LA QUESTIONE "CATTOLICA" E LO SPIRITO DEI NOSTRI PADRI E E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Per un ri-orientamento antropologico e teologico-politico.________________________________________________________________ Matrimoni tra gay, la rivolta dei vescovi
di Paolo Griseri (la Repubblica, 14 febbraio 2010)
Vescovi contro la legge sui matrimoni gay. Con due distinte prese di posizione il cardinale di Bologna, Carlo Caffarra, e quello di Torino, Severino Poletto, hanno polemizzato con quei politici che vogliono regolamentare la materia in Parlamento.
L’intervento più duro è quello dell’arcivescovo di Bologna che ha scelto la forma solenne della «Nota dottrinale» per il suo altolà. Secondo Caffarra, l’equiparazione tra unioni civili e matrimonio avrebbe «una conseguenza devastante». Il politico che si dichiara favorevole a una legge simile compie un atto «gravemente immorale» poiché «se l’unione omosessuale fosse equiparata al matrimonio, significherebbe che il compito procreativo ed educativo non interessa allo Stato». Dunque «è impossibile ritenersi cattolici se si riconosce il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso». L’Arcigay ha replicato subito con durezza: «Quello del cardinale è un gesto grave e provocatorio».
Che per la Chiesa il matrimonio sia finalizzato alla procreazione non è una novità. Il punto è piuttosto quanta libertà di coscienza le gerarchie intendano lasciare ai politici cattolici che si trovano a legiferare a nome di tutti gli italiani.
Seguendo una strada più prudente di quella di Caffarra, il cardinale di Torino, Severino Poletto, ha ricordato ieri la dottrina della chiesa senza lanciare anatemi: «I diritti dei singoli vanno tutelati ma le unioni di fatto non devono essere equiparate al matrimonio tra uomo e donna». E al sindaco di Torino, che il 27 febbraio parteciperà all’unione tra due donne, Poletto ha risposto: «Chiamparino mi ha detto che in questo modo vuole dare un segnale al Parlamento. Non credo che sia il modo per farlo».