Inviare un messaggio

In risposta a:

MICHEL ONFRAY, QUANTE SCIOCCHEZZE CONTRO FREUD!!! Una nota di Bruno Gravagnuolo

lunedì 10 maggio 2010
Onfray: un bigotto anti Freud
di Bruno Gravagnuolo (l’Unità, 05.05.2010)
Ma quante sciocchezze scrive il «filosofo» Michel Onfray nel suo ultimo saggio su Freud! Se non fosse che Onfray è ben noto per la sua «specialità» scandalismo pruriginoso e distruttivo si potrebbe parlare di un vero e (...)

In risposta a:

> MICHEL ONFRAY, QUANTE SCIOCCHEZZE CONTRO FREUD!!! --- "La colpevolezza non appare provata in alcun modo". Così il processo a Freud finisce con l’assoluzione (di Luciana Sica)

mercoledì 18 aprile 2012

Così il processo a Freud finisce con l’assoluzione

di Luciana Sica (la Repubblica, 18.04.2012)

Freud non è un truffatore, né un impostore e neppure ha abusato della credulità popolare. Mille e 20 gli innocentisti, 170 i colpevolisti - secondo il verdetto della giuria popolare: il pubblico che partecipa al "Processo a Sigmund Freud". Sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma strapiena l’altra sera, eppure l’ingresso non è gratuito, costa anzi quindici euro.

Per ottenere la condanna o l’assoluzione dell’illustre imputato, vestono la toga giuristi di gran fama. A cominciare dal presidente della Corte, Giuseppe Ayala, che alla fine scandirà la sua sentenza: "La colpevolezza non appare provata in alcun modo". L’avvocato difensore è Gianluca Tognozzi. Pubblico ministero: Luca Tescaroli. C’è anche Freud, in carne ed ossa, si fa per dire: l’attore Edoardo Siravo. A un giornalista, Alessandro Barbano, tocca invece il ruolo di Jung, un testimone assai tifoso del maestro viennese, e anche piuttosto impertinente: al Pm che gli chiede conto di malattie e guarigioni vere o presunte, risponde "Lei crede di essere completamente sano, signor Pubblico ministero?".

Serata godibilissima, sempre sul filo dell’ironia, mai uno sbadiglio in tre ore di dibattimento. Della psicoanalisi si parla in modo approssimativo, ma fa niente: le valutazioni contrapposte risultano interessantissime a chi ne sa qualcosa e a chi ne sa niente.

Aldilà dei capi d’imputazione, Freud sembra soprattutto accusato di essere una specie di erotomane, un uomo fissato con il sesso, che tutto - ma proprio tutto riconduce a quella cosa lì. La parola che risuona più spesso è "libido", e pazienza se mai nessuno ne parli come di una "pulsione di vita". Il divertimento si fa esilarante quando il termine viene applicato alla sessualità femminile, a quelle povere bambine "evirate", alle donne condannate - loro sì - all’invidia del pene. La requisitoria non tiene in gran conto quel che è stato un rompicapo per Freud, la dichiarata enigmaticità del "continente nero", quella domanda irrisolta e poi ripresa da Lacan: "Che cosa vuole una donna?". Niente da fare: Freud avrebbe sentenziato una volta per tutte che alle signore manca qualcosa di cui sentono tanto la mancanza.

A quel punto, Tognozzi - nella sua grintosissima arringa - ha buon gioco a demolire l’argomento e a strappare un applauso con una battuta: «L’invidia del pene... ma non sarà un problema maschile, non è un rovello degli uomini?". Ed è lui a citare Repubblica, quel "Manifesto" che definiva la psicoanalisi una scienza a statuto speciale, perché fatalmente a entrare in gioco è anche la fondatezza epistemologica del sapere freudiano.

Peccato solo che di analisti romani, almeno riconoscibili, non se n’è vista l’ombra. Peccato, perché avrebbero colto qual è la percezione della psicoanalisi nello sguardo di un pubblico medioalto. E magari avrebbero rubato qualcosa all’attore un po’ gigione che si è divertito a citare Mark Twain, per dire di chi si ostina a intonare il requiem per Freud. A un giornale che per errore aveva annunciato la sua morte, lo scrittore inviò un telegramma di grande humour: "La notizia del mio decesso - scrisse - è fortemente esagerata".


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: