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Dialogo e Pace

ATTUALITA’ DI CELESTINO V (Pietro da Morrone). CONVEGNO NAZIONALE. SULMONA (25.11.2006).

mercoledì 15 novembre 2006 di Federico La Sala
Convegno Nazionale
Dialogo e Pace
Attualità di Celestino V
Sulmona,
Auditorium Palazzo dell’Annunziata,
sabato 25 novembre 2006
A cura di Casa per la Pace • Sulmona
COMITATO “PACE E DIRITTI UMANI”
REGIONE ABRUZZO
PROGRAMMA
ore 15.30 - Presentazione
Saluto dei Rappresentanti Istituzionali
ore 16.00 - Tavola rotonda:
• DIALOGO INTERPERSONALE
Dott.ssa Angela DOGLIOTTI MARASSO
Centro per la Noviolenza di Torino
• DIALOGO INTERRELIGIOSO
Dott.ssa Shahrzad HOUSMAND ZADEH
Docente di (...)

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> ATTUALITA’ DI CELESTINO V (Pietro da Morrone) --- Memoria e storia. Napoli 1617, il conte di Mola, Miguel Vaaz, salvato da San Pietro Celestino.

sabato 13 aprile 2019

Memoria e storia

LA SPAGNA, IL VICERE’ DI NAPOLI, E "IL MERCANTE" - MIGUEL VAAZ ... *

NAPOLI, 1617. Il conte di Mola, Miguel Vaaz, salvato da San Pietro Celestino...

Il duca di Osuna contro Miguel Vaaz Alla partenza da Napoli del conte di Lemos nel 1616, la posizione della famiglia Vaaz, quelle del suo membro più in vista, Miguel conte di Mola, e del gruppo dei banchieri che lo circondavano, sembravano molto ben consolidate rispetto al decennio precedente. Tuttavia, la situazione cambiò completamente e in modo assai rapido nel giro di pochi mesi con l’ingresso a Napoli del nuovo viceré Pedro Téllez Girón, duca di Osuna.

Il duca di Osuna, com’è ben noto schierato su posizioni opposte rispetto al conte di Lemos nella lotta tra fazioni alla corte di Filippo III, poco dopo il suo arrivo scatenò una dura persecuzione contro tutti i più stretti collaboratori del suo predecessore; tra questi non poteva mancare Miguel Vaaz, che il duca di Osuna sospettava di aver cercato di contrastare la sua venuta a Napoli e che proprio nel momento dell’arrivo del nuovo viceré l’organismo municipale napoletano accusava di aver venduto alla città grano guasto o di cattiva qualità.

Il primo colpo arrivò alla sua famiglia: nello stesso 1616 il fratello di Miguel Vaaz, Benedetto, e sua moglie furono accusati dall’Inquisizione di essere giudaizzanti, in un processo che si volle ispirato dallo stesso viceré. L’anno seguente toccò a Miguel Vaaz.

Il 4 maggio del 1617 il duca di Osuna ordinò la detenzione di un gruppo di patrizi napoletani accusati di aver congiurato contro di lui; a questa accusa nel caso del banchiere portoghese si aggiunse anche quella di aver mantenuto corrispondenze segrete con gli infedeli.

Miguel Vaaz, che incrociò i birri al momento di uscire di casa per andare ad ascoltare la messa nel contiguo convento dei monaci Celestini, si rifugiò nella casa religiosa, dove rimase chiuso tre anni, protetto dall’immunità di cui godeva il luogo.

Successivamente egli raccontò di essere stato avvisato in sogno da san Pietro Celestino dell’imminente pericolo e nel 1622, per ricord-re il debito di gratitudine che lo legava ai Celestini, comprò per 1.000 ducati un terreno contiguo alla sua casa e al convento, che offrì ai monaci con il vincolo di edificare su di esso una chiesa dedicata a S. Michele e con una dotazione di 10.000 ducati per realizzare la costruzione e di altri 9.000 per decorarla; successivamente istituì anche un censo per garantire il finanziamento dei lavori anche dopo la sua morte [...]" (cfr. Gaetano Sabatini, "Un mercato conteso: banchieri portoghesi alla conquista della Napoli dei genovesi (1590-1650)", cfr. pf. 4, pp. 159-160, senza le note).


* SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

LA SPAGNA, IL VICERE’ DI NAPOLI, E "IL MERCANTE" (NINO MASIELLO)

NAPOLI, Chiesa dell’Ascensione a Chiaia - San Michele (Napoli)

NAPOLI, Chiesa di San Pietro a Majella.

Federico La Sala


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