Nel caso interessasse, questa è la versione originale della mia lettera a Cancrini:
"Il filosofo francese Onfray ha suscitato scalpore in Francia per il suo attacco all’icona Freud, sollevando forti reazioni soprattutto su Libération dove Elisabeth Roudinesco lo accusa di rilanciare “un discorso di estrema destra”. Ma “Freud non si considerava affatto un uomo di sinistra. So che ha sempre votato per un partito liberale austriaco di centro-destra”, sono parole proprio della studiosa, una profonda conoscitrice del pensiero freudiano, in un’intervista del 1994, in cui si arrampica sugli specchi per distinguere e separare il ‘pensiero’ del padre della psicanalisi, accreditandolo comunque al campo progressista, dalle sue simpatie politiche verso la destra che in quegli anni, vale la pena di ricordarlo, preparava l’avvento di fascismo e nazismo. Separare il pensiero dalla prassi personale sembra essere un antico vizio, in particolare di sinistra per cui la coerenza tra ‘essere’ e ‘pensare’ non solo non è ritenuta necessaria, ma sembra addirittura essere superflua. Lei che ne pensa ?"
Buon lavoro!