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Referendum

Monito dei vescovi: "Votare è un dovere civico"

Oggi. Ma ieri? Biasi, aiutaci!
martedì 13 giugno 2006 di Vincenzo Tiano
ROMA - I vescovi richiamano gli italiani al proprio dovere civico di elettori invitandoli ad andare alle urne per il referendum sulla Costituzione. Un monito, quello espresso attraverso la Sir - l’agenzia dei vescovi - volto a impedire l’astensionismo.
Secondo i vescovi è importante che i cittadini esprimano il proprio parere su una riforma che è stata votata a maggioranza e non attraverso le grandi intese. "In un sistema politico fatto di soggetti deboli, e sottoposto a ripetute (...)

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> Monito dei vescovi: "Votare è un dovere civico"

venerdì 16 giugno 2006

Scusa Federico, ma ci vuole una bella faccia tosta ad affermare che siamo noi a fare del terrorismo, dopo la testimonianza di quel famoso ginecologo newyorchese.. Sicuramente noi due abbiamo ricevuto una educazione civica e una educazione sessuale differente. Ognuno la pensa come vuole. Però, sinceramente, rispetto e ammiro molto di più una donna musulmana, avvolta nel nero del suo chador, che una nostra donna occidentale, cosidetta "emancipata" o "femminista".

A questo riguardo mi fa piacere descrivere, con le parole di Giovanni Paolo II, cosa significhi essere veramente donna:

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

(Tratto da:Lettere alle donne del Servo di Dio Giovanni Paolo II, 29 giugno 1995)

È questo il modello di donna, mio e dei vescovi, caro Federico ! Donna come "segno della tenerezza di Dio verso il genere umano".

Cerchiamo di non perdere il significato autentico, il valore di questa parola: Donna !

Sempre con amicizia e stima. Biasi


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