Padova dice sì alle coppie di fatto. Pollastrini: "Un atto di civiltà" *
PADOVA - Padova è la prima città italiana nella quale le coppie di fatto, sia etero che omosessuali, potranno ottenere il riconoscimento anagrafico, come famiglia fondata su vincoli affettivi. Lo prevede una mozione approvata in nottata dal consiglio comunale con 26 voti a favore (tutto il centrosinistra, esclusi i Verdi, non in giunta), 7 contrari e un astenuto. Si tratta di un provvedimento ben diverso dal registro delle coppie di fatto (da creare al di fuori della sfera anagrafica), e che sfrutta una possibilità offerta dal regolamento attuativo (1989) della legge sull’anagrafe datata 1954.
In sostanza, la mozione, proposta dal consigliere Ds Alessandro Zan, presidente dell’Arcigay veneto, impegna il sindaco e la giunta a istruire l’Ufficio comunale perchè rilasci, su richiesta degli interessati, l’attestazione di famiglia anagrafica basata su legami affettivi. Un atto simbolico, ma che secondo Zan dimostra che quello dei diritti civili e della tutela delle coppie omosessuali "è un tema che sta entrando pian piano nelle corde della politica italiana".
Sulla mozione divisioni nettissime in ambito politico: se per il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, si tratta di "un atto di civiltà", per Riccardo Pedrizzi, responsabile di An per le politiche della famiglia, si tratta di una decisione "incostituzionale, poichè equipara dal punto la famiglia fondata sul matrimonio ad una fantomatica famiglia basata su vincoli affettivi". "Propaganda pura" per Alessandra Mussolini, eurodeputata e leader di Alternativa sociale, di parere diametralmente opposto Franco Grillini, deputato dell’Ulivo e già presidente dell’Arcigay, che invece la definisce "una pagina importante per il riconoscimento dei gay".
* la Repubblica, 5 dicembre 2006