ISRAELE: OLTRE-UOMO.... O SUPERUOMO?! (30.06.2006).
E’ il primo palestinese ucciso nell’offensiva per liberare il caporale Shalit Il presidente egiziano Mubarak: "Da Hamas ok condizionato alla liberazione"
Missili israeliani su Gaza, un morto Colpito il ministero dell’Interno
Il premier Olmert: "Non pagheremo nessun riscatto" *
GAZA - Alla fine è arrivato anche un morto palestinese, il primo nell’offensiva sferrata dall’esercito israeliano nel tentativo di liberale il soldato rapito domenica scorsa. Nella notte una serie di attacchi hanno colpito la striscia di Gaza: un miliziano palestinese delle brigate dei martiri di Al-Aqsa è morto per le ferite riportate in uno scontro a fuoco a Nablus.
Una notizia confermata da una fonte militare israeliana: "Vi è stata una sparatoria mentre le truppe entravano in città per arrestare dei militanti e che un uomo armato è stato colpito". Ieri era stato ritrovato il corpo del colono israeliano rapito e ucciso a Ramallah, in Cisgiordania.
Nella notte i missili lanciati da jet ed elicotteri israeliani hanno colpito anche gli uffici del ministro dell’Interno, Saeed Seyam, che sono stati avvolti dalle fiamme. Gli edifici erano vuoti al momento dell’incendio e quindi non ci sono state vittime. Tra gli obiettivi dei raid anche una sede di Fatah, due campi di addestramento, edifici utilizzati da Hamas e un deposito di armi, tutti deserti al momento dell’attacco.
Ma non ci sono stati solo attacchi dal cielo. Nel nord della striscia, è avvenuta una sparatoria con armi leggere tra soldati israeliani e militanti palestinesi. Lo hanno raccontato alcuni testimoni palestinesi anche se l’esercito israeliano ha negato che suoi soldati siano stati coinvolti in scontri a fuoco nella zona o abbiano varcato il confine della striscia di Gaza. Israele ha anche negato di aver colpito una centrale elettrica nel sud della striscia, affermando che immagini aeree provano come questa sia stata colpita da un missile Qassam sparato da parte palestinese.
Continuano i contatti fra le autorità palestinesi e quelle israeliane per la liberazione del caporale Ghilad Shalit, rapito domenica scorsa da un commando di palestinesi. Il premier Olmert fa sapere, parlando alla radio militare, che "Israele non intende pagare alcun riscatto". Una reazione che segue la dichiarazione del presidente egiziano Mubarak che, in un’intervista, aveva aperto uno spiraglio per la trattativa: "Il movimento radicale Hamas ha dato la sua approvazione condizionata" alla liberazione del caporale Ghilad Shalit, aggiungengo che però non è stato ancora raggiunto un accordo con Israele. "Finora, la parte israeliana non ha accettato le condizioni", ha aggiunto Mubarak.
Un’apertura che sembra in contrasto con quanto affermato da un deputato di Hamas. "Non riconosceremo mai Israele". Il deputato, durante un comizio a Gaza, ha continuato: "Giuriamo a Dio che, anche se verremo uccisi e annientati, non riconosceremo mai Israele e non rinunceremo mai ai nostri diritti". Al Masri ha detto più tardi che parlava in nome sia dell’organizzazione, la cui Carta invoca la distruzione dello Stato ebraico; sia del governo palestinese, controllato da Hamas, vincitore delle elezioni legislative del gennaio scorso. Nei giorni scorsi un accordo fra Hamas e Al Fatah aveva aperto le speranze per un riconoscimento implicito dello stato d’Israele da parte del movimento radicale. (30 giugno 2006)
*
WWW.REPUBBLICA.IT, 30.06.2006