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LA COSCIENZA A POSTO. Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti

L’URLO DI ITALO CALVINO (1980). PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE

C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere (...)
domenica 22 gennaio 2012 di Federico La Sala
L’urlo di Pier Paolo Pasolini (1974)

LA COSCIENZA A POSTO
(Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti)
di Italo Calvino*
C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché (...)

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>COSMOLOGIA E LETTERATURA: MEMORIA DEL MONDO. A STORIA DI FETONTE ("IL MULINO DI AMLETO"), LA FASCINAZIONE DEL «MALO OCCHIO», E L’OCCHIO RITROVATO A RIACE.

mercoledì 25 ottobre 2023

COSMOLOGIA, LETTERATURA (EPIGENETICA), IMMAGINARIO, ANTROPOLOGIA CULTURALE E... MEMORIA DEL MONDO.

LA STORIA DI FETONTE ("IL MULINO DI AMLETO"), LA FASCINAZIONE DEL «MALO OCCHIO», E L’OCCHIO RITROVATO A RIACE. Alcuni appunti sul tema...


      • Un omaggio a Italo Calvino (1923 - 1985).

      • "ESATTEZZA" E... BILANCIA (LA TERZA DELLE "LEZIONI AMERICANE"): "La precisione per gli antichi Egizi era simboleggiata da una piuma che serviva da peso sul piatto della bilancia dove si pesano le anime. Quella piuma leggeraaveva nome Maat, dea della bilancia. Il geroglifico di Maat indicava anche l’unità di lunghezza, i 33 centimetri del mattone unitario, e anche il tono fondamentale del flauto.
        -  Queste notizie provengono da una conferenza di Giorgio de Santillana sulla precisione degli antichi nell’osservare i fenomeni celesti: una conferenza che ascoltai in Italia nel 1963 e che ebbe una profonda influenza su di me [...] "( cfr. I. Calvino, Lezioni americane, Garzanti, Milano, 1988, p. 57).

      • ANTROPOLOGIA E ... CONOSCENZA. Una questione di antropocentrismo (non di antropomorfismo, andro-centrico o gineco-centrico): "[...] Ascoltando la conferenza [«Fato antico e fato moderno»] nel 1963, ne ebbi come la rivelazione d’un nodo di idee che forse già ronzavano confusamente nella mia testa ma che m’era difficile da esprimere; e sarebbero state difficili da esprimere anche dopo, ma da quel momento sono stato cosciente d’una distanza da colmare, d’un qualcosa a cui “far fronte”. (Santillana: “Ed è cosa da poco che il nome stesso della scienza in greco, «epistéme», significhi far fronte?”).
        -  Dico l’idea che nessuna storia e nessun pensiero umani possano darsi se non situandoli in rapporto a tutto ciò che esiste indipendentemente dall’uomo; l’idea d’un sapere in cui il mondo della scienza moderna e quello della sapienza antica si riunifichino [...]
        -  "La sua monumentale opera «Il mulino di Amleto», scritta in collaborazione con una etnologa tedesca (allieva di Frobenius), Herta von Dechend, ha per sottotitolo «Saggio sul mito e sulla struttura del tempo» ed è paragonabile al «Ramo d’oro» di Frazer per la sterminata ricchezza di fonti antropologiche e letterarie che intesse in una fitta rete attorno a un tema comune. [...] (I. Calvino, «Fato antico e fato moderno di Giorgio de Santillana», in Id., "Saggi 1945-1985", Mondadori).


1 - "IL MULINO DI AMLETO": "[...] La storia di Fetonte è stata spesso intesa come commemorazione di un qualche grandioso e abbagliante fenomeno celeste, una cometa o una meteora [...] Comunqe sia, ne abbiamo una conferma indipendente nella versione platonica di questa ’crisi’ nel #Timeo (22 c. e). Il sacerdote egizio che parla con #Solone afferma che la leggenda di Fetonte ha «l’aria di una favola: ma la verità è una deviazione [parallasse] dei corpi che ruotano in cielo attorno alla terra, e una distruzione, che avviene a lunghi intervalli di tempo, delle cose sulla terra in una grande conflagrazione». E’ una affermazione chiara, che concorda inoltre con quanto dicono Nonno e #Ovidio, com’è giusto del resto, trattandosi di una tradizione pitagorica: ce lo dice #Aristotele. [...] In Egitto, comunque, Fetonte sbalzato dal cocchio sarebbe stato detto «l’occhio perduto» o meglio, uno degli «occhi perduti». L’occhio andò «perduto» nella cosiddetta «mitica sorgente del Nilo», la sorgente di tutte le acque" (Giorgio de Santillana, Hertha von Dechend, "Il mulino di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo, Adelphi, Milano 1983, pp. 304-305).

"IL MULINO DI AMLETO" E IL «MALO OCCHIO»): "Indice delle illustrazioni. [...] 52. Il «Malo Occhio» su una mattonella di mosaico romano [...]; 53. Il «Malo Occhio» attorniato da una civetta, un serpente, un cervo, uno scorpione, un cane, un leone, una folgore [...]; 54. Amuleto d’oro proveniente dalla Sicilia raffigurante il «Malo Occhio» attorniato da una lucertola, un cigno, un serpente, un cane, un un leone, un fallo, uno scorpione, una folfore [...]; 55. Il «Malo Occhio» su un amuleto d’oro di Ercolano, attorniato da una folgore, una lucertola, un fallo, uno scorpione, una stella (stella marina?), un elefante, un cigno, un oggetto non identificato, un serpente [...]; 56. Il «Malo Occhio» su una lampada ad olio proveniente da Pompei con corna di toro e scorpione [...] (cfr. op. cit., nuova ed. ampliata, Adelphi 2003).

2) - FASCINAZIONE E MALOCCHIO. Béatrice Delaurenti, "Fascination. Une histoire intellectuelle du mauvais œil (1140-1440)", Paris, Cerf, 2023. ["Fascination. An Intellectual History of the Evil Eye (1140-1440)", Éditions du Cerf, 2023]: "

      • [...] La réflexion sur la fascination mettait à la disposition des théologiens et des philosophes un cas d’école pour penser le pouvoir de l’incantation comme un pouvoir naturel. Le pouvoir du regard et le pouvoir des mots ont posé le même problème scientifique aux universités du Moyen Âge : le problème de l’action à distance, sans contact. Guillaume d’Auvergne, Roger Bacon, Thomas d’Aquin et Nicole Oresme ont en commun de s’être intéressés aux deux aspects du problème : leurs écrits illustrent avec éclat les liens profonds qui unissaient, dans le monde médiéval, le fascinator qui trouble par son regard et l’incantator qui trouble par ses mots."(https://journals.openedition.org/medievales/1420).

3) - "ARTE & CULTURA. [...]Reggio di Calabria. Nelle stesse acque in cui furono trovati i Bronzi di Riace è stato ritrovato un manufatto simile a un occhio: l’ipotesi sulla nuova scoperta.
-  Una nuova scoperta, risalente al mese di agosto del 2023 ma illustrata pubblicamente solo sabato 21 ottobre, potrebbe riaprire il dibattito sui Bronzi di Riace: lo scrittore Giuseppe Braghò ha reso noto di aver ritrovato, proprio nelle stesse acque che restituirono al mondo le due statue greche uniche al mondo, un manufatto bronzeo dalla forma di occhio con iride e pupilla e completo anche di alette di fissaggio. Questo complemento scultoreo potrebbe essere ricondotto a uno dei Bronzi di Riace, anche se la scoperta è ancora al vaglio della Soprintendenza. [...] Il particolare ritrovamento è stato fatto sulla riva a circa 60 metri dal punto esatto in cui 50 anni fa vennero ritrovati i Bronzi di Riace, una scoperta che cambiò la storia. [...]" ("Bronzi di Riace, spunta un "occhio" in mare: la nuova scoperta").

Federico La Sala


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