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CATTOLICESIMO E BERLUSCONISMO. UN’ "ITALIA LIBERA INDIVISA E LAICA", SOTTO LA CUPOLA ATEO-DEVOTA DEL CAVALIERE-PRESIDENTE ("IO SONO L’ITALIA"): "FORZA ITALIA"!!!

LAICITA’ E COSTITUZIONE (MA DI QUALE PAESE?!). Un brano di un saggio di Rodotà, dall’antologia «La laicità vista dai laici» (con contributi di Zagrebelski, Rusconi, Antonella Besussi ed altri) - a cura di Federico La Sala.

ESPERIMENTO ITALIA (1994-2009). L’ANNO DELLA VERGOGNA (1994): NASCE IL PARTITO DEL "NUOVO" PRESIDENTE DELLA "REPUBBLICA" ... E C’E’ ANCORA (2009)!!!
sabato 31 ottobre 2009 di Federico La Sala
[...] nello Stato costituzionale di diritto gli unici principi «non negoziabili» sono quelli contenuti appunto nella Costituzione. Ogni altro punto di vista, opinione, credenza entra nello spazio pubblico senza poter godere di alcuna supremazia o privilegio. Deve sottoporsi in condizione di parità alla regola del confronto, del rispetto delle opinioni diverse, della libertà di critica. Diviene così del tutto evidente la coincidenza degli elementi costitutivi della (...)

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> LAICITA’ E COSTITUZIONE (MA DI QUALE PAESE?!). --- CROCIFISSO IN AULA. LA SAGGEZZA DELL’EUROPA CRISTIANA E IL DELIRIO ATEO-VEVOTO ITALIANO.Il ministro Gelmini attacca. Bersani: "E’ una tradizione inoffensiva". La Cei: "Decisione parziale e ideologica. No alle derive laiciste".

martedì 3 novembre 2009

L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 DELLA COSTITUZIONE, UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA.

RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA.



-  La Corte europea dei diritti dell’uomo accoglie la denmuncia di una madre
-  Il ministro Gelmini attacca. Bersani: "E’ una tradizione inoffensiva"

-  Strasburgo, no al crocifisso in aula
-  Il governo annuncia il ricorso

L’affondo della Cei: "Decisione parziale e ideologica. No alle derive laiciste"

STRASBURGO - La presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche è "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni". E’ quanto ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo su istanza presentata da una cittadina italiana. Ma il governo italiano annuncia ricorso e, in caso di accoglimento, il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera. Altrimenti la sentenza diventerà definitiva tra tre mesi. Durissime le prime reazioni, soprattutto nel centrodestra tra i cattolici. A partire dal ministro Gelmini che parla di tradizioni italiane offese. La Cei attacca: "Decisione parziale e ideologica". Prudente Bersani.

Risarcimento per la donna che ha denunciato. Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all’istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme, in provincia di Padova, frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocifissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione, stabilendo inoltre che il governo italiano debba pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

La decisione della Corte europea. I sette giudici della Corte europea hanno sentenziato che la presenza dei crocifissi nelle aule può facilmente essere interpretata dai ragazzi di ogni età come un evidente "segno religioso" e, dunque, potrebbe condizionarli. E se questo condizionamento può essere di "incoraggiamento" per i bambini già cattolici, può invece "disturbare" quelli di altre religioni o gli atei.

Le reazioni. In attesa che vengano depositate le motivazioni della sentenza, arriva la prima levata di scudi da parte del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione". Sulla stessa linea il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e quello della Giustizia Angelino Alfano. E’ critico il presidente della Camera Gianfranco Fini: "Mi auguro che la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni, che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana".

E’ cauta la reazione del neosegretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Un’antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno. Penso che su questioni delicate come questa qualche volta il buonsenso finisce di essere vittima del diritto". E l’esponente Udc Rocco Buttiglione parla di "decisione aberrante".

Netta anche la reazione della Conferenza episcopale italiana, che in una nota parla di "sopravvento di una visione parziale e ideologica" che "ignora o trascura il molteplice significato del crocifisso, considerato non solo simbolo religioso ma anche segno culturale". Per l’Osservatore Romano "tra tutti i simboli quotidianamente percepiti dai giovani la sentenza colpisce quello che piu’ rappresenta una grande tradizione, non solo religiosa, del continente europeo’’.

Piena soddisfazione, invece, da parte del leader di Rifondazione comunista Paolo Ferrero: "Esprimo un plauso per la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ci segnala giustamente come uno stato laico debba rispettare le diverse religioni ma non identificarsi con nessuna".

Dalla Rete degli studenti medi arriva una risposta a distanza al ministro dell’Istruzione: "Ci preoccupano molto di più le intenzioni della Gelmini di parificare l’ora di religione alle altre materie o la normativa già oggi discriminatoria che sfavorisce gli studenti che non la frequentano". Poi l’appello: "Bisognerebbe togliere e riformare profondamente l’insegnamento della religione, non certo inserendo l’ora di islam, ma con una materia dedicata alle religioni e alle culture".

I precedenti in Italia e Spagna. L’ultimo round dell’annosa polemica sui crocifissi a scuola si era chiuso a febbraio, quando una sentenza della Cassazione aveva annullato una condanna per interruzione di pubblico ufficio nei confronti del giudice Luigi Tosti, "colpevole" di aver rifiutato di celebrare udienze in un’aula dove era affisso un crocifisso. Fino al precedente che fece clamore del presidente dell’Unione musulmani d’Italia Adel Smith, protagonista di un episodio analogo e che ora commenta: "Sentenza inevitabile".

La questione non coinvolge solo il nostro Paese. Duri scontri tra Stato e vescovi sono avvenuti anche in Spagna nel novembre dello scorso anno, in seguito a una decisione di un giudice di Valladolid di far rimuovere tutti i simboli cattolici da una scuola.

* la Repubblica, 3 novembre 2009


L’IDEOLOGIA CATTOLICO-FASCISTA DEL MAESTRO UNICO E L’ART. 7 DELLA COSTITUZIONE, UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA.

RIPENSARE L’ EUROPA!!! CHE COSA SIGNIFICA ESSERE "EU-ROPEUO". Per la rinascita dell’EUROPA, e dell’ITALIA.


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