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Filosofia, teologia, e politica. Il cristianesimo non è un cattolicismo...

PER "ZEUS" O PER "SUEZ"?! PLATONE, IL PLATONISMO PER IL POPOLO - IL CATTOLICESIMO, E LA TECNOCRAZIA. Il filosofo cattolico Possenti cerca di smarcarsi dalla storica e presente con-fusione, ma resta sempre "amico di Platone" - a cura di Federico La Sala

mercoledì 15 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] la politica e la tecnica devono ispirar­si al Bene e non presumere di pro­cedere da sole: ogni tecnica, com­presa la politica, può essere usata di traverso se non si dispone della co­noscenza del Bene. Quest’ultima indirizza la tecnologia, che altri­menti è una potenza senza etica che ci conduce dove vuole lei.
Ma è ancor oggi così? Non vi è in Platone troppo ottimismo? Da tem­po la conoscenza del bene non è più sufficiente; le si deve aggiungere la conoscenza dell’uomo, anch’essa (...)

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> PER "ZEUS" O PER "SUEZ"?! PLATONE, IL PLATONISMO PER IL POPOLO -- "Realismo Metafisica Modernità" (in margine al volume di Vittorio Possenti, Il realismo e la fine della filosofia moderna).

venerdì 17 febbraio 2017

Consiglio Nazionale delle Ricerche

Dipartimento Scienze Umane e Sociali Patrimonio

Realismo Metafisica Modernità

in margine al volume di Vittorio Possenti, Il realismo e la fine della filosofia moderna, Armando, Roma, 2016

Mercoledì, 22 Febbraio 2017
-  Aula Biblioteca Guglielmo Marconi
-  Piazzale Aldo Moro 7, Roma

      • Non desidero sostenere che la filosofia si rinnova soltanto con la metafisica, che non è l’appestato da cui guardarsi come osservava ironicamente Hegel. Vi sono più cammini: rinnovare la filosofia con l’antropologia, oggi paurosamente sbilanciata verso naturalismo e materialismo, che propagandano una concezione antieroica dell’esistenza, lodano l’io minimo e comico che tanti di noi sono, auspicano la fine della dimensione religiosa e contemplativa dell’esistenza e dello spazio del trascendente a favore della civiltà tecnologica. La filosofia si rinnova anche con la religione che include a un tempo protologia ed escatologia. In merito il rischio di oggi non è l’assorbimento idealistico della religione nella filosofia, ma la radicale obiezione empirista, positivista e scientista contro ogni fede e trascendenza. La filosofia si rinnova in vari modi ma in maniera più intensa e radicale mediante il discorso metafisico e l’impegno realistico. Le scienze nel loro campo sono necessarie; allontaniamo però l’illusione che possano dare risposte sul senso del tutto: non vi sono né mai vi saranno soluzioni scientifiche a problemi metafisici.

ore 9:30-10:00 - Introduzione
-  Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (invited)
-  Riccardo Pozzo, Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale-CNR
-  Antonio Lamarra, Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee-CNR

ore 10:00-11:15 - Realismo e Metafisica
-  (introduce) Marcelo Sánchez-Sorondo, Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
-  Massimo Dell’Utri, Università di Sassari
-  Marco Ivaldo, Università di Napoli Federico II
-  Leonardo Messinese, Pontificia Università Lateranense

      • ore 11:15 -11:30 Pausa caffè

ore 11:30-12:45 - Realismo e Ontologia
-  (introduce) P. Jesús Villagrasa Lasaga, L.C., Pontificio Ateneo Regina Apostolorum
-  Giuseppe Cantarano, Università della Calabria
-  Gaspare Mura, Pontificia Università Urbaniana
-  Nicla Vassallo, Università di Genova Dibattito

ore 12:45-13:45 - Filosofia Moderna e Realismo
-  (introduce) Mauro Visentin, Università di Sassari
-  Maurizio Ferraris, Università di Torino
-  Giacomo Marramao, Università di Roma Tre
-  Roberto Palaia, Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee-CNR

ore 13:45-14:00 - Conclusione
-  Riccardo Pozzo, Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale-CNR
-  Vittorio Possenti, Università di Venezia Ca’ Foscari

Aula Biblioteca Guglielmo Marconi
-  Piazzale Aldo Moro 7, 00185-Roma, segreteria.dsu@cnr.it - 0649933328


SUL TEMA, IN RETE E NEL SITO, CFR.:

ATENE/EUROPA. VOLARE SULL’ABISSO: THE DESTRUCTION OF EUROPE. La fine del mondo ...

-  SE PENSIAMO (anzi, Bifo SE PENSI!) CHE IL LAVORO di Ernesto de Martino,”La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali”, è stato pubblicato (a cura di Clara Gallini) dall’Einaudi nel 1977, e che nel 1979 uscì uno straordinario lavoro di Elvio Fachinelli, “La freccia ferma. Tre tentativi di annullare il tempo (cfr.: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3263), ci rendiamo conto in quale “abisso di oscurità” siamo scivolati, e come e quanto - nonostante la diffusa ripresa dei lavori e i vari “cantieri” aperti (si cfr., ad es., la lodevolissima rivista dell’Associazione Internazionale “Ernesto De Martino”, “NOSTOS”: http://rivista.ernestodemartino.it/index.php/nostos) - SIA NECESSARIO ripartire dal nostro presente e camminare sulla strada dell’antropologia della storia (non dalla storia dell’antropologia!), da Kant (come ha indicato anche l’ultimo Foucault e, già anche Giambattista Vico! - come aveva cominciato a capire Enzo Paci, al di là di Benedetto Croce!) e, anche, dai contributi di Ernesto De Martino ed Elvio Fachinelli! O no?! (Federico La Sala).

-  CON KANT E FREUD, OLTRE. Un nuovo paradigma antropologico: la decisiva indicazione di ELVIO FACHINELLI

-  FREUD, KANT, E L’IDEOLOGIA DEL SUPERUOMO. ALLA RADICE DEI SOGNI DELLA TEOLOGIA POLITICA EUROPEA ATEA E DEVOTA: http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4829

Federico La Sala


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