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La Sala

L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). Un omaggio a William Shakespeare* e a Giovanni Garbini** - progetto e selezione a cura del prof. Federico La Sala

lunedì 6 febbraio 2006 di Emiliano Morrone
SHAKESPEARE, SONETTO 116
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and (...)

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> L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO --- SHAKESPEARE E "FALSTAFF" (VERDI). Materiali per una rilettura unitaria delle "Allegre Comari di Windsor" e del discorso del Re "Enrico V".

giovedì 17 febbraio 2022

DANTE 2021 E SHAKESPEARE 2002: ANTROPOLOGIA, POLITICA E RELIGIONE...

"SHAKESPEARE AND COMPANY": ELISABETTA I, "ALESSANDRO MAGNO" E L’ORDINE DELLA GIARRETTIERA.

Materiali per una rilettura unitaria delle "Allegre Comari di Windsor" e del discorso del Re "Enrico V" ... *

      • "[...] If this be error, and upon me proved,
      • I never writ, nor no man ever loved."
      • ([...] Se questo è errore e mi sia provato,
      • io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.)
      • W. Shakespeare, Sonetto 116.

La mia ipotesi è che Shakespeare abbia compreso il senso della propria sovranità di essere umano e, da questo luogo e da poeta, produca e porti avanti il proprio discorso. In qualche modo Shakespeare è prossimo a Dante e Dante è prossimo a Shakespeare: entrambi non sono né per il papa (o la papessa) né per l’imperatore (o l’imperatrice): entrambi sono per la Monarchia dei "due Soli" e la sovranità assoluta è dell’amore che non è "lo zimbello del Tempo" (Sonetto 116) e che "move il sole e le altre stelle" (Par. XXXIII, 145).

A) RIPARTIRE DALLA GIARRETTIERA, DALL’ORDINE DELLA GIARRETTIERA: "SIA SVERGOGNATO CHI NE PENSA MALE"!

WINDSOR: IL RE, I CAVALIERI, E LA FEDELTÀ. "Il Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (in inglese The Most Noble OrderoftheGarter), risalente al Medioevo, è il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito. Capo dell’Ordine della Giarrettiera è il Sovrano del Regno Unito; l’ammissione è riservata a non più di 24 membri, la cui scelta è di competenza esclusiva del sovrano [...] lo stemma dell’Ordine è una giarrettiera che sormonta il motto «Honi soit qui mal y pense» (fr.: «Sia vituperato chi ne pensa male»), [...]. Il motto [...] è anche scritto sulla polena della nave ammiraglia HMS Victory, protagonista della battaglia di Trafalgar agli ordini di Horatio Nelson. [...] L’Ordine fu fondato - molto presumibilmente - nel 1349 dal re #EdoardoIII come «compagnia e collegio di cavalieri». [...] La più antica attestazione scritta dell’Ordine si trova in «Tirant lo Blanch», un romanzo cavalleresco scritto in catalano dal valenciano Joanot Martorell che venne pubblicato nella prima edizione nel 1490. [...]"(Wikipedia).

B) CON ELISABETTA I A TEATRO: A WINDSOR, NELLA LOCANDA DELLE "ALLEGRE COMARI"! “«La Giarrettiera» è il nome della locanda dove alloggia il protagonista Sir John Falstaff, e l’ordine aveva la sua sede araldica a Windsor. Se così è, la stesura del lavoro non poté farsi più tardi della fine 1596 / inizio1597, per essere rappresentata a corte il giorno di San Giorgio patrono d’Inghilterra (23 aprile 1597), giorno nel quale, appunto, la regina conferiva le investiture [...]" (Shakespeare Italia).

      • "Il personaggio di Sir John Falstaff, cavaliere dell’ordine della Giarrettiera e sodale, prima dell’ascesa al trono, di re Enrico V di Inghilterra, è al tempo stesso quello di un soldato gradasso e paurosamente codardo che, rispecchia nella sua figura, i caratteri di Capitan Spavento, maschera della Commedia dell’Arte italiana, ricco di coraggio solo a parole e carico di paura quando si deve passare all’azione concreta. Inoltre, è un uomo di non più giovane età che, potrebbe essere ed egli si crede tale, un secondo padre per il principe ereditario del trono inglese, che ama i piaceri della vita, le tentazioni della tavola, in primo luogo, fattori che trovano riscontro nella sua debordante mole fisica, senza trascurare i piaceri della carne, con le donne di vita delle taverne dei sobborghi di Londra ma, anche, cercando di concupire le ricche borghesi di Windsor, in questo caso, non solo per procacciarsi dei favori amatori ma, anche, di tipo monetario, visto che Sir John, proprio come molte maschere della Commedia dell’Arte, è costantemente a corto di liquidità monetaria e fatica a saldare gli imponenti costi delle osterie e deve darsi, con i suoi compari, al ladrocinio per trovare una fonte di sopravvivenza finanziaria. [...]
      • ll personaggio di Falstaff piacque a tal punto al pubblico inglese che finita la sua presenza nei drammi storici ed anche morto, fuori scena, in uno di questi, l’Enrico V, fu fatto resuscitare, per volere della regina Elisabetta I, la quale, vuole il mito di Shakespeare, fu la committente delle Allegre Comari di Windsor, ovvero di uno spettacolo in cui si parla solo della vita gaudente di Falstaff, trascurando l’aspetto militare della sua esistenza. ll personaggio, dunque, è presente nei testi di Shakespeare, in forma palese o occulta, scritti tra il 1587 ed il 1600.[...]" (Maria-Cristina Riffero, Il mosaico drammaturgico perfetto: Arrigo Boito e la nascita di Falstaff tra Shakespeare e la Commedia dell’Arte, Torino, Settembre, 2018)

C) LA GIARRETTIERA. Il significato di questo questo indumento, divenuto esclusivamente ad uso femminile nel XIV secolo, è collegato al matrimonio e alla purezza della sposa: "la giarrettiera, infatti, rappresenta simbolicamente una cintura di castità" ( Clara Couture ).

      • Quale fu veramente l’origine di quest’Ordine equestre, che attualmente è uno dei più nobili ed insigni d’ Europa? Secondo la tradizione più comune, sembra che in un ballo di corte, dato dal re Edoardo III la sera del 19 gennaio del 1350, un legaccio si fosse staccato dalla gamba della bella contessa di Salisbury, amante del re, il quale, raccoltolo, lo restituì galantemente alla contessa; ma vedendo poi che i cortigiani malignamente sogghignavano, pronunziò ad alta voce le seguenti parole: honni soit qui mal y pense! Quindi soggiunse che molti, più tardi, si reputerebbero felici di portare per insegna quel legaccio, che provocava in quel momento, si male a proposito, il loro riprovevole contegno
      • Un’altra tradizione asseverà che, nel ballo di corte, dato nella sera accennata, un legaccio si staccasse dalla gamba della regina Filippa d’Hainault, moglie di Edoardo III, e che essa, offesa, dal sorriso poco rispettoso che quel caso chiamava sul labbro dei cortigiani, esclamasse indignata; Honni soit qui mal y pense! frase che poi divenne la divisa dell’Ordine (Guardrail - Narkive) .

D) RELIGIONE E POLITICA (LONDRA 1599). L’elogio cattolico di Enrico V ("Alessandro Magno"): “ Arcivescovo di Canterbury: [...] Portategli il discorso su argomenti / che richiedano acume e sottigliezza / vi saprà sciogliere il nodo gordiano / di tutto, come la sua giarrettiera” ("Enrico V", Atto I, scena prima, 45-47).

      • "Enrico VIII, nel 1522, nel riformare gli statuti dell’Ordine, vi aggiunse il collare, il quale è composto di 26 giarrettiere azzurre col motto in oro, intrecciate e legate l’un l’altra a forma di nodi terminanti in fiocchi. Tra una giarrettiera e l’altra sono rose rosse e bianche alternate" (Guardrail - Narkive).

E) A WILLIAM SHAKESPEARE E GIUSEPPEVERDI: VIVA VERDI. Falstaff (1893) è l’ultima opera di Giuseppe Verdi . Il libretto di Arrigo Boito fu tratto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, ma alcuni passi furono ricavati anche da Enrico IV parti I e II, il dramma storico nel quale per la prima volta era apparsa la figura di sir John Falstaff. [...] L’anziano e corpulento Sir John Falstaff, alloggiato con i servi Bardolfo e Pistola presso l’Osteria della Giarrettiera, progetta di conquistare due belle e ricche dame [...] (Wikipedia).

      • "Dai testi di William Shakespeare Arrigo Boito creò, per Giuseppe Verdi, il mosaico drammaturgico perfetto del Falstaff in musica nel 1893, creando dei collage tra le parti dei vari drammi ma, anche, creando parti nuove per certi personaggi, modificando ruoli, eliminando dei personaggi presenti nei testi originali o, accorpando delle azioni sceniche [...] Attraverso questo collage di citazioni da drammi e commedie di Shakespeare, confluite a formare il libretto che Arrigo Boito scrisse per Giuseppe Verdi, si nota la grande conoscenza della letteratura del drammaturgo inglese che aveva il letterato italo-polacco e la sua superba capacità di comporre, in un testo del 1893, parti di testi teatrali e situazioni degli stessi, nati nella creatività di Shakespeare nel 1590 l’Enrico VI Parte I , nel 1597 l’ Enrico IV Parte I , nel 1598 l’ Enrico IV Parte II , nel 1599 l’ Enrico V , nel 1600 Le Allegre Comari di Windsor e, nel 1604, Tutto è bene quel che finisce bene , con uno sguardo al Riccardo II del 1599 e, da questi sette testi teatrali, scritti dal genio inglese in quattordici anni di attività, Arrigo Boito seppe creare un libretto che è un mosaico letterario perfetto, aggiungendo anche parti di sua creazione, venendo così a consacrare la sua geniale capacità di drammaturgo, per il dramma in musica che segnò il commiato dalle scene teatrali di Giuseppe Verdi, che trovò in Arrigo Boito il librettista perfetto per le sue ultime creazioni teatrali.
        -  Ad Arrigo Boito, nel centenario della morte, 1918-2018 ed a Danilo Karim Kaddouri, l’amico sempre presente, in ogni circostanza, nonostante i suoi impegni di studio e lavoro ed i perenni ritardi dei treni, simbolo del valore dell’Amicizia, così come è Falstaff.
        -  L’amicizia è l’unico vero valore che Falstaff riconosce, più del coraggio e più dell’onore militare e, quando, re Enrico V gli nega, salito al trono la sua amicizia, Falstaff ne muore, perché per lui l’amicizia è un sentimento perenne, che non può subire troncature " (Maria-Cristina Riffero)

F) DIVINA COMMEDIA: RIPENSARE COSTANTINO! LA MONARCHIA, UN PROGRAMMA PER I POSTERI DI DANTE (1321-2021), L’ORDINE DELLA GIARRETTIERA (1349), E IL DISCORSODEL RE "ENRICO V" (SHAKESPEARE,1599).

* Federico La Sala


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