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Così parlò Zarathustra? Superman? Un eroe figlio di Israele...

«Superman è senza dubbio ebreo!». Oltre-uomo o..... Superuomo (Nietzsche)? Il lato inquietante di una storia. Una nota di Elena Loewenthal - a cura di Federico La Sala

mercoledì 1 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] la data di nascita di questa creatura fantasmagorica ha un che di significativo, anzi d’inquietante. Lui viene alla luce, infatti, nel 1938. Siamo alla vigilia della guerra e della Shoah e, per restare in Italia, proprio allo scoccare delle leggi razziali [...]
FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO.
KANT E GRAMSCI. PER LA CRITICA DELL’UOMO SUPREMO E DEL SUPERUOMO D’APPENDICE. Materiali sul tema

Superman? Un eroe figlio di (...)

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> «Superman è senza dubbio ebreo!», Oltre-uomo o..... Superman? Il lato inquietante di una storia

giovedì 20 luglio 2006

Annan condanna Israele. Olmert: «Non ci fermiamo»

Bombe su villaggio: uccisi 17 civili *

«La guerra potrebbe durare ancora a lungo». Così scrive, da Tel Aviv, il capo di Stato maggiore israeliano Dan Halutz ai suoi soldati. E a New York l’ambasciatore di Israele all’Onu, Dan Gillerman, ha criticato aspramente il rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che davanti al Consiglio di Sicurezza aveva condannato «l’uso sproporzionato della forza in atto fino a oggi» fatto da Israele, chiedendo la sospensione della guerra, la riconsegna del soldato catturato da Hezbollah e l’apertura di un «corridoio umanitario» per fare arrivare i soccorsi nei territori del Libano meridionale. Ma non solo. Israele, come ha spiegato Louise Arbour - responsabile per i diritti umani dell’Onu - potrebbe adesso essere incriminata per «crimini contro l’umanità». Arbour ha ipotizzato reati ti tipo penale per i bombardamenti indiscriminati israeliani sopra i centri abitati.

La rottura tra Israele e la comunità dell’Onu si è consumata nell’aula del Consiglio di Sicurezza, quando l’ambasciatore del governo di Tel Aviv ha dichiarato: «Annan, nel suo discorso, si è dimenticato di menzionare tre parole: terrorismo, Iran e Siria». E sulle intenzioni di Israele, Gillerman è stato altrettanto chiaro: «Continueremo a fare quello che stiamo facendo in Libano per sradicare il cancro del terrorismo». Con buona pace di quelli che nella comunità internazionale, tra cui il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema, avevano chiesto il cessate-il-fuoco per permettere di creare un cammino dove fare entrare nel Paese dei cedri gli aiuti umanitari.

Nell’ottavo giorno del conflitto, i raid aerei israeliani hanno ucciso 61 civili e un combattente di Hezbollah: è il bilancio delle vittime più grave dallo scoppio della guerra. Migliaia di persone sono state sfollate e gli stranieri evacuati. A Beirut, è sbarcato anche un plotone di quaranta marines americani: è la prima volta che i soldati Usa rientrano nel Libano dal 1983, quando i marines lasciarono il Paese dopo un attentato che aveva ucciso 220 di loro.

Questa volta, 23 anni dopo il ritiro, i soldati Usa si sono limitati a evacuare i 1.052 cittadini a stelle e strisce presenti in Libano e facendoli sbarcare a Cipro. E così hanno fatto anche altri 359 italiani, saliti a bordo del cacciatorpendiere italiano "Durand De La Penne", salpato nel pomeriggio per Larnaka con un carico di cittadini di quindici nazionalità.

Con le ultime sessanta vittime, il conto dei morti dopo otto giorni di guerra è salito a 297 persone uccise in Libano e 29 in Israele. I razzi di Hezbollah hanno ucciso due bambini a Nazareth, secondo quanto riferito dai medici. Altri razzi sono atterrati su Haifa e uno ha colpito un ristorante deserto sul mare.

I soldati israeliani hanno attraversato il confine per colpire le postazioni Hezbollah e l’esercito ha riferito che due soldati sono morti e nove sono rimasti feriti in scontri con i guerriglieri. Nonostante le preoccupazioni internazionali, così, non ci sono segnali che possano far pensare a una fine dei combattimenti. Il primo ministro libanese Fouad Siniora ha detto che oltre 500mila persone sono sfollate e ha fatto appello agli aiuti internazionali. «Vi chiedo di rispondere immediatamente e senza riserve al nostro appello per una tregua e fornire urgenti aiuti umanitari internazionali», ha detto in un discorso trasmesso in tv.

Il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, ha però risposto ribandendo la linea espressa dal suo ambasciatore all’Onu. «I bombardamenti dureranno quanto necessario per liberare i due soldati rapiti da Hezbollah il 12 luglio scorso e assicurarsi che i militanti vengano disarmati». E nel villaggio libanese di Srifa, mentre Hezbollah ha fatto sapere di essere pronta a scambiare i due soldati catturati con i cittadini libanesi e palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane, almeno 17 libanesi, compresi diversi bambini, sono morti e 30 sono rimasti feriti da un altro attacco aereo israeliano che ha distrutto un centro abitato. «È stato compiuto un massacro a Srifa», ha dichiarato il sindaco del villaggio, Afif Najdi. I soccorritori stanno ancora cercando superstiti. Israele ha bombardato anche una pista all’aeroporto internazionale di Beirut, chiuso da giovedì scorso. La pista e i serbatoi di benzina sono stati colpiti diverse volte.


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www.unita.it, Pubblicato il 20.07.06


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