Küng critica la Chiesa «troppo tenera» con Berlusconi
di Marisa Fumagalli (Corriere della Sera, 29 gennaio 2012)
L a magia del Premio Nonino, che si ricrea ormai da 37 anni, sta nel tenere insieme, armonicamente, la civiltà della terra nelle varie espressioni, la cultura internazionale e i suoi massimi rappresentanti. Cominciando dal presidente della Giuria, V.S. Naipaul (Nobel per la Letteratura 2001), in degna compagnia di una squadra di alto livello.
Temi importanti percorrono le produzioni intellettuali (e non, come nel caso dei contadini degli «Orti di Gorizia», premio Risit d’Aur) dei vincitori. Ma può succedere - ed è successo ieri, durante la cerimonia dell’edizione 2012 - che, nella distilleria di Percoto (Udine), trasformata in teatro, irrompa la politica italiana con i suoi protagonisti, evocati in questo caso dal teologo svizzero Hans Küng. Gli è stato assegnato il Nonino 2012, per il saggio Onestà. Perché l’economia ha bisogno di un’etica (Rizzoli). Küng non è un tipo che le manda a dire: dopo essere stato consulente del Concilio Vaticano II (lo ha ricordato, presentandolo, il neuroscienziato Antonio R. Damasio), osò mettere in dubbio l’infallibilità del Papa.
Fatto sta che Küng, citando il «Va’ pensiero» di Verdi, si rivolge alla platea dicendo che «è possibile un nuovo Risorgimento italiano, con un presidente del Consiglio serio, competente, onesto. Con un governo di esperti e con un Parlamento dove gli onorevoli tornino ad essere "onorabili"». «Viva l’Italia», chiude. Poi precisa: «La Chiesa, per opportunismo, è stata condiscendente con l’ex premier Berlusconi e i suoi comportamenti. Ora, se Monti, uomo integro, andrà fino in fondo, conciliando economia ed etica, il vostro Paese uscirà dalla crisi». (...)