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Critica dell’economia politica ... e della teologia "mammonica" ("Deus caritas est", 2006)!!!

IL DIO DEL SACRO E IL TRAVASO. La sacralità è una funzione del potere, del dominio e dell’espropriazione dell’uomo e della donna. Una nota di don Enzo Mazzi - a cura di Federico La Sala

Ovunque si afferma lo spazio sacro ivi c’è l’interdizione dell’uomo e della donna di gestire la propria esistenza con la ragione e con l’azione responsabile.
mercoledì 27 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] C’è un’idea distorta del senso dell’esistenza, una sacralizzazione violenta della vita, alla base del fondamentalismo che ispira la cosiddetta dottrina della Chiesa cattolica in campo etico e le scelte politiche degli «atei devoti». (...) Il documento dei dirigenti delle cliniche romane di ostetricia, che sancisce il dovere dei medici di rianimare in ogni caso il feto neonato in estrema prematurità, pur in presenza di rischi di gravi sofferenze e malformazioni e anche contro la (...)

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> IL DIO DEL SACRO ---- DON ENZO MAZZI E’ MORTO. E’ stato uno degli animatori del cattolicesimo di base, protagonista alla fine degli Anni ’60 di un clamoroso scontro con l’allora arcivescovo di Firenze, Ermenegildo Florit.

domenica 23 ottobre 2011

ENZO MAZZI E’ MORTO. La Comunità dell’Isolotto lo ricorderà domani mattina, domenica 23 ottobre, nella loro sede in via degli Aceri 1,alle 10,30.



-  E’ morto don Mazzi il parroco del dissenso *

E’ stato uno degli animatori del cattolicesimo di base, protagonista alla fine degli Anni ’60 di un clamoroso scontro con l’allora arcivescovo di Firenze, Ermenegildo Florit

E’ morto don Enzo Mazzi animatore della Comunità dell’Isolotto e che domani (domenica) nella sede di via degli Aceri 1 alle ore 10,30 lo ricorderà. il sindaco Matteo Renzi ha detto: "Con Mazzi se ne va una figura fortemente legata alla città e in particolare al quartiere dell’Isolotto, dove il suo impegno si è protratto fino agli ultimi giorni. Ai familiari e alla sua comunità vanno le nostre sentite condoglianze".

Don Mazzi è stato un collaboratore di Repubblica, per anni i suoi interventi hanno accompagnato i lettori e hanno spiegato la posizione di quei cattolici che non sempre si riconoscevano nelle gerarchie ecclesiastiche.

Nato nel 1927, fu nominato parroco dell’Isolotto, uno dei grandi quartieri popolari di Firenze, nato del Dopoguerra. La nuova chiesa ospitava un gruppo di sacerdoti e laici che risentiva del clima del Concilio Vaticano II sulla scia del pensiero di Giorgio La Pira, Ernesto Balducci e Lorenzo Milani.

La Comunità abolì la separazione fra ricchi e poveri, clero e laici: in canonica furono alloggiati tre nuclei familiari, ex carcerati, disabili. La Comunità solidarizzava con quell’area cattolica che non si riconosceva più nella Dc. Don Mazzi contribuì a realizzare dentro la canonica un asilo, una piccola fabbrica, un laboratorio per invalidi. Le sue posizioni erano sempre più in contrasto con la curia fino ad arrivare allo scontro dell’autunno del 1968 quando un’assemblea della Comunità richiamò 10mila persone e la vicenda divenne un caso internazionale. Il cardinale Ermenegildo Florit, decise di reprimere duramente il dissenso: intimò a Mazzi e ai suoi collaboratori di lasciare la chiesa sostituendolo con un nuovo parroco. Cinque sacerdoti e tre laici furono incriminati dalla magistratura.

Da quel momento don Mazzi continua a lavorare, ma dentro la sua comunità di base che si riunisce in piazza dell’Isolotto proprio davanti alla chiesa. Soltanto alla fine degli Anni ’80 si è avviata una normalizzazione dei rapporti grazie all’intervento del cardinale Silvano Piovanelli.

Innumerevoli i suoi scritti e le sue pubblicazioni sui temi legati alla religione, al sociale e alla tolleranza della chiesa.

Guarda la storia di don Mazzi

La redazione di Repubblica-Firenze ricorda con affetto l’intelligenza, il coraggio, l’indipendenza di pensiero di Enzo Mazzi.

* la Repubblica, 22 ottobre 2011


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