Economia

Dpef: manovra da 35 miliardi. I sindacati: "Non va, troppi tagli", "Informazioni troppo generiche"

venerdì 7 luglio 2006.
 

[..] Nessun "sogno" come ha detto Padoa-Schioppa nei giorni scorsi ma la necessità di cambiare. Lo dice l’incipit del documento, di circa 150 pagine, che il ministro ha voluto sottolineare con una citazione di Immanuel Kant: "Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiranno a far sì che l’oggetto della loro previsione si avveri".

Ma la cura che porterà al 2011 non sarà facile. Quattro i settori nel mirino: pensioni, statali e pubblica amministrazione, sanità, Comuni e Regioni. Nel documento ci sono solo indicazioni generali, ma i temi sul tappeto sono noti [...]

In 150 pagine i programmi economici e finanziari per 5 anni di governo riduzione degli sprechi ma anche la stretta sui trasferimenti agli enti locali

Nel mirino pensioni e sanità disavanzo azzerato nel 2011 Si discute anche di ticket ospedalieri e previdenza degli statali Ma nella finanziaria 2007 ci sono anche incentivi allo sviluppo di ROBERTO PETRINI

ROMA - Italia 2011: il rapporto deficit-Pil sarà azzerato (allo 0,1 per cento), il debito scenderà sotto il 100 per cento del Pil, l’avanzo primario (cioè la differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi) salirà al 4,9 per cento. La crescita, a differenza dei "miracoli" annunciati a suo tempo da Berlusconi (che nel suo primo Dpef annunciò una sfilza di 3 per cento) sarà un sobrio 1,7 per cento. E’ questo il quadro che il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha preparato per il Documento di programmazione economica 2007-2011 che coprirà l’intero arco della legislatura, quasi una traduzione del programma dell’Unione in cifre e tabelle.

Nessun "sogno" come ha detto Padoa-Schioppa nei giorni scorsi ma la necessità di cambiare. Lo dice l’incipit del documento, di circa 150 pagine, che il ministro ha voluto sottolineare con una citazione di Immanuel Kant: "Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiranno a far sì che l’oggetto della loro previsione si avveri".

Ma la cura che porterà al 2011 non sarà facile. Quattro i settori nel mirino: pensioni, statali e pubblica amministrazione, sanità, Comuni e Regioni. Nel documento ci sono solo indicazioni generali, ma i temi sul tappeto sono noti: aumento dell’età pensionabile che potrebbe scattare già dal 2007, ticket sulla degenza ospedaliera, prepensionamento di 100 mila statali, nuovo patto con gli enti territoriali e sostanziale stretta sui trasferimenti. La promessa del ministro è che si agirà con razionalizzazioni all’interno dei settori cercando di eliminare gli sprechi. Le cifre in autunno.

Si comincerà con la Finanziaria del prossimo anno: che ammonterà a 35 miliardi, di questi 20 saranno risparmi e nuove entrate, altri 15 andranno allo sviluppo (10 di cuneo fiscale e 5 di altri interventi a cominciare dalle infrastrutture). Con i 7 miliardi anticipati nei giorni scorsi con la manovra-bis, che produrranno i propri effetti nel 2007, si arriverà ai 42 miliardi già annunciati dal governo.

Il 2007 rispetterà l’impegno con l’Europa: il deficit-Pil del prossimo anno scenderà sotto il 3 per cento (per la precisione al 2,8 per cento). Anche il debito, dopo due anni di crescita, riprenderà a scendere e sarà fissato al 107,5 per cento del Pil, l’avanzo primario, oggi al lumicino, riprenderà a salire fino al 2,1 per cento del Pil. La crescita sarà ancora modesta: si ipotizza l’1,2 per cento.

Si chiude anche la partita del 2006. Il deficit 2006, come certificato dalla commissione Faini, viaggiava verso il 4,5-4,6 per cento. Ma il dato contenuto nel Dpef terrà conto degli effetti della maggiore crescita economica (il Pil sale dall’1,3 all’1,5 per cento), delle conseguenti maggiori entrate e anche della manovra correttiva. Tutto ciò consentirà di bloccare il deficit-Pil di quest’anno al 4-4,1 per cento. (7 luglio 2006)

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www.repubblica.it, 07.07.2006.


Padoa Schioppa ha presentato il documento programmatico a Cgil-Cisl e Uil. Inflazione programmata per il 2007 all’1,9%

Dpef: manovra da 35 miliardi I sindacati: "Non va, troppi tagli" L’incontro non sembra aver soddisfatto i leader delle organizzazioni dei lavoratori: "Informazioni troppo generiche"

ROMA - Manovra confermata a quota 35 miliardi di euro, inflazione programmata al’1,9% per il 2007. Ma i sindacati non sono soddisfatti.

Sono i primi dati e le prime reazioni al Dpef (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) che il governo ha presentato questa sera ai sindacati. Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa si era prima recato al Quirinale per illustrarlo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Un incontro non facile, quasi "freddo" quello con le organizzazioni sindacali. Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani lo dice chiaramente. "Non sono soddisfatto". E il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, rincara la dose: "Temiamo atti unilaterali come il governo Berlusconi".

L’inflazione programmatica, spiegano ad esempio, è stata fissata dal governo all’1,9% "senza alcun confronto". Ma soprattutto non piace l’accento sui tagli necessari alla spesa sociale. "Un peso lasciato su tavolo del confronto", sostiene il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo.

I vertici di Cgil, Cisl e Uil escono con i visi lunghi dall’ incontro con il ministro dell’ Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, un incontro che da ieri avevano chiesto attivando la diplomazia sotterranea che regola i rapporti tra governo e sindacati.

"Ci hanno confermato l’entità della manovra, pari a tre punti di Pil (35 miliardi circa; ndr). Non ci sono stati forniti molti approfondimenti. Molte parti sono rimaste indeterminate", dice Epifani. Ma tra le righe non piace il taglio al quale si ispirerebbe la manovra.

"Sembra di cogliere un’accentuazione che non condividiamo - afferma Epifani - nei confronti dei tagli alla spesa sociale in modo particolare nel settore della previdenza, sanità ed enti locali. Non sono soddisfatto nè dell’entità delle informazioni ne dello squilibrio dei confronti dei tagli sociali che non ci sono stati quantificati".

"Ripetiamo - sottolinea Bonanni - che la spesa sociale non si tocca. Dicono che vogliono mettere sotto pressione i punti principali della spesa, come il pubblico impiego e le pensioni: noi non siamo d’accordo e lo diremo con molta forza". Ciò che più interessa alla Cisl - ha continuato il segretario generale - "è che ci sia una politica dei redditi che invece è ben lungi dall’essere ripristinata, almeno formalmente come prevede l’accordo del 23 luglio".

La valutazione ufficiale sarà fatta dalla segreteria unitaria che si riunirà lunedì per esaminare le 150 pagine del Dpef. Ma una lettura gia traspare. Anche Foccillo dice: "Siamo insoddisfatti perchè il ministro Padoa-Schioppa è stato molto generico per i provvedimenti e soprattutto ha lasciato trasparire che ci saranno interventi su quattro settori fondamentali: pubblico impiego, pensioni, sanità ed enti locali. Senza quantificarli, senza descriverli e quindi lasciando questo peso sul tavolo".

Non è bastato incalzare il ministro. "Abbiamo chiesto più volte al ministro di capire, di capire la quantità di intervento sui diversi settori sociali - ricostruiscono i sindacalisti - e anche su questo Padoa-Schioppa non è stato nè chiaro nè preciso, ma ha detto che ci sono interventi per combattere l’evasione fiscale, ma non quali e in che modo".

A pesare è anche la scelta dell’inflazione programmatica che impatta sui rinnovi contrattuali, soprattutto su quelli pubblici. "Sarebbe fissato all’ 1,9% - spiega Epifani - un po’ al di sotto di quello che sarebbe giusto". "Quella reale è più alta", aggiunge Bonanni indicando un valore attorno al 2,3%.

Il leader della Cisl ricorda poi come il tasso di inflazione programmata "preveda che sia concordato con le parti sociali, mentre è una norma di legge che è stata scavalcata".

L’unico spiraglio appare l’intenzione espressa dal ministro, di concordare gli interventi della manovra "in un tavolo di concertazione". (6 luglio 2006)


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www.repubblica.it, 06.07.2006)


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