SALPARE L’ANCORA!: UN’ESORTAZIONE SULLA STRADA DELL’ILLUMINISMO KANTIANO. Una nota a "Salpa l’ancora ragazzo!" (di Nicola Fanizza - "Narrazione Indina", 04.03.2021) *
Ad elogio della memoria critica del parlar chiaro e in prima persona (e del Michel Foucault svegliatosi dal “sonno dogmatico”), è bene riprendere la citazione di Epicuro (tramandata da Diogene Laerzio), nel suo senso più preciso: “Salpa l’ancora, ragazzo, e fuggi ogni forma di cultura [paideia]” (cfr. Francesco Adorno, “La filosofia antica”, Feltrinelli, Milano 1991).
Ritengo la “cosa” degna di molta attenzione, per il suo profondo significato antropologico e filosofico: a) per la sua centralità nel più generale problema della “paideia”, b) per la sua “kantiana” sollecitazione al "ragazzo"ad aver il coraggio di servirsi della sua propria intelligenza, e, ancora, c) perché è salutare andare "a vedere se di là è meglio” (come recita il primo paragrafo del libro dello stesso Fanizza sulla figura dell’ebreo portoghese “Miguel Vaaz. Il conte di Mola”, pubblicato dalla Casa Editrice Cacucci di Bari nel 2020).