le quali la Chiesa non può permettersi di andare oltre, superare quel limite invalicabile che è la libertà di pensiero individuale.
Libertà di pensiero che ha (...)

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> Casi di inaccettabile intromissione

mercoledì 24 maggio 2006

Caro Vincenzo, la Chiesa non si piega e non deve mai piegarsi a nessun gioco politico. La Chiesa non è stata inventata da uomini avidi di potere come volete far credere in queste pagine. Sono comunque d’accordo con te sugli eccessi che può portare un certo clericalismo. Ma come credente so che la Chiesa esiste in forza di una volontà esplicita di Gesù e che essa deve lasciarsi incessantemente ringiovanire dallo Spirito Santo. Certamente non dalla Bonino o da Bertinotti !

Per quanto riguarda l’astensionismo, per me rappresenta una scelta. Si può votare SI, NO oppure astenersi. L’astensionismo è un voto. Perchè devi constringere la gente a votare ? Ti ricordo che il 75% degli italiani non ha votato per quel Referendum.. Tutti ignoranti, succubi del Card. Ruini ? Tutti passati all’improvviso dall’altra parte ? Siate onesti ed esaminate onestamente il motivo di quella sconfitta!

Le tue domande puoi rivolgerle benissimo a un frate cappuccino del nostro paese, senza scomodare il Santo Padre che ha cose molto più importanti di cui occuparsi. La nostra delusione, la nostra sofferenza a causa di alcuni comportamenti di certi prelati non giustifica il nostro rancore, il nostro astio verso la Chiesa stessa. Si riforma la Chiesa visibile solo soffrendo per la Chiesa invisibile, caro Vincenzo. Impariamo da San Francesco d’Assisi che non sfido l’iniquità, non tentò di affrontarla, si buttò nella povertà e colmò di tesori invisibili la Chiesa d’allora e, sotto la mano dolce di quel mendicante, essa iniziò a fiorire come un prato d’aprile.

Dio poi ci accetta, te e me, come siamo. L’immagine del buon pastore insegna che Dio non scaccia la "pecora nera" (quella che disobbedisce o sbaglia), ma la cerca, la trova e la riporta indietro sul prato.

Con stima e simpatia. Biagio (è questo il mio nome)


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