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CARMELITANI SCALZI ED ECUMENISMO: STORIA E MEMORIA. Ritrovato nel salernitano "file" perduto del tardo Rinascimento

mercoledì 24 aprile 2024
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> CARMELITANI SCALZI: STORIA E MEMORIA. ---SUOR CLAIRE NOLAN. colei che, un tempo, aveva immaginato di entrare nel carmelo, ha preso a cuore “l’appello della Chiesa a promuovere la giustizia sociale” e si è formata per difendere i diritti delle donne su scala internazionale (di Céline Hoyeau). .

martedì 18 dicembre 2012

Una religiosa difende i diritti delle donne alle Nazioni Unite

di Céline Hoyeau

in “La Croix” del 18 dicembre 2012 (traduzione: www.finesettimana.org)

      • Lobbista all’ONU, Suor Clare Nolan è emblematica dell’azione, talvolta ambigua, delle religiose americane nella società.

Camicia aperta su T-shirt ed ampi pantaloni, Clare Nolan cammina a proprio agio nei corridoi nelle Nazioni Unite.

“Le persone mi riconoscono anche senza abito religioso”, assicura questa Suora del Buon Pastore, sulla sessantina, una delle prime religiose americane lobbista all’ONU (1).

Dopo un quarto di secolo passato sul campo ad occuparsi di donne in grande difficoltà, colei che, un tempo, aveva immaginato di entrare nel carmelo, ha preso a cuore “l’appello della Chiesa a promuovere la giustizia sociale” e si è formata per difendere i diritti delle donne su scala internazionale.

“Io che venivo dal mondo delle adolescenti, ho dovuto imparare la diplomazia!”, dice sorridendo. Alle Nazioni Unite, come nel suo minuscolo ufficio in centro a New York, la sua priorità è difendere i diritti delle ragazze nell’agenda dei governi.

“Una sola volta, un ministro ha girato sui tacchi quando l’ho affrontato. In genere, veniamo ascoltate, ma abbiamo dovuto impiegare tempo per far capire che la prostituzione è uno sfruttamento della persona.”

Clare Nolan forma anche le équipe sul campo alla dimensione spirituale della giustizia. La religiosa non nasconde che la sua missione ha trasformato in profondità la sua relazione con Dio. Ad esempio, per designarlo, ha bandito dal suo vocabolario ogni forma maschile, allo scopo di “manifestare spiritualmente” il suo rifiuto di sostenere “il sistema patriarcale che opprime tante donne nel mondo e nella Chiesa”. La lobbista evita anche di condurre della campagne di promozione della donna con i rappresentanti della Santa Sede all’ONU “fintanto che non applicheranno questi principi all’interno della Chiesa”. “La mia vocazione non è trattare prioritariamente con i vescovi, ma con i giudici, con i servizi sociali, con il sistema civico”, afferma a sua giustificazione.

Alla sera, Suor Clare si ritrova con le due religiose con cui condivide un appartamento a Brooklin, ma riconosce che i loro rispettivi impieghi rendono difficile una preghiera comune. Medita spesso da sola sui salmi, legge Teilhard de Chardin e Thomas Merton, ma anche i libri di teologia cosmica o femminista.

Quando andrà in pensione, questa donna indipendente, che ha sofferto nel vedere così poche novizie americane giungere a dare il cambio, desidererebbe continuare ad essere vicina alle giovani religiose della sua congregazione, nei paesi del Sud.

-  (1) Oggi sono rappresentate all’ONU una trentina di congregazioni


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