Gentile amico,
ringrazio anche lei per avere espresso la sua opinione. Vorrei proporle una riflessione: premesso che non c’è nulla di "degradante" lavorare in e per un supermercato, c’è invece differenza fare il commesso per una farmacia che per un supermercato. Come esempio le porto un caso comune: un commesso di negozio di scarpe. Se questo commesso lavora in una botique del centro città ha modo di "lavorarsi" e di "lavorare" col cliente, suggerendogli il prodotto migliore, oppure quello che meglio si adatta alle sue esigenze. Lo stesso commesso che, magari, lavora in un outlet, dove non è la qualità che fà il prodotto, ma la quantità, a parità di negozio, non può certo dedicare lo stesso tempo che in una boutique. In questo è la differenza. Lei si immagina, sotto il periodo delle feste natalizie, quando il supermercato è strapieno dallo sbarco degli Unni, io che le vengo a chiedere una Aspirina? Primo non lo farei, perchè il mal di testa mi viene a pensarci o comunque mi aumenterebbe vedendo quella confusione, ma lei di certo non mi chiederebbe "è sicuro? quali sono i suoi sintomi?". Cosa che, invece, potrebbe fare, se ne avesse voglia, in una classica farmacia.
Cordiali saluti, Mauro Diana.