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Referendum

26.06.2006 ANNO DOMINI JANNI: LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E’ LA STELLA POLARE DEL NOSTRO CAMMINO. Il Nome e la Libertà di ITALIA non possono essere ingabbiati nelle “virgolette” di nessun partito, nemmeno di uno chiamato “Forza ITALIA”

martedì 27 giugno 2006 di Federico La Sala
(...) Posto di fronte a un quesito fondamentale sulla legge fondamentale, il paese «spaccato in due» della retorica postelettorale di poche settimane fa ha ritrovato una sua fondamentale unità, irrispettosa del bipolarismo coatto. Ha detto No all’egoismo sociale, al mito del Capo e alla servitù volontaria che nelle intenzioni dei riformatori avrebbero dovuto sostituire i principi della solidarietà, dell’uguaglianza, della rappresentanza scritti in Costituzione (...) (...)

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> 26.06.2006 ANNO DOMINI JANNI: LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI E’ LA STELLA POLARE DEL NOSTRO CAMMINO. Il Nome e la Libertà di ITALIA non possono essere ingabbiati nelle “virgolette” di nessun partito, nemmeno di uno chiamato “Forza ITALIA”

mercoledì 28 giugno 2006

CHE SIGNIFICA ESSERE CITTADINO-SOVRANO E CITTADINA-SOVRANA, E CHE VUOL DIRE FONDARSI SULLA COSTITUZIONE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI, O SULLA LEGGE DI "MAMMASANTISSIMA". Una e-mail (ricevuta oggi, 28.06.2006) di don Aldo Antonelli


UN NO GRANDE COME L’ITALIA

In seguito alla bellissima, fino a qualche giorno prima impensata e inimmaginabile vittoria del No al Referendum del 25 e 26 Giugno, più di qualcuno ha scritto che “il popolo italiano è cambiato”.

Non sono d’accordo. Direi piuttosto che quella che è cambiata è stata la nostra comprensione dell’Italia.

Sedotta ed abbandonata da coloro che invece di servirla se ne servono; costretta nei panni della Cenerentola di turno dai furbetti di quartiere e ladruncoli d’avventura; landa desertificata dalle scorrerie vandaliche dei potentati economici e politici; eravamo stati indotti, laudatores temporis acti, a vedere solo macerie là dove invece fermentavano nuovi germi di rinascita.

A nulla sono valsi i bombardamenti mediatici della reti televisive di B, le bugie strategiche dei vari Fini e Casini, i martellamenti populistici che spacciavano la riforma pasticciata e autoritaria di B e di Bossi come semplice riduzione del numero di Deputati e Senatori. L’Italia s’è desta ed in massa, in una percentuale mai più raggiunta in questi ultimi undici anni è accorsa alle urne per gridare forte il suo

NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!

Al Sud come al Nord, nelle piccole come nelle grandi città.

I cucinieri della disinformazione mediatica sono stati accontentati: i loro menù patinati sono stati rifiutati.

Ci si voleva far credere che la riforma imposta in maniera unilaterale e ricattatoria fosse un passo in avanti verso una maggiore democrazia, quand’invece risultava offensiva della libertà e dignità del parlamento, asservito al volere unico del Leader!

Nella inesistita campagna referendaria da nessuno è mai stato ricordato, nemmeno dalle sinistre, che l’essenziale di una costituzione è limitare il potere. E che la riforma BB faceva il contrario: aboliva il controllo. Basti pensare al ribaltone (inesistente in tutte le costituzioni del mondo). Nella riforma era fatto divieto di sciogliere una alleanza di potere, di fatto si imbavagliavano i partiti ad alleanze rigide e con questo si distruggeva il sistema parlamentare. Il paese sarebbe stato bloccato in continue votazioni: se dal voto non usciva una solida maggioranza, allora si tornava a votare; se una parte usciva dalla coalizione, allora si tornava a votare; se il governo si paralizzava, allora si tornava a votare...L’unico meccanismo permesso era il voto. Sarebbe stato come andare da un meccanico e sentirsi dire che a ogni guasto si deve ricomprare una macchina nuova.

La nostra Costituzione è giovane, una delle più giovani nel mondo occidentale....! E di una tale caratura da restare ancora inattuata.

Un esempio?

L’art. 34 della Costituzione dice: “i capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”

E se non hanno mezzi?

Allora nella nostra Costituzione c’è un articolo, che è il più importante di tutta la Costituzione, il più impegnativo.

Dice così: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”!

Secondo questo articolo Berlusconi che si strappa le vesti perché un operaio aspira ad essere alla pari di altri, risulta essere, “lui”, incostituzionale!

Aldo Antonelli


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