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IL MESSAGGIO EVANGELICO, IL PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE, E LA CATASTROFE DELL’EUROPA. “Come fu possibile la hitlerizzazione dell’Imperativo Categorico di Kant? E perché è ancora attuale oggi?” (Emil L. Fackenheim, Tiqqun. Riparare il mondo).

DISTRUGGERE IL CRISTIANESIMO: IL PROGRAMMA "ANTICRISTO" DEL CATTOLICESIMO-"ROMANO". LA LEZIONE CRITICA DI KANT. Alcune luminose pagine da "La fine di tutte le cose", nella trad. di Giuseppe De Lorenzo - a c. di Federico La Sala

Se al Cristianesimo dovesse una volta avvenire che cessasse di esser benigno (il che potrebbe accadere, se si armasse di autorità imperativa, invece del suo spirito mite), allora (...) subito dopo, siccome il Cristianesimo invero è destinato ad essere religione universale, ma dal destino non sarebbe stato aiutato a divenirlo, avverrebbe, sotto l’aspetto morale la (inversa) fine di tutte le cose.
domenica 28 ottobre 2012 di Federico La Sala
[...] Il Cristianesimo ha per intenzione quella di promuovere amore alla osservanza del proprio dovere, e lo produce anche: perché il suo fondatore non parla nella qualità di un comandante, che esprime la sua volontà richiedente ubbidienza, ma in quella di un amico dell’uomo, che mette nel cuore dei suoi fratelli la loro propria bene-intesa volontà, secondo la quale essi agirebbero da se stessi volontariamente, se si saggiassero come si conviene [...]
MESSAGGIO EVANGELICO E ILLUMINISMO, (...)

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>IL PROGRAMMA "ANTICRISTO" DEL CATTOLICESIMO-ROMANO. LA LEZIONE CRITICA DI KANT. --- Tutti gli Anticristi che camminano tra noi. l’interpretazione del Male secondo Marco Vannini (di Paolo Rodari)

domenica 21 giugno 2015


Tutti gli Anticristi che camminano tra noi

Non l’Avversario né il Grande Satana, ma “tutto ciò che nega la nostra luce”

Ecco l’interpretazione del Male secondo lo studioso di mistica Marco Vannini

di Paolo Rodari (la Repubblica, 21.06.2015)

      • L’ANTICRISTO di Marco Vannini MONDADORI PAGG. 216 EURO 20

La storia del cristianesimo ha molteplici fili rossi. Fra questi ce n’è uno enigmatico e a tratti inquietante, la figura dell’Antidio o, per meglio dire, dell’Anticristo. Chi è? Per la Scrittura, Vangelo di Giovanni alla mano, gli Anticristi sono coloro che rifiutano la divinità di Cristo. Così per Marco Vannini, figura di spicco negli studi sulla tradizione mistica occidentale, che in L’Anticristo. Storia e mito, edito da Mondadori, racconta come in realtà gli Anticristi siano due: «Uno vero, della fede, e uno falso, della superstizione... Conosce l’Anticristo chi conosce Cristo, e sa così ri-conoscere anche quegli Anticristi che, come dice Agostino, non si sono rivelati». Pur presentandosi come cristiani, costoro negano la realtà spirituale dell’uomo e di Dio: «Questi sono gli Anticristi oggi tra noi», scrive l’autore. Insomma, per Vannini l’Anticristo non è l’Avversario nella battaglia finale del Bene contro il Male, «non ha niente a che vedere con le fantasie apocalittiche dei tempi ultimi». È questa a suo avviso una concezione dell’Anticristo «tanto falsa storicamente, filologicamente, quanto perversa moralmente». Perché Anticristo è chi nega il Lògos, lo spirito, «e perciò nega che Cristo sia luce e verità, nega la sua divinità ».

Sono diverse le letture della figura dell’Anticristo fatte durante i secoli. E Vannini le elenca tutte, entrando con dovizia di particolari e competenza dentro un mito che agisce ancora oggi nel profondo dell’immaginario collettivo, come dimostra la sua ampia presenza nella letteratura, nel cinema, nei fumetti, nel web: è sufficiente navigare fra i siti Internet per scoprire che l’idea di un Antagonista, già nato o prossimo a venire, è tuttora molto diffusa. E lo sarà in futuro. Il mito continuerà a vivere, piaccia o meno. Le letture dell’Anticristo saranno ancora con ogni probabilità molteplici, come è stato del resto nel passato. Non a caso, la sua figura compare anche nell’Islam, dove corrisponde a quel «Grande Satana» tanto spesso evocato ieri dai seguaci di Khomeini e dai fondamentalisti di Osama e oggi dagli islamisti del califfato, che lo identificano con la cultura occidentale nel suo complesso e, in particolare, con Israele e gli Stati Uniti. Ma sono letture in verità parziali o anche false. Perché, appunto, Anticristo è chi nega la divinità di Cristo. La si nega perché «non si conosce se stessi in quanto spirito, in quanto «luce e verità». Perciò, chiosa Vannini, gli Anticristi «sono degni di compassione, se non fosse per la presunzione che li accompagna: quella di fare da maestro, da pastore, dunque da ingannatore, seduttore, plànos, come dice appunto la Seconda lettera di Giovanni ».


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