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Mondo

Riassunto della crisi subprime - del prof. Andrea Crobu ("Legalità e Giustizia", Verona)

martedì 11 novembre 2008 di Emiliano Morrone
Northern Rock, nazionalizzata 17 febbraio 2008
La prima corsa agli sportelli della storia delle banche britanniche da 150 anni
Solo il 27% dei fondi proviene da depositi dei clienti: ben il 73% proviene da prestiti a breve termine contratti sul mercato finanziario.
Mutui al 120%
Bear Stearns, comprata da J.P.Morgan
16 marzo 2008
Il suo valore è precipitato da 20 miliardi a 236 milioni $
Esposta con (...)

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> Riassunto della crisi subprime - del prof. Andrea Crobu ("Legalità e Giustizia", Verona) ---- Centinaia di miliardi stanno cadendo a pioggia sul sistema finanziario (a difesa dei risparmiatori, è l’alibi) e per cercare di sostenere i consumi (di Galapagos - 40 poveri euro).

venerdì 28 novembre 2008

QUARANTA POVERI EURO

di Galapagos (il manifesto, 27.11.2008)

Centinaia di miliardi stanno cadendo a pioggia sul sistema finanziario (a difesa dei risparmiatori, è l’alibi) e per cercare di sostenere i consumi. Il tutto in base a un principio semplice che altre volte ha funzionato: se decine di milioni di cittadini spendono un po’ di più, sicuramente la ripresa poi decollerà. Riproponendo il solito modello di crescita, che non modifica di una virgola i rapporti sociali e la distribuzione del reddito. Si può fare diversamente? Guido Bertolaso alla Camera ha fatto sapere che «per la messa in sicurezza delle scuole servo 13 miliardi». Una cifra enorme. In gioco però non c’è solo la sicurezza dei ragazzi, ma un modello di sviluppo e di intervento nell’economia diverso. Immaginare che impulso anti-recessivo potrebbe arrivare da 13 miliardi impiegati nell’edilizia scolastica. E quanto lavoro si potrebbe creare con questo «investimento in civiltà». Ma la civiltà a questo governo non interessa. Le scuole private invece sì.

In Italia una delle cause primarie che ostacolano la crescita demografica e la partecipazione al lavoro delle donne è l’assenza di servizi e politiche sociali. Mancano migliaia di asili nido. La loro costruzione e la successiva gestione potrebbero creare decine di migliaia di posti di lavoro. Meglio gli asili nido o un bonus-bebé una-tantum e un aumento ridicolo degli assegni familiari? Detta in altra forma: meglio un maggiore welfare o un modello che monetizza (neanche tanto) la schiavitù domestica? A parte pochi euro destinati agli ammortizzatori sociali, il decreto anti-crisi del governo non punta al sostegno dei redditi - in particolare per i precari che perdono il lavoro - e a creare con interventi diretti nell’economia, nuovi posti di lavoro.

Il modello di Tremonti è quello spettacolare a miserabile della social card: 40 euro al mese possono far comodo a chi vive nella miseria, ma non ne cambiano la condizione miserabile di vita. Sono altri i servizi da fornire alle famiglie disagiate e agli anziani. Stesso discorso per la sanità. Si seguitano a tollerare gli abusi delle strutture private in convenzione, ma non si fa nulla per riportare in tempi civili le liste d’attesa per gli esami diagnostici. Per i quali servono mesi nelle strutture pubbliche e poche ore se si opta per l’intra moenia a pagamento che sfrutta la struttura pubblica.

Ogni anno, normalmente in primavera e in autunno, l’Italia frana con danni idrogeologici enormi ai quali ex post si mette qualche toppa. Quanta occupazione si potrebbe creare in questo settore? E quanta occupazione si potrebbe creare con il risanamento della rete idrica che priva di acqua milioni di famiglie e fa guadagnare miliardi alle organizzazioni mafiose? E quanta occupazione si potrebbe creare con lo sviluppo delle energie rinnovabili? Obama punta a milioni di nuovi posti; Berlusconi non punta a niente: solo alle grandi opere. Ma Brunetta fa di peggio: dopo la campagna antifannulloni, fa ricchi 3000 dipendenti politicamente scelti. E la sinistra tace: solo parlare di allargare gli spazi del welfare appare un’eresia. Meglio brindare a Luxuria.


Se FERRERO è FERRERO, VENDOLA è VENDOLA, GIORDANO è GIORDANO, BERTINOTTI è (ancora) BERTINOTTI, VELTRONI è (ancora) VELTRONI, e PRODI è (ancora) PRODI ... UNA MOBILITAZIONE CULTURALE GENERALE, SUBITO - ORA.


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