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PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ... di Federico La Sala

martedì 4 novembre 2014
CRISI COSTITUZIONALE (1994-2011). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"? CHI IL MENTITORE?
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’INVITO A RIPRENDERSI LA "PAROLA" E A RIDARE ORGOGLIO E DIGNITA’ A TUTTO IL PAESE: FORZA, VIVA L’ITALIA, VIVA L’ ITALIA!!!
ITALIA: LA (...)

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> PER L’ITALIA E PER LA COSTITUZIONE. CARO PRESIDENTE NAPOLITANO, CREDO CHE SIA ORA DI FARE CHIAREZZA. PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI ... MARSALA. Napolitano: "Chi pensa a secessioni, coltiva un salto nel buio".

martedì 11 maggio 2010


-  LA COMMEMORAZIONE

-  Napolitano: "Chi pensa a secessioni
-  coltiva un salto nel buio"

Il capo dello Stato a Marsala per la rievocazione della spedizione di Garibaldi "Penosi i commenti liquidatori contro l’unità di Italia" *

MARSALA - "Chi si trova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha parlato a Marsala nel suo intervento alla cerimonia organizzata nell’ambito del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Il Capo dello Stato è stato accolto da un bagno di folla, tra cori, applausi scroscianti e sventolio di bandierine tricolori.

"Non c’è nulla di retorico nel celebrare l’unità conseguita dall’Italia, è un modo di rinnovare il patto fondativo della nostra nazione", ha detto Napolitano sul molo del porto, salutando le due imbarcazioni salpate da Quarto che simboleggiano lo sbarco della spedizione garibaldina del 5 maggio di 149 anni fa, rievocazione ostacolata oggi dal forte vento. Vento su cui il presidente si è concesso una battuta: "E’ una giornata bellissima e ventosa. E siamo davanti a una meravigliosa manifestazione di popolo" ha detto rivolgendosi alla gente in piazza, scolaresche, cittadini, molti bambini con camicie e berretti rossi, in onore del colore delle divise garibaldine. Questo "fa capire che l’unità è uno straordinario e fondamentale patrimonio collettivo del popolo italiano. Celebrarla quindi non ha nulla di retorico ma è un modo di rinnovare il patto fondativo della nostra nazione".

Queste celebrazioni, ha sottolineato ancora il presidente della Repubblica, "sono l’occasione per determinare un clima nuovo nel rapporto tra le diverse realtà del Paese, nel modo in cui ciascuna guarda alle altre, con l’obiettivo supremo di una rinnovata e salda unità che è, siamone certi, la sola garanzia per il nostro comune futuro", ha detto. "Chiedo a tutte le forze responsabili che operano nel Nord e lo rappresentano, di riflettere fino in fondo su un dato cruciale: l’Italia deve nel medio e lungo periodo crescere di più e meglio, ma può riuscirvi solo se crescerà insieme, solo se si metteranno a frutto le risorse finora sottoimpiegate, le potenzialità, le energie delle regioni meridionali", ha aggiunto.

"Le critiche - ha detto ancora Napolitano - che è legittimo muovere in modo argomentato e costruttivo agli indirizzi della politica nazionale, per scarsa sensibilità e aderenza ai bisogni della Sicilia e del Mezzogiorno, non possono essere accompagnate da reticenze e silenzi su quel che va corretto, anche profondamente, qui nel Sud". Il capo dello Stato, parlando dei punti da correggere, ha specificato che il suo riferimento è "alla gestione dei poteri regionali e locali, al funzionamento delle amministrazioni pubbliche, agli atteggiamenti del settore privato e ai comportamenti collettivi". "Parlo di correzioni essenziali - ha sottolineato Napolitano -, anche al fine di debellare la piaga mortale della criminalità organizzata".

Dal porto, Napolitano ha raggiunto il municipio dove ha salutato il consiglio comunale e poi, a piedi, insieme al sindaco e al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha raggiunto la piazza della Repubblica che ospita la celebrazione storica.

* la Repubblica, 11 maggio 2010


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