PSICOANALISI E FILOSOFIA. Inconscio collettivo, principio di individuazione, e disagio della civiltà (1929): che cosa chiede Edipo alla sfinge? (Elvio Fachinelli, 1969).Indicazioni per una seconda rivoluzione copernicana ...
La psiche collettiva: una profezia di Jung
di Gian Paolo Caprettini (L’Indipendente, 15 Gennaio 2022)
È uscito il mese scorso in Francia un interessante libro di Frédéric Lenoir che espone con appassionata chiarezza l’opera di Carl Gustav Jung (Jung. Un voyage vers soi, Albin Michel editore). Folgorante questo attualissimo passaggio dello psicanalista svizzero, 1944, giustamente ripreso da Lenoir: “Sono convinto che lo studio scientifico dell’anima sia la scienza dell’avvenire... Appare in effetti, con una chiarezza sempre più accecante che non sono né le carestie, né i terremoti, né i microbi, né il cancro ma che è proprio l’uomo a costituire per l’uomo il più grande pericolo. Il motivo è semplice: non esiste ancora alcuna protezione efficace contro le malattie psichiche: ora, queste epidemie sono infinitamente più devastatrici delle peggiori catastrofi! Il supremo pericolo che minaccia tanto l’essere individuale quanto i popoli nel loro insieme è infatti il pericolo psichico”.
L’inconscio collettivo che, secondo Jung, noi avremmo ereditato da tempi ancestrali, con i suoi miti, le sue interdizioni e le sue potenti pulsioni, se viene sollecitato per esercitare potere, per influenzare i comportamenti mediante le emozioni, impedisce a ciascuno di armonizzare il retaggio del passato, il proprio patrimonio di sensazioni materiali e spirituali, con l’ esperienza del vissuto.
Una accelerazione, una forzatura che produce choc emotivi, provocando sovrapposizioni di razionale e irrazionale, sconfinamenti tra salute individuale e benessere sociale. Il disagio che ne deriva gioca nell’interesse di chi vuole dominare senza farlo risultare troppo.
[di Gian Paolo Caprettini - semiologo, critico televisivo, accademico]
Scheda *
JUNG, UN VIAGGIO VERSO SE STESSI
Presentazione
Carl Gustav Jung (1875-1961), medico svizzero, pioniere della psicoanalisi, è uno dei più grandi pensatori del XX secolo. Rimane relativamente sconosciuto in Francia, sebbene le sue idee abbiano avuto una profonda influenza sulla nostra cultura contemporanea e sia stato l’inventore di molti concetti rivoluzionari, come la sincronicità, l’inconscio collettivo, gli archetipi oi complessi.
È con Spinoza uno di quelli che mi ha segnato di più e che ha avuto un impatto decisivo sulla mia visione del mondo e di me stesso.
Questo è il motivo per cui ho voluto rendere accessibile a un vasto pubblico il suo pensiero visionario, che collega psicologia e fisica quantistica, che mostra quanto gli esseri umani abbiano bisogno di significato e di una vita simbolica o spirituale per il loro bene. Questa convinzione lo allontanerà da Freud e lo porterà a sperimentare e sviluppare il suo “processo di individuazione”: uno straordinario viaggio interiore, dove ognuno di noi impara a far dialogare il proprio conscio e inconscio per diventare pienamente se stessi e per acquisire accesso a un sentimento di unità e di gioia profonda.
È a questo affascinante viaggio verso se stessi che ho voluto invitare il lettore, alla scoperta di uno dei pensatori che mi sembra essere andato più lontano nella comprensione dell’essere umano e del senso della sua esistenza.
* Albin Michel, 3 novembre 2021 - 336 pagine - EAN: 978-2226438195
SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:
DAL LABIRINTO SI PUO’ USCIRE. FACHINELLI, "SU FREUD".
Federico La Sala