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Referendum

26.06.2006 ANNO DOMINI JANNI: LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E’ LA STELLA POLARE DEL NOSTRO CAMMINO. Il Nome e la Libertà di ITALIA non possono essere ingabbiati nelle “virgolette” di nessun partito, nemmeno di uno chiamato “Forza ITALIA”

martedì 27 giugno 2006 di Federico La Sala
(...) Posto di fronte a un quesito fondamentale sulla legge fondamentale, il paese «spaccato in due» della retorica postelettorale di poche settimane fa ha ritrovato una sua fondamentale unità, irrispettosa del bipolarismo coatto. Ha detto No all’egoismo sociale, al mito del Capo e alla servitù volontaria che nelle intenzioni dei riformatori avrebbero dovuto sostituire i principi della solidarietà, dell’uguaglianza, della rappresentanza scritti in Costituzione (...) (...)

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> 26.06.2006 ANNO DOMINI JANNI: LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E’ LA STELLA POLARE DEL NOSTRO CAMMINO. Il Nome e la Libertà di ITALIA non possono essere ingabbiati nelle “virgolette” di nessun partito, nemmeno di uno chiamato “Forza ITALIA”

mercoledì 28 giugno 2006

ALLEGATO 2: una premessa e un laboratorio e non la riconferma di una Vandea senza speranza


RIFLESSIONE. UMBERTO SANTINO: SUL RISULTATO DELLE ELEZIONI REGIONALI SICILIANE

Rita Borsellino non ce l’ha fatta. Certo, il consenso per Cuffaro si e’ notevolmente ristretto (passa dal 59 per cento delle regionali del 2001 all’attuale 52,9), la Borsellino riesce a raggiungere il 42,2 per cento, mentre Leoluca Orlando nel 2001 era arrivato solo al 36,6, ma il dato di fondo e’ che la maggioranza dell’elettorato siciliano rimane legata a un sistema di potere che rimonta agli anni ’40, ai primi passi della Regione a statuto speciale. E bisogna chiedersi perche’ e’ durato tanto tempo. La risposta, almeno in termini generali e schematici, non e’ difficile. La Democrazia cristiana prima, il centrodestra adesso sono riusciti a coltivare gli interessi degli strati sociali piu’ forti, piu’ o meno direttamente legati ad ambienti mafiosi, e a tenere a galla una rete di consenso tra gli strati piu’ deboli, distribuendo redditi e offrendo opportunita’ che assicurino la sussistenza. Le sinistre e il centrosinistra non sono riusciti e non riescono a costruire un blocco sociale alternativo. Con la candidatura di Rita Borsellino, venuta dopo vani tentativi di trovare una candidatura credibile tra le file dei partiti, si era aperta una prospettiva nuova, che ha portato al coinvolgimento della societa’ civile nella redazione del programma, ma nella scelta dei candidati sono ritornati a pesare vecchi vizi. Esigua e inadeguata la rappresentanza dell’associazionismo, nessuno spazio ai protagonisti di lotte esemplari, come quella per la casa; i partiti, che hanno considerato la Borsellino un personaggio estraneo e hanno maldigerito la sua vittoria nelle primarie, hanno imposto i loro uomini e non si sono certo sbracciati durante la campagna elettorale. Tutto questo puo’ avere influito, ma il problema di fondo rimane la mancanza di una strategia politica. Le iniziative antimafia degli ultimi anni, nelle scuole, con l’antiracket e l’uso sociale dei beni confiscati, non sono riuscite a far lievitare un movimento di liberazione in cui si riconosca gran parte della popolazione. Puo’ anche darsi che, utilizzando il voto disgiunto, si sia voluto esprimere il distacco da Cuffaro per le sue disavventure giudiziarie, ma dopo gli esempi di Marcello Dell’Utri, di Gaspare Giudice, Calogero Mannino, dello stesso Cuffaro, candidati ed eletti alle elezioni politiche nonostante i processi in corso, non tener conto delle incriminazioni e neppure delle condanne fa parte del paesaggio politico nazionale. Cosa fare adesso? Le elezioni regionali non sono l’ultima spiaggia e fare una buona opposizione non significa rassegnarsi a gestire la sconfitta in qualche modo. Se si vuole costruire una strategia bisogna elaborare progetti che diano risposte concrete ai problemi posti dalla disoccupazione e dalla precarieta’, dai bisogni collettivi, organizzando la partecipazione, riscoprendo la presenza sul territorio, senza attendere miracoli e senza riproporre deleghe. Se si camminera’ in questa direzione, queste elezioni possono essere una premessa e un laboratorio e non la riconferma di una Vandea senza speranza. [Dal sito del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" (per contatti: via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, tel. 0916259789, fax: 091348997, e-mail: csdgi@tin.it, sito: www.centroimpastato.it) riprendiamo il seguente intervento di Umberto Santino originaramente apparso sulla rivista "Carta", n. 21, del 9 giugno 2006. Umberto Santino ha fondato e dirige il Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo. Da decenni e’ uno dei militanti democratici piu’ impegnati contro la mafia ed i suoi complici. E’ uno dei massimi studiosi a livello internazionale di questioni concernenti i poteri criminali, i mercati illegali, i rapporti tra economia, politica e criminalita’. Tra le opere di Umberto Santino: (a cura di), L’antimafia difficile, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1989; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, La violenza programmata. Omicidi e guerre di mafia a Palermo dagli anni ’60 ad oggi, Franco Angeli, Milano 1989; Umberto Santino, Giovanni La Fiura, L’impresa mafiosa. Dall’Italia agli Stati Uniti, Franco Angeli, Milano 1990; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Ugo Adragna, Gabbie vuote. Processi per omicidio a Palermo dal 1983 al maxiprocesso, Franco Angeli, Milano 1992 (seconda edizione); Umberto Santino e Giovanni La Fiura, Dietro la droga. Economie di sopravvivenza, imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993; La borghesia mafiosa, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia come soggetto politico, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Casa Europa. Contro le mafie, per l’ambiente, per lo sviluppo, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1995; Sicilia 102. Caduti nella lotta contro la mafia e per la democrazia dal 1893 al 1994, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1995; La democrazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l’emarginazione delle sinistre, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Oltre la legalita’. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafie, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1997; L’alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni nostri, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti, Roma 2000; La cosa e il nome. Materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000. Su Umberto Santino cfr. la bibliografia ragionata "Contro la mafia. Una breve rassegna di alcuni lavori di Umberto Santino" apparsa su questo stesso foglio nei nn. 931-934. Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino assassinato dalla mafia, e’ da molti anni insieme a don Luigi Ciotti la principale animatrice dell’associazione "Libera", la principale rete dei movimenti della societa’ civile impegnati contro la mafia. E’ stata recentemente eletta consigliera alla Regione Sicilia. Dal sito della Wikipedia (http://it.wikipedia.org) riprendiamo la seguente piu’ ampia notizia biobibliografica: "Rita Borsellino (Palermo, 2 giugno 1945) e’ una cittadina siciliana nota per il suo impegno in campo politico e sociale. Sorella del magistrato Paolo Borsellino, nel 1967 si laureo’ in farmacia all’Universita’ degli Studi di Palermo, esercitando la professione di farmacista nel capoluogo siciliano per vari anni. E’ divenuta, in seguito all’assassinio del fratello, testimone della lotta alle criminalita’ organizzate. Nel 1995 divenne vicepresidente di Libera, associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui e’ stata nominata presidentessa onoraria nel 2005. Con Libera ha contribuito in maniera determinante allíapprovazione delle legge 109/96 sull’uso sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e sostiene attivamente il progetto Libera Terra. Dal 1992 e’ impegnata attivamente nella societa’ civile nel campo dell’educazione alla legalita’ democratica, nel diffondere una cultura di giustizia e solidarieta’, non solo per tener vivo il ricordo del fratello e di tutte le vittime della mafia, ma soprattutto perche’ in particolare le nuove generazioni attraverso la conoscenza dei fatti acquistino consapevolezza dei propri diritti, del valore della legalita’ e della democrazia, una coscienza critica e responsabile che, una volta adulte, consenta loro di fare scelte giuste e coerenti per il bene loro e della collettivita’ nella quale sono chiamate a vivere. Dal 1994 assieme all’Arci Sicilia e in seguito con la collaborazione di Libera contribuisce all’ideazione e alla crescita dell’iniziativa della Carovana Antimafie, un’esperienza ormai di carattere internazionale che mira a "portare per tutte le strade" l’esperienza di un’antimafia propositiva che vuole incidere positivamente sulla realta’ economica, sociale, amministrativa dei luoghi che attraversa stringendo intrecci solidali ed etici tra i cittadini, le istituzioni e le diverse realta’ della societa’ civile organizzata presenti sui territori. Dal 1998 e’ presidentessa della ’Associazione Piera Cutino - guarire dalla talassemia’, associazione senza scopo di lucro che promuove la ricerca medica contro la talassemia. Numerose sono state le sue iniziative contro le attivita’ mafiose ed in favore dell’emancipazione delle donne. Tra le sue opere, impregnate proprio di questi temi, si ricordano Nonostante Donna. Storie civili al femminile (1996); La fatica della legalita’ (1999); I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile (2002); Fare memoria. Per non dimenticare e per capire (2003); Rita Borsellino - Il sorriso di Paolo (2005). Alla fine del 2005 si e’ intensificato il suo impegno politico accettando la proposta, veicolata dalla coalizione di centrosinistra, di candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia nelle amministrative della primavera 2006... E’ sposata dal 1969 e ha tre figli"]

DA: La nonviolenza e’ in cammino. 1340.

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e’ in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:

http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html


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