La psicanalista Roudinesco attacca il filosofo per le sue critiche a Freud
"Caro Onfray tu sei di destra"
"Un testo pieno di errori e frutto di antichi pregiudizi contro il fondatore della psicanalisi"
di Fabio Gambaro (la Repubblica, 21.05.2010)
PARIGI. Il ciclone Michel Onfray continua a scuotere il mondo della cultura francese. Da quando un mese fa il suo violento saggio contro Freud Le crépuscule d’une idole (Grasset), è arrivato nelle librerie, il filosofo iconoclasta è al centro di una violentissima polemica, fatta di accuse e contraccuse, invettive e anatemi. Non passa giorno senza nuove prese di posizione attorno alle 600 pagine del suo libro tutto teso a presentare l’inventore della psicanalisi come un borghese reazionario, fallocrate, omofobo e ammiratore di Mussolini. Nel paese di Jacques Lacan e Françoise Dolto, dove la psicanalisi è una vera e propria istituzione, tali attacchi sono sembrati una provocazione intenzionale. Motivo per cui in molti - da Alain Badiou a Julia Kristeva - hanno condannato un’opera tanto politicamente scorretta.
Tra le voci levatesi contro Onfray, c’è anche quella di Elisabeth Roudinesco, la storica della psicanalisi autrice di molti saggi, tra cui anche una biografia di Lacan. La studiosa, che ha già stroncato Le crépuscule d’une idole dalle pagine di Le Monde, sta ora per mandare in libreria Mais pourquoi tant de haine? (da Seuil, giovedì 27 maggio), un pamphlet di un centinaio di pagine contro il volume di Onfray. Pur riconoscendo la necessità di criticare «il dogmatismo degli analisti dell’inconscio e delle loro scuole, e perfino la teoria freudiana, che non deve mai essere considerata un corpus sacro», Elisabeth Roudinesco non mostra alcuna indulgenza per Onfray, accusato di aver scritto un testo «zeppo d’errori e dicerie», impregnato d’odio allo stato puro e fondato solamente sulla negazione della realtà».
L’autore de Le crépuscule d’une idole, secondo la Roudinesco, «attribuisce al fondatore della psicanalisi le proprie ossessioni», riducendone la riflessione «all’odio dei padri e all’ammirazione delle madri, per poterle sedurre sessualmente» e riabiliterebbe di fatto «il discorso dell’estrema destra francese». Come proverebbe anche la sua insistenza nel volersi contrapporre alle élite intellettuali parigine, di cui gli psicanalisti sarebbero la quintessenza.
Accuse naturalmente respinte dall’interessato, il cui volume, grazie anche alle polemiche, ha già venduto quasi 150.000 copie ed è da tre settimane al primo posto delle classifiche. E per continuare ad opporsi ai suoi detrattori, Onfray pubblica ora un libretto fuori commercio, Freud, une chronologie sans légende, in cui condensa le discusse tesi del suo libro. Insomma, la battaglia attorno a Le crépuscule d’une idole, che in Italia verrà tradotto da Ponte alle Grazie, sembra destinata a durare ancora a lungo.