Cannabis
Con Andrea Pelliccia, epilettologo, sulle proprietà della cannabis
Alcune precisazioni sull’uso terapeutico della canapa
sabato 15 gennaio 2005.
Nel 2002, a una bimba di 11 anni affetta da grave epilessia generalizzata sintomatica, il professor Andrea Pelliccia, dell’università La Sapienza, prescrisse Marinol, farmaco americano con thc di sintesi. Il ministero della Salute ne autorizzò l’importazione tramite la farmacia dell’ospedale romano Umberto I. Pratica in corso, Pelliccia si trasferì dall’Umberto I al Sant’Andrea, il che comportava grossi problemi per la disponibilità del preparato. «Bisognava rimediare, la situazione era drammatica - ci racconta Pelliccia -, soprattutto perché di fronte a paziente resistente ai farmaci. Mi venne in mente, allora, di provare, per evitare i tempi burocratici, del cannabidiolo al 2,5%, sostanza estratta dalla canapa ma non compresa nella fascia degli stupefacenti». Risultati molto incoraggianti: recupero della bambina da cominciare una sperimentazione con una ventina di malati in condizioni simili. Di questi, la metà continua ad assumere cannabidiolo. «All’inizio non fu semplice reperire il cbd. Ci arrangiammo, anche con sacrifici. Oggi, invece, c’è una convenzione fra un’associazione, nata per iniziativa dei familiari dei pazienti, e l’Istituto sperimentale per le colture industriali (Isci), con finalità di ricerca scientifica». Pelliccia fa il monitoraggio d’una situazione nazionale, che gli consente di studiare compiutamente i problemi dei farmacoresistenti e individuare la terapia più adeguata. Tuttavia, lo specialista precisa: «Di epilessie resistenti ce ne sono un 30%. Ma si tratta d’un dato che si riduce al 10%, con l’impiego scientifico delle cure tradizionali. Se queste possono andare bene, tutto sommato, per i pazienti più giovani, sono difficilmente tollerate da chi, più avanti cogli anni, ha una vita di relazioni professionali e sociali che richiedono attenzione e prontezza. Gli effetti collaterali dei farmaci usati comunemente nelle epilessie sono sopportati, in genere, dai bambini con gravi cerebropatie. Comunque, alla loro assunzione sono collegate problematiche internistiche, di vigilanza, tono muscolare e apprendimento. Ci sono ammalati che, pur potendo seguire la terapia convenzionale, preferiscono i derivati della canapa. Non sono da biasimare: non vanno incontro alla caratteristica spossatezza da antiepilettici e a tutti i loro effetti sul corpo e la psiche». Pelliccia spiega che per l’epilessia c’è anche la strada chirurgica, non semplice, e riferisce del caso della ventunenne di Campobasso, all’inizio del 2003, uscita dal coma dopo terapia con Marinol, pagata dall’asl. La ragazza continua con lo stesso farmaco, sempre a spese dell’azienda sanitaria. Grazie a un accordo di buon senso con funzionari del ministero della Salute, è stato superato il limite dell’uso terapeutico per 30 giorni. In Italia, esiste la possibilità di importare specialità medicinali contenenti cannabinoidi e registrate all’estero. Il decreto dell’11 febbraio 1997 del ministero della Sanità consente di ordinare sia i preparati officinali (tab. II) che le specialità medicinali (tab. I), in seguito a complessa e articolata procedura che interessa l’Ufficio di sanità marittima, aerea, di confine e di dogana interna. È previsto che «l’acquisto dei medicinali può essere richiesto anche da una struttura ospedaliera per l’impiego in ambito ospedaliero». «Al al congresso mondiale dell’Associazione internazionale canapa medica, a Oxford - dichiara Pelliccia -, presenteremo come Associazione canapa terapeutica un dossier sui vantaggi, nelle epilessie, dei derivati della pianta, non solo sulle crisi ma soprattutto sulla vigilanza. Chi fuma lo spinello e soffre di epilessia, almeno una dozzina di persone, da quanto mi risulta, deve dire, in ospedale, che non sta prendendo farmaci. Ciò non è possibile: la salute va tutelata senza pregiudizi. La legge per produrre in Italia farmaci derivati dalla cannabis è ancora ferma in commissione affari sociali ma la proposta di Fini ne mette al bando l’uso terapeutico».
Forum
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> Con Andrea Pelliccia, epilettologo, sulle proprietà della cannabis
8 febbraio 2012, di
Christine
Salve, io soffro di epilessia generalizzata, idiopatica, mioclonica giovanile. Ho visto ieri un Professore di neurologia che è specializzato sulla somministrazione della cannabis terapeutica. Mi ha detto però che nel mio caso non mi aiuterebbe, perchè la cannabis terapeutica non aiuta i pazienti con l’ epilessia generalizzata. Siccome ho i miei dubbi sulla sua risposta volevo chiedere se ha raggione o no. In più, dopo aver fatto le mie ricerche su internet mi sono informata che per l’epilessia è meglio il Bediol, che ha una percentualità di CBD più alto del THC. Costa molto però. Visto che una terapia con vaporizzatori di marijuana mi costerebbe di meno, volevo chiedere se è possibile ottenere un permesso per procurarmi la marijuana pura per usarla per questo scopo. Grazie mille.
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> Con Andrea Pelliccia, epilettologo, sulle proprietà della cannabis
16 giugno 2011, di
lorena
Salve da mia esperienza diretta,in cura ormai da 40 anni ,adesso solo il metinal ed. L ,poiche’ dopo un certo periodo in cura con depakin associato al metinal,io non ce lìho fatta proprio piu’,l’ho sospeso,aumentata pero’ la dose di met. poiche’ so’ pure ingrassata ormai ,comunque il depakin e’ sempre un prodotto che fa’ il suo effetto e la sospensione era un rischio mio,ma credetemi non facevo che dormire,adesso dopo ben 24 anni di crisi continue,aumentando la dose di met. le crisi son sospese,ma certo non sto’ bene,gli elettroncef.sono sempre disastrosi,non posso e non devo star un giorno o due massimo senza prenderlo,perche’ mi si presentano subito i primi segni di una possibile crisi,anche mia figlia e’ affetta da epilessia generalizza ,le hanno subito prescritto il depakin,le crisi son sospese,ma sempre gli esami non son negativi,anche a lei che come me aveva solo 13 anni alla prima crisi,il depakin le ha cambiato la vita,ingrassata di qualche chilo, sonno non sempre regolare,apatia,cambiamenti d’umore,che dire? il farmaco da voi indicato sarebbe poi in grado di sospendere le crisi,oppure cambiando si ricade in crisi frequenti?’ che tipo di epilessia aveva sta ragazzina??io ho paura a cambiare,anche se gli effetti di questi antiepilettici son devastanti,e’ scomparsa l’epilessia dai tracciati a sta’ povera piccola?vorrei saperne di piu’,ho letto anche di esperienze con mariuana,ma’ ,comunque a me per ora farebbe paura cambiare sia per me che per mia figlia,ne vorrei saper d piu’,sarei felice di disertare il depakin,certo.