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Pianeta Terra. Mediterranea-mente ....

GELBISON, GIBSON E LA CHIESA CATTOLICA. DUE PAROLE, UN ’RIVELATIVO’ SEGNO DEI TEMPI. UNA ’MEMORIA’ DEL 2004 - di Federico La Sala

Dedicata al ’monaco florense’, Emiliano Morrone, in viaggio...
sabato 24 giugno 2006
"Il grande Teatro di Oklahoma vi chiama! Vi chiama solamente oggi, per una volta sola! Chi perde questa occasione la perde per sempre! Chi pensa al proprio avvenire, è dei nostri! Tutti sono i benvenuti! Chi vuol divenire artista, si presenti! Noi siamo il teatro che serve a ciascuno, ognuno al proprio posto! Diamo senz’altro il benvenuto, a chi si decide di seguirci! Ma affrettatevi, per poter essere assunti prima di mezzanotte! A mezzanotte tutto verrà chiuso e non sarà più riaperto! (...)

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> GELBISON, GIBSON E LA CHIESA CATTOLICA. DUE PAROLE, UN ’RIVELATIVO’ SEGNO DEI TEMPI. ---- GIBILTERRA. Memoria della "Nostra Signora d’Europa".

giovedì 5 maggio 2022

Nostra Signora d’Europa.

Dalla periferia estrema protegge il Continente

di Matteo Liut (Avvenire, giovedì 5 maggio 2016)

Dal lembo più estremo del Vecchio Continente arriva una devozione fondamentale per la storia dell’Europa e per il futuro dell’Unione Europea. A Gibilterra, infatti, fin dai primi anni del XIV secolo la Vergine è venerata con il titolo di "Nostra Signora d’Europa", indicando così a tutte le popolazione del continente il modello da seguire per la costruzione di una società più giusta, accogliente, amorevole, attenta agli ultimi e capace di futuro. Quando il promontorio di Gibilterra venne riconquistato dai principi cristiani, nel luogo in cui i musulmani avevano costruito una moschea, sorse un santuario dedicato proprio a Nostra Signora d’Europa: qui trovò casa una statua della Vergine. L’effige venne sotterrata pochi anni più tardi quando quel lembo d’Europa venne riconquistato dagli arabi e fu ritrovata solo nel 1967. [...]


VISITGIBRALTAR. Santuario di Nostra Signora d’Europa (Our Lady of Europe)

Situato all’estremità meridionale della Rocca, questo santuario era originariamente una moschea che fu poi convertita in una cappella dai cristiani nel 1462. Una fiamma permanentemente accesa in una torre sopra la cappella, fu il primo faro di Gibilterra. Sebbene il santuario sia stato saccheggiato e depradato dal pirata Barbarossa, il suo tesoro più prezioso, la statua del XV secolo della Vergine e del Bambino, è sopravvissuta ed è ancora tutt’oggi venerata.

C’è un museo nel Santuario che descrive la sua lunga e tumultuosa storia. Negli anni ‘60 c’è stata una rinascita della devozione a Nostra Signora d’Europa e da allora non ha cessato di crescere. Nel 2009, Gibilterra ha celebrato il 700° anniversario della devozione a Nostra Signora d’Europa. Sua Santità il Papa ha donato al Santuario la Rosa d’Oro, il più alto riconoscimento pontificio per qualsiasi santuario.


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