Inviare un messaggio

In risposta a:
Editoriale

Antimafia: Calabria, utopia di Gioacchino da Fiore, Genchi, De Magistris, Stato di polizia, fuga dei cervelli, Paolo Borsellino, movimento culturale

domenica 24 ottobre 2010 di Emiliano Morrone
Basta partire dall’Italia, anche per pochi giorni, per stimare con raffronti il nostro grado di libertà, civiltà e democrazia.
Io credo che ognuno di noi, in un modo o nell’altro, si sia abituato alla quotidianità nazionale; fatta di polizia, controlli, squilibrio tra i poteri dello Stato, terrore, speculazioni e propaganda.
Penso che pure nell’antimafia civile esista la convinzione che il Belpaese sia bello e comodo, tutto sommato, colmando delle lacune. Se così non fosse, non mi (...)

In risposta a:

>Calabria, utopia di Gioacchino da Fiore --- «Chi fa antimafia non può delegittimare la Giustizia» (di Emiliano Morrone)

sabato 20 gennaio 2018

«Chi fa antimafia non può delegittimare la Giustizia»

di Emiliano Morrone*

Sino a prova del contrario sono impulsive e gratuite le recenti affermazioni di Adriana Musella e Maria Teresa Russo sull’inchiesta che le tocca da vertici dell’associazione antimafia “Riferimenti-Gerbera Gialla”. Le due, ha ricordato il “Corriere della Calabria”, sono a vario titolo indagate per abuso d’ufficio, appropriazione indebita e malversazione ai danni di ente pubblico.

La prima ha scritto: «Restituiamo allo Stato i beni a noi affidati, nell’impossibilità di poter continuare nel nostro impegno. Hanno voluto così e così sia». E poi, in crescendo: «Questa non è la nostra sconfitta, ma quella dello Stato di diritto. A questo Stato e alla causa, siamo coscienti di avere già dato e tanto, forse troppo. Lo abbiamo fatto perché abbiamo creduto. Oggi non crediamo più».

La seconda ha parlato, nella scuola di cui è preside e davanti agli studenti, di un «tentativo di delegittimazione, operato da apparati dello Stato che hanno redatto informative con falso ideologico artatamente costruito».

La libertà di manifestazione del pensiero è sancita dalla Costituzione repubblicana all’articolo 21. Questo non significa che si possa dire ciò che si vuole, senza tenere conto del peso, degli effetti delle proprie esternazioni.

È banale ripetere quanto invano suggerisce il buon senso: ci si difende sempre nel singolo procedimento, in uno Stato democratico. Soprattutto gli esponenti dell’antimafia civile, dunque, non possono delegittimare la giustizia penale con tesi, come quelle di Musella e Russo, che alludano al complotto. Non è bello, non è giusto, non è coerente con lo specifico di ruoli e attività svolti, nella fattispecie con fondi pubblici.

La logica e la cultura antimafiosa impongono di riferire e circostanziare, nel caso in cui si conoscano o presumano trame a danno della propria storia, della propria immagine e credibilità. Perciò le vie sono due: o Musella e Russo sanno chi, come e perché a loro dire sta provando a screditarle, e quindi spieghino come d’obbligo, oppure non hanno elementi a sostegno delle loro dichiarazioni e pertanto tacciano.

Ora è il momento peggiore per la Calabria: regna una confusione senza precedenti ed è complicato orientarsi, distinguere, vivere in pace e libertà. Una parte della politica è dentro la ’ndrangheta e viceversa, la massoneria deviata gestirebbe l’accademia per candidati dell’antistato, su pezzi dell’antimafia civile gravano sospetti di tradimento della missione statutaria e alla Chiesa tocca combattere contro l’inquinamento di sacrestie, parrocchie e oratori.

Impossibile uscirne se non ci facciamo Stato, se, cioè, non cominciamo ad assumere posizioni culturali, politiche e morali che preservino le istituzioni di governo e controllo dall’illegalità e dalla corruzione dilaganti.

La sfida per la Calabria richiede la volontà di pulizia nelle forze politiche; l’indipendenza e la correttezza dell’informazione; il radicamento della cultura dei diritti e delle regole da parte delle agenzie formative, intanto nell’istruzione pubblica; la pratica del vangelo dei poveri e degli ultimi negli ambiti religiosi; la trasparenza dentro le pubbliche amministrazioni; la (non più rinviabile) discesa in trincea degli intellettuali e attori sociali; la garanzia di un reddito adeguato a singoli e famiglie emarginati.

Nel dominio del capitalismo finanziario e dei consumi, stiamo perdendo di vista l’obiettivo principale, cioè la costruzione di un futuro migliore per i più giovani, oggi senza lavoro e certezza di pensione. In Calabria si sfruttano a oltranza il patrimonio comune e il bisogno delle masse, la responsabilità e le funzioni del potere, le postazioni d’influenza e l’ignoranza generale sulla gestione dei soldi e degli uffici pubblici, compensata da forme di appagamento virtuale ed effimero che non ribaltano lo stato comatoso dei servizi, dell’economia e della tutela dei diritti. Intanto molta politica punta alla propria sopravvivenza, come dimostrano le trattative romane per le imminenti elezioni. E tace, immobile, sui vecchi problemi che producono emigrazione, astensionismo, sfiducia nel palazzo e solidarietà meccanica verso i potentati criminali.

*Giornalista

* CORRIERE DELLA CALABRIA, 19.01.2018 (ripresa parziale, senza immagini).


Sul tema, in rete e nel sito, si cfr.:

’NDRANGHETA. SIGNIFICATO DELLA PAROLA. Alcune pagine dalla Relazione del Presidente della Commissione Parlamentare, Francesco Forgione

ALLA REGIONE CALABRIA UNO SPIRITO NUOVO, A PARTIRE DALLA PAROLA: DARE ALLE COSE IL LORO NOME!!!

Alle radici della Calabria, dove il Paese si gioca il futuro. Indagine su una regione al di sotto di ogni sospetto. Reportage di Cesare Fiumi (Corriere della Sera/Sette, 42 - 19.10.2012).


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: