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Economia

Dpef: manovra da 35 miliardi. I sindacati: "Non va, troppi tagli", "Informazioni troppo generiche"

venerdì 7 luglio 2006 di Federico La Sala
[..] Nessun "sogno" come ha detto Padoa-Schioppa nei giorni scorsi ma la necessità di cambiare. Lo dice l’incipit del documento, di circa 150 pagine, che il ministro ha voluto sottolineare con una citazione di Immanuel Kant: "Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiranno a far sì che l’oggetto della loro previsione si avveri".
Ma la cura che porterà al 2011 non sarà facile. Quattro i settori nel mirino: pensioni, statali e pubblica amministrazione, (...)

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venerdì 7 luglio 2006

Padoa Schioppa: "E’ l’ora dei sacrifici, preparatevi" !


La manovra sarà di 3 punti di pil lordi, 2 di correzione e 1 per lo sviluppo Ma Verdi e Rifondazione promettono "battaglia"

Il governo approva il Dpef Padoa Schioppa: "Sviluppo ed equità" Bonanni (Cisl): "Gli scioperi si fanno con ogni governo" *

ROMA - - "Il Dpef è costruito intorno a tre concetti: sviluppo, equilibrio ed equità". Il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa sintetizza così il senso del Dpef appena approvato dal consiglio dei ministri. Partendo da un presupposto: "La crescita economica in Italia è ferma da una decina d’anni, per le generazioni più giovani è quasi l’unica condizione conosciuta".

I numeri della manovra. Quella varata oggi dal governo è una manovra da 35 miliardi (20 anti-deficit e 15 per lo sviluppo) che vede confermata la manovra da tre punti lordi di pil e due punti netti in modo da scendere sotto il 3% nel rapporto tra deficit e pil nel 2007. Una manovra che non contiene misure specifiche "sia perchè è appena iniziata la concertazione, che deve continuare, sia perchè sono in corso i lavori tecnici" spiega Padoa Schioppa.

Rientro dal disavanzo."L’anno del rientro nel disavanzo è il 2007". Padoa Schioppa conferma le cifre aggiungendo che "per ragioni tecniche e politiche il Dpef è stato costruito tenendo conti dei limiti della raccomandazione Ue", non farlo, secondo il ministro "sarebbe stato un passo falso".

Inflazione al 2%. "I sindacati potremmo notare con soddisfazione che ci sono casi in cui la concertazione porta a risultati desiderabili per loro". Per il ministro dell’Economia "la fissazione del tasso d’inflazione programmata al 2% è un esempio, la concertazione ha già dato i primi frutti".

Dove tagliare. Nell’illustrare la manovra, il ministro indica le aree dove il governo ritiene necessario intervenire: "Le funzioni centrali della pubblica amministrazione, non di numero di persone ma più di organizzazione, la spesa previdenziale, sanitaria e la finanza degli enti territoriali. Il complesso di questa spesa è superiore all’80% del totale della spesa pubblica".

Le reazioni dei sindacati. Una "cura" che i sindacati hanno subito contestato, in particolare per la parte che riguarda i tagli sociali. "Siamo allarmati - dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani - No ai tagli sulle risorse. Una manovra di tre punti del nostro pil, che diventano 2,5 al netto degli effetti della manovrina, è comunque una manovra di grande impatto sociale. Comunque la si voglia distribuire. Stiamo parlando di 1 punto e 7 di tagli alla spesa per il 2007 e questa è una dimensione veramente importante perchè parliamo di 35-37 mila miliardi di vecchie lire".

Un fronte compatto quello dei sindacati. Che, per bocca del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, avanza una velata "minaccia" di sciopero: "La Cisl non cambia linguaggio o atteggiamento con il passaggio da un governo all’altro. Contro il governo Berlusconi abbiamo fatto sei scioperi generali. Noi non cambiamo opinione".

Verdi e Rifondazione promettono "battaglia". E le preoccupazioni dei sindacati trovano sponda anche dentro la maggioranza. Con Verdi e Rifondazione che promettono battaglia. "Raccogliamo le preoccupazioni dei sindacati. Non ci piace l’impostazione con tagli sulle parti sociali, sulle pensioni. La respingiamo con nettezza", spiega il capogruppo del Prc a Montecitorio Gennaro Migliore. E con lui il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli: "L’italia ha già dato molto. Così il dpef non ci convince. Chiederemo una correzione di rotta".

Ma sullo sfondo risuonano le parole del ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa: "E’ l’ora dei sacrifici, preparatevi". (7 luglio 2006)

* www.repubblica.it, 07.07.2006


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