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CASO ELUANA. L’ ACCANIMENTO DEL CARD. BARRAGAN E DEL VATICANO: E’ UN ASSASSINIO!!! IL PADRE, NESSUN COMMENTO.

martedì 11 novembre 2008
ANSA» 2008-11-11 14:30
Santa Sede: sospendere alimenti è assassinio
CITTA’ DEL VATICANO - Sospendere l’idratazione e l’alimentazione in un paziente in stato vegetativo è "una mostruosità disumana e un assassinio": lo ha ribadito all’ANSA il presidente del Pontificio consiglio per la Salute, (...)

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> CASO ELUANA. L’ ACCANIMENTO DEL CARD. BARRAGAN E DEL VATICANO --- Il Vaticano plaude alla decisione del governo «Eluana è viva» «ha il diritto di vivere» e «la comunità politica deve sostenere la sua vita con i mezzi che ci sono», dice monsignore Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la vita.

venerdì 6 febbraio 2009


-  SCONTRO ISTITUZIONALE SULLA RAGAZZA IN COMA DA 17 ANNI
-  Eluana, il governo approva il decreto
-  Stop di Napolitano: è incostituzionale

-  Berlusconi ignora il no del Quirinale
-  «Andiamo avanti, siamo nel giusto»
-  Il Pd: «Segnale di spregiudicatezza»
*

ROMA «Andiamo avanti, siamo nel giusto». Il governo ignora il richiamo del Quirinale e vara il decreto su Eluana Englaro, la ragazza in coma da diciassette anni, ma Napolitano rifiuta di firmare il testo: «Non supera le obiezioni di incostituzionalità». Si schiera con il Colle anche Fini, che accoglie la notizia con «forte preoccupazione».La vicenda dunque si trasforma in scontro istituzionale.

Il voto all’unanimità Il Cdm, dice Berlusconi, si è espresso all’unanimità nonostante «ministri che avevano una posizione difforme». Il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri «è molto rispettoso del lavoro del Parlamento, che ci auguriamo sia molto intenso, sulla regolazione della fine vita» ha garantito Sacconi. Secondo il ministro del Welfare «il decreto è assolutamente laico» perché «lo stato di Eluana, è uno stato vegetativo persistente, non permanente, e non sappiamo quanto sia reversibile, quanta percezione ci possa essere, e comunque in questo caso ci sono tutte le percezioni attive. Lo stato vegetativo persistente non è certamente irreversibile». Ma la decisione del governo ha ignorato l’appello inviato in mattinata dal Quirinale. Se il presidente della Repubblica non dovesse firmare il decreto, ha detto Berlusconi, «il Parlamento dovrà riunirsi ad horas e approvare in 2-3 giorni la legge che è già in itinerario legislativo. Altrimenti Eluana sarebbe vittima di una legge che non c’è». Una eventualità subito verificatasi. «Il Presidente ritiene di non poter procedere alla emanazione del decreto» si legge nella nota diramata dal Quirinale subito dopo l’annuncio del premier.

Scintille sulla lettera del capo dello Stato Berlusconi, in conferenza stampa, aveva definito lettera di Napolitano una «innovazione: il capo dello Stato in corso d’opera del Cdm, può intervenire anticipando la decisione del Cdm sulla necessità e urgenza» di un provvedimento, «e per questo abbiamo deciso all’unanimità di affermare con forza che il giudizio sulla necessità e l’urgenza è assegnato alla responsabilità del governo». Nella missiva di Napolitano era contenuto l’invito ad «evitare un contrasto formale in materia di decretazione».

La sfida del Cavaliere: "Legge in tre giorni" Contrasto che non è stato evitato. Il capo dello Stato, nella lettera, aveva citato una serie di precedenti di decreti legge respinti da suoi predecessori perchè in contrasto con sentenze passate in giudicato. Se avessimo rinunciato al varo del decreto, è invece il pensiero del presidente del Consiglio, «avremmo trasferito la responsabilità legislativa da organo governo a altro organo: e quindi è chiaro che non era possibile prendere atto e accettare una situazione di questo genere. Mi auguro- ha quindi concluso Berlusconi- che di fronte a questa decisione assunta all’unanimità ci possa essere un ripensamento anche da parte di coloro che si avvicendano intorno ad Eluana. E che essi possano attendere alcuni giorni prima di immettersi in questa pratica che noi consideriamo una pratica di vera e propria uccisione di un essere umano che è ancora vivo». Berlusconi ha spiegato che «se non ci fosse la possibilità di ricorrere ai decreti tornerei dal popolo a chiedere il cambiamento della Costituzione e del governo».

Plauso del Vaticano: "Eluana è viva" Il Vaticano plaude alla decisione del governo «Eluana è viva» «ha il diritto di vivere» e «la comunità politica deve sostenere la sua vita con i mezzi che ci sono», dice monsignore Elio Sgreccia, presidente emerito della pontificia accademia per la vita. Secondo la Santa Sede esiste «un potere dei medici e della comunità politica» che dispone di mezzi come «norme e leggi». Questi «hanno il dovere di sostenere la donna» che è «una creatura debole che deve essere protetta» attraverso «l’alimentazione e l’idratazione».

L’opposizione: "Superato ogni limite" L’opposizione invece si schiera compatta a favore del Colle. «Varando questo decreto su Eluana il governo ha superato ogni limite istituzionale e ogni limite rispetto alle sue competenze. È una sfida lanciata al Parlamento, alla magistratura, alla Corte costituzionale, alla Presidenza della Repubblica, all’opinione pubblica» dice il Pd. «Si ostacola l’attuazione di una sentenza che è passata al vaglio di diversi livelli di competenza - sottolinea Franco - si creano conflitti istituzionali, si sfida il mondo pur di non rispettare la volontà di una persona e di una famiglia».

* La Stampa, 6/2/2009 (16:40)


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