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La Sala

L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). Un omaggio a William Shakespeare* e a Giovanni Garbini** - progetto e selezione a cura del prof. Federico La Sala

lunedì 6 febbraio 2006 di Emiliano Morrone
SHAKESPEARE, SONETTO 116
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and (...)

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> L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). ---- Nel Paradiso terrestre chi lavava i piatti? (di Jacques Noyer)

venerdì 30 settembre 2011

Nel Paradiso terrestre chi lavava i piatti?

di Jacques Noyer, vescovo emerito di Amiens

in “Témoignage Chrétien” del 29 settembre 2011 (traduzione: www.finesettimana.org)

La risposta, se ci fosse, sarebbe per noi di grande utilità per porre fine al dibattito nel quale la chiesa è impegnata oggi con passione. Di fatto, la teoria del genere sarebbe il nemico principale della tradizione cristiana a vedere recenti dichiarazioni. Questa ideologia mirerebbe a distruggere completamente la morale del matrimonio cristiano, ma anche a relativizzare le più antiche certezze della struttura ecclesiale che attribuisce a ciascun sesso ruoli specifici.

Queste diverse e spesso sofisticate teorie conducono, mi sembra, a togliere le relazioni uomo-donna dalla sfera della natura per situarle solo nell’ambito della cultura. Sappiamo da tantissimo tempo che le società umane si sono costruite attorno a strutture familiari molto diverse. I ruoli sociali di uomini e donne si distribuiscono in modo differente tra i Bororos dell’America o tra i Pigmei dell’Africa.

Anche se i bambini nascono sempre allo stesso modo, quest’ultimi entrano in mondi molto diversi. Ma sino ad ora abbiamo potuto, con un po’ di ingenuità e molta sufficienza, affermare che c’era un modo “naturale” di vivere la sessualità e di fondare una famiglia, che le relazioni sessuali, la cui finalità procreatrice è evidente, trovano solo nella famiglia stabile, monogamica, educante, così come la incontriamo nei nostri paesi, coerenza e quindi moralità.

In fondo è un po’ la stessa cosa di quando i teologi del passato si chiedevano quale lingua utilizzassero Adamo, Dio ed Eva nel Paradiso terrestre. Quale lingua parlerebbe un bambino se non incontrasse nessuna lingua parlata attorno a lui: il latino? l’ebraico? Facciamo fatica ad accettare questa realtà benché evidente: l’uomo non esiste allo stato naturale ma sempre e solo all’interno di una cultura. Non esiste una sessualità naturale come non esiste una lingua naturale. Non si potrà mai fondare sulla natura una morale della famiglia o della sessualità. La bibbia ci dice che l’essere umano è stato creato, uomo e donna, il che significa non solo una differenza biologica ma una struttura relazionale attorno alla quale si costruisce ogni cultura umana.

Il primo sostenitore della teoria del genere è, forse, san Paolo che spiega come in Cristo non c’è più né uomo né donna, anche se subito dopo difende tradizioni familiari caratterizzate da profonde diseguaglianze.

Quali che siano le leggi e i costumi di una società, la sola esigenza cristiana è il rispetto, l’uguaglianza, l’amore tra le persone senza dimenticare evidentemente il figlio frutto e posta in gioco di queste relazioni.

Si potrà dire che una certa istituzione sia la più favorevole all’amore rispetto ad altre. Ma la regola dell’amore vicendevole resta il solo criterio veramente cristiano nelle relazioni tra uomini e donne ... e figli.

So che dicendo queste cose faccio vacillare tutte le certezze che permettono di rifiutare i divorziati, di proibire l’accesso all’altare alle ragazze, di riservare il ministero agli uomini, di trattare gli omosessuali come devianti.

Non è possibile, a sostegno di quelle certezze, invocare l’autorità divina ricavabile dalla legge naturale o dal comportamento di Gesù.

Non esiste altra legge all’infuori di quella dell’Amore ed essa è inscritta nel cuore di ogni uomo e di ogni donna


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