All’Angelus, in occasione della Giornata per la vita, Benedetto XVI torna a pronunciarsi contro l’aborto. E chiede che venga tutelata la famiglia
Dal Papa ancora "no" all’eutanasia "E’ un inganno mascherarla da pietà"*
CITTA’ DEL VATICANO - Appello del Papa a tutela della vita, "dal concepimento al suo termine naturale". E dunque contro l’aborto, perchè la vita "non venga negata neppure al più piccolo e indifeso, tantomeno quando presenta gravi disabilità". E contro quello che Benedetto XVI ha definito l’"inganno" di legittimarne l’interruzione "con l’eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pietà". Il Pontefice lo ha detto all’Angelus, in occasione della celebrazione della Giornata per la vita.
No all’eutanasia. Ecco le parole del Papa: "Facendo eco ai Pastori della Chiesa in Italia, invito a non cadere nell’inganno di pensare di poter disporre della vita fino a legittimarne l’interruzione con l’eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pietà". Rivolto a oltre 50 mila fedeli convenuti in Piazza San Pietro "per testimoniare il loro impegno a sostegno della vita dal concepimento fino al suo termine naturale", Benedetto XVI ha manifestato oggi tutto il suo appoggio alla linea della Cei sul tema dell’eutanasia e del testamento biologico, che a loro giudizio potrebbe legalizzarla surrettiziamente.
No all’aborto. "La vita - ha ricordato il Pontefice - è opera di Dio e non va negata ad alcuno, neppure al più piccolo e indifeso nascituro, tanto meno quando presenta gravi disabilità".
No ai pacs. La famiglia va tutelata sempre e comunque. Specie in Italia, dove è segnata "da una profonda crisi" e deve "affrontare molteplici sfide". "Occorre pertanto - ha spiegato il Papa - difenderla, aiutarla, tutelarla e valorizzarla nella sua unicità irripetibile". "Se questo impegno - ha aggiunto - compete in primo luogo agli sposi, è anche prioritario dovere della Chiesa e di ogni pubblica istituzione sostenere la famiglia attraverso iniziative pastorali e politiche, che tengano conto dei reali bisogni dei coniugi, degli anziani e delle nuove generazioni".
* la Repubblica, 4 febbraio 2007