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ANTROPOLOGIA, EVANGELO, E COSTITUZIONE. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST (1Gv., 4. 1-8). «Et nos credidimus Charitati...»!!!

CHIESA CATTOLICO-ROMANA, EMERGENZA EDUCATIVA E RIFLESSIONE TEOLOGICA E FILOSOFICA. Il prof. Giovanni Reale mette finalmente il dito nella piaga: è una crisi dei Padri, hanno perso la luce della Trinità evangelica!!! Un’intervista - a cura di Federico La Sala

"Io l’ho imparato bene da Giovanni Paolo II, che dice­va che la persona umana è un rispecchiamento della Trinità" (evangelica - non "mammonica"!!!).
giovedì 12 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] «Purtroppo il concetto di per­sona oggi è stato completa­mente dimenticato a favore dell’individuo, dell’individua­lismo. Invece il concetto di per­sona, che non è greco ma e­sclusivamente cristiano, impli­ca un rapporto strutturale del­l’io con il tu. E non solo a livel­lo orizzontale, ma anche con il Tu maiuscolo; triangolare, quindi. Io l’ho imparato bene da Giovanni Paolo II, che dice­va che la persona umana è un rispecchiamento della Trinità. Recentemente sono stato mol­to (...)

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> CHIESA CATTOLICO-ROMANA, EMERGENZA EDUCATIVA E RIFLESSIONE TEOLOGICA E FILOSOFICA. --- Sant’Agostino, uno al giorno - Guida spirituale della filosofia ha fondato l’idea d’Europa (di Armando Torno)

domenica 23 dicembre 2012



-  Nel mondo escono ogni anno circa 400 titoli suoi o su di lui
-  Sant’Agostino, uno al giorno
-  Guida spirituale della filosofia ha fondato l’idea d’Europa

-  di Armando Torno (Corriere della Sera La Lettura, 23.12.2012)

Ogni giorno nel mondo esce un libro con opere di Agostino o con un saggio che ne analizza il pensiero. Poco meno di quattrocento titoli ogni dodici mesi dedicati al lascito di questo santo e filosofo che da un millennio e sei secoli ha riversato sull’umanità un oceano di pagine e di idee. In tale computo non sono compresi saggi, articoli e altri contributi a lui dedicati, appartenenti a quel genere che non si concretizza d’acchito in volume. Per limitarci alla lingua italiana, si può notare che sono disponibili nel nostro mercato editoriale ben più di 350 titoli cartacei riguardanti Agostino. Giuliano Vigini, che oltre ad essere un esperto di editoria, ha curato antologie e scritti di questo autore, sostiene che il prossimo anno, dedicato alla fede, i numeri saranno destinati ad aumentare.

Oggi, utilizzando le cifre care alla statistica e alle previsioni elettorali, potremmo dire che si pubblicano 1,05 opere di e su di lui ogni giorno; nel 2013 si dovrebbe arrivare a 1,09, ovvero a quattrocento titoli. Non dimentichiamoci che il Papa lo cita continuamente e ne raccomanda la lettura. La qual cosa non è una sponsorizzazione da poco. Le tabelle di Vigini offrono anche una sorta di geografia degli interessi.

Aggiungiamo che le nazioni agostiniane forti sono Francia (la Bibliothèque augustinienne prevede l’opera completa in 85 volumi), Spagna (decine di tomi già usciti nella Biblioteca de autores cristianos), Italia, Paesi di lingua inglese (Stati Uniti, Gran Bretagna). Seguono i tedeschi, che tuttavia hanno dato agli studiosi edizioni critiche indispensabili (Giovanni Reale, curatore dell’ultima traduzione e interpretazione delle Confessioni, si è basato sul testo di Martin Skutella, pubblicato da Teubner nel 1969). Che aggiungere? Semplicemente che Agostino è il crocevia dei grandi temi del pensiero occidentale e intuì l’idea portante continuamente ripresa dai sommi: cercare Dio è l’inizio di tutto.

In italiano è disponibile l’opera integralmente tradotta, con testo latino a fronte. La progettò Agostino Trapè (priore dell’ordine) per l’editrice Città Nuova e il primo volume apparve nel 1965. Ci vollero una quarantina d’anni per terminarla. Dopo la scomparsa del fondatore, il testimone passò a Remo Piccolomini e la realizzazione è stata curata da Franco Monteverde. Sono stati necessari 70 volumi. Ora è in corso la pubblicazione dell’iconografia; sono allo studio ulteriori indici e si sta lavorando alle opere attribuite. Alla fine sarà una mole di poco meno di 50 mila pagine, che ha coinvolto una ottantina di studiosi. Ma tutto questo patrimonio è anche online.

Lorenzo Boccanera, webmaster del sito www.augustinus.it (in esso si trova anche una traduzione spagnola di circa la metà del lascito agostiniano, nonché collegamenti a siti dove si possono leggere traduzioni inglesi e francesi) ricorda che viene visitato da poco meno di mille lettori distinti certificati al giorno. Con qualche punta favorita dagli eventi: il 30 gennaio e il 1° febbraio 2010, allorché la Rai trasmise lo sceneggiato su Sant’Agostino, si toccò - nota Monteverde - il picco di 18 mila utenti. E il fenomeno durò per alcuni giorni. Va anche precisato che il sito è completamente gratuito. Boccanera è un ingegnere e ama i dati. Senza nulla togliere al valore dell’opera di Agostino, sottolinea che quantitativamente lo stampato latino-italiano equivale a 350 volte il testo de I Promessi sposi, a 100 volte la Divina Commedia (con le relative chiose).

Di più: il vocabolario di Agostino è composto da 117.500 lemmi, ma se si contano declinazioni e verbi si giunge a 220 mila. Con Office un dizionario latino-agostiniano, per essere utilizzabile, si è dovuto spezzare in 7 file. La parola più citata dal santo è Deus (56.346), che con Pater arriva a 67.749; Christus è a 22.818, tuttavia se si unisce a Dominus, Verbum, Filius, Iesus, Salvator si giunge a 74.234. Peccatum, con l’inevitabile peccator, è presente 20.628 volte e batte amor, che unito a caritas e dilectio, giunge a 12.604.

Né va dimenticato che Città Nuova ha pubblicato, in calce all’opera, un indice analitico che ha richiesto 5 volumi distinti, con 700 mila frasi e 200 mila rimandi per eventuali confronti. La sola voce Agostino occupa 250 pagine stampate e più di 15 mila frasi. E vi sono 5 volumi di lettere raccolte in circa 3.500 pagine.

Ci assicurano che il sito, curato anch’esso da Monteverde con l’apporto tecnico di Boccanera, non ha fatto calare le vendite del cartaceo, anzi si stanno preparando nuove edizioni perché alcune opere si sono esaurite. Inoltre sono nate, accanto a questa impresa, altre biblioteche.

Si prenda, per esempio, il sito del fondatore www.agostinotrape.it: contiene tutti i documenti di studio digitalizzati dell’intera sua vita, anche quelli giunti da diversi pontefici, cardinali e ricercatori di ogni parte del mondo. Autore di oltre 120 titoli editoriali, è diventato anche grazie a questo sito il punto di riferimento per gli studi agostiniani.

Oltre tali considerazioni quantitative, non è possibile dimenticare l’influenza esercitata dal santo sul Cristianesimo e dal filosofo nella storia del pensiero. Quell’oceano di parole, di idee, di intuizioni ha continuamente condizionato gli uomini e la loro fede. Dal punto di vista religioso, Agostino resta attualissimo per le sue considerazioni sull’itinerario interiore testimoniato nelle Confessioni o per quanto ha lasciato nei quindici libri de La Trinità.

Per rendersi conto, basterebbe aprire la recente edizione di quest’ultima opera, curata da Giovanni Catapano e Beatrice Cillerai (edita ne «Il Pensiero occidentale» di Bompiani, pp. 1.496, 38), per accorgersi che lo scopo dell’autore fu quello di rendere ragione - partendo dalla fede e utilizzando le facoltà conoscitive a nostra disposizione - dell’unicità e identità sostanziale di Padre, Figlio e Spirito Santo.

E non vanno dimenticati i commenti biblici. Quello sui Salmi si legge nei sei tomi di oltre 5 mila pagine di Città Nuova. Ma ve ne sono a Giovanni, né mancano trattati sul Discorso della montagna, sulle questioni poste dai Vangeli o per la Lettera ai Romani; vi sono, tra l’altro, annotazioni a Giobbe e poi conviene aggiungere eccetera. Le opere polemiche - contro i Manichei, i Donatisti, Giuliano et similia - occupano sedici tomi e in essi si trova una miniera di informazioni sul cristianesimo dei primi secoli e sulle controversie che ne hanno caratterizzato la diffusione. Per lo storico delle religioni o per il teologo le opere di Agostino sono ancora un riferimento indispensabile.

E in filosofia? Anche in tal caso, temi come il tempo, il male, il libero arbitrio, la fede, solo per limitarci ad alcuni, hanno in questo autore una fonte continuamente consultata. Uno studioso quale Luigi Alici ha sottolineato che «il plesso Deum et animam» è al centro del pensiero di Tommaso d’Aquino; inoltre da Agostino partono le riflessioni di Lutero ma anche quelle opposte di Giansenio, le medesime che daranno origine al cattolicesimo di Pascal. Nemmeno il movimento di idee che caratterizza il pensiero di Cartesio può farne a meno, anzi alcuni aspetti dell’agostinismo sono stati utilizzati per difendere le prospettive di questo filosofo francese.

E agli inizi del ’900 uno studioso come Henri-Xavier Arquillière ideò la formula di «agostinismo politico»: ad esso riconduceva, tra l’altro, le tendenze teocratiche del XIII secolo. Ma dall’immenso lascito transitava anche il concetto di «guerra giusta», utilizzato ancora in tempi a noi molto vicini.

Che dire? Tali tesi vennero contestate da illustri accademici, ma La città di Dio restò un’opera letta dai grandi spiriti politici. Giuseppe Prezzolini la ritrovava, insieme ad altre intuizioni di Agostino, in Machiavelli. Mentre María Zambrano - lo ha ricordato Giovanni Reale - ha inteso le Confessioni come l’atto di nascita dell’idea di Europa. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Nell’elenco dei personaggi che hanno dedicato tempo ed energie ad Agostino ci sono un po’ tutti, da Bergson ad Einstein, da Petrarca a Voltaire (che cercava di criticarlo senza sconti), né mancano i teologi del Novecento. Inutile stilare un elenco di questi ultimi perché Barth, De Lubac, lo stesso Ratzinger, von Balthasar o Rahner hanno dedicato energie notevoli a codesto autore.

Cattolici, protestanti, razionalisti del Seicento francese e persino molti teorici della musica non possono non definirsi agostiniani. E anche chi legge le pagine di Heidegger relative al tempo, è tentato di tornare a quelle da lui scritte su una materia così bisbetica. Dicevamo che questo autore è un oceano. Le sue idee, del resto, hanno toccato o permeato buona parte dei ragionamenti umani.

Oggi, dopo aver meditato sul pensiero debole e su quello corto, siamo impotenti quantitativamente e qualitativamente dinanzi ad Agostino. Forse si potrebbe parlare di lui come del Platone cristiano. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia. E un giorno qualcuno la racconterà.

      • Dal manicheismo al cristianesimo. La vita

Aurelio Agostino (Tagaste 354 - Ippona 430), uno dei Padri della Chiesa di maggior influenza in ogni epoca, studiò retorica a Cartagine e tale materia insegnò anche a Roma e a Milano. Attratto da correnti quali manicheismo, scetticismo e neoplatonismo, trovò la pace intellettuale convertendosi al cristianesimo. Fu battezzato a Milano da Ambrogio, insieme al figlio Adeodato. Ritornato in Africa, nel 395 diventò vescovo
-  Le opere Tra le sue innumerevoli opere vanno innanzitutto ricordate le «Confessioni» in 13 libri, che lasceranno una traccia indelebile nella cultura occidentale; quindi «La città di Dio» in 22 libri. In essa si trovano le linee di una teologia della storia, distinguendo la città degli uomini che vogliono vivere in pace secondo la carne e il benessere terreno, e quella di coloro che desiderano vivere secondo lo spirito aspirando alla beatitudine eterna. Tra le altre, fondamentale il «De Trinitate», in 15 libri, punto di arrivo della patristica sul piano della speculazione relativa alla Trinità


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