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ANTROPOLOGIA, TEOLOGIA, E FILOLOGIA. La logica di "Mammasantissima" e "Mammona" ("Deus caritas est") o la logica dell’Amore ("Deus charitas est") di Giuseppe, Maria, e Gesù?!!

L’IMMACOLATA CONCEZIONE, LA PIENA DI GRAZIA, E LA GRAMMATICA PER CAPIRE L’UMANITA’ E PARLARE LA LINGUA DI OGNI ESSERE UMANO. Una nota di Ermes Ronchi - a cura di Federico La Sala

L’angelo Gabriele, rivolgendosi alla Vergine di Nazaret, dopo il saluto "chaire", "rallegrati", la chiama "kecharitoméne", "piena di grazia" (Giovanni Paolo II, 1996).
martedì 8 dicembre 2009
[...] «Vergine, se tu non riappari / anche Dio sarà triste» (Turoldo). Se tu non riappari come alfabeto di speranza, come modello d’umano, il cristianesimo si fa triste, impoverito di tutta la dimensione gioiosa e danzante del Magnificat, della dimensione gratuita e festosa del vino di Cana, di un Dio che privilegia non lo sforzo, ma il dono. Si impoverisce del primo annuncio dell’angelo a Maria: «Kaire, sii lieta, sii felice, tu sei colmata di grazia» [...]
LA PIENA DI GRAZIA UN (...)

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>LA PIENA DI GRAZIA, E LA GRAMMATICA PER CAPIRE L’UMANITA’ -- Papa Francesco vuole cambiare il ’Padre Nostro’: "Traduzione non è buona, Dio non ci induce in tentazione".

venerdì 8 dicembre 2017

IL PADRE NOSTRO E DUEMILA ANNI DI "LATINORUM" ...


Papa Francesco vuole cambiare il ’Padre Nostro’: "Traduzione non è buona, Dio non ci induce in tentazione"

Uno dei passaggi più noti potrebbe presto cambiare, come già successo in Francia *

CITTÀ DEL VATICANO - Il testo in italiano della preghiera più nota, il ’Padre Nostro’ , potrebbe presto cambiare. A farlo intendere è lo stesso papa Francesco: "Dio che ci induce in tentazione non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice ’non mi lasci cadere nella tentazione’. Sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito".

Il pontefice lo ha spiegato nella settima puntata del programma ’Padre nostro’, condotto da don Marco Pozza, in onda su Tv2000. Francesco dialoga con il giovane cappellano del carcere di Padova nell’introduzione di ogni puntata. "Quello che ti induce in tentazione - conclude il Papa - è Satana, quello è l’ufficio di Satana".

Della controversia sulla preghiera più nota del cristianesimo - fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare - si è parlato in queste settimane quando in Francia si è detto appunto addio al vecchio ’Padre Nostro’. Dopo anni di discussioni sulla giusta traduzione, la nuova versione francese non include più il passaggio ’ne nous soumets pas à la tentation’ - ’non sottometterci alla tentazione’ -, che è stato sostituito con una versione ritenuta più corretta: ’ne nous laisse pas entrer en tentation’, ’non lasciarci entrare in tentazione’.

Secondo quanto ha scritto Le Figaro, la prima formula - ’non sottometterci’ - ha fatto credere a generazioni di fedeli che Dio potesse tendere in qualche modo una sorta di tranello, chiedendo loro di compiere il bene, li ’sottometteva’ alla tentazione del male. "La frase attuale lasciava supporre che Dio volesse tentare l’essere umano mentre Dio vuole che l’uomo sia un essere libero", ha commentato il vescovo di Grenoble, monsignor Guy de Kerimel, citato dal giornale. Dopo mezzo secolo - la controversa versione venne introdotta il 29 dicembre 1965 - la Conferenza episcopale transalpina ha quindi optato per la nuova traduzione del Notre Père. Per aiutare i fedeli a memorizzarla, la nuova preghiera è stata distribuita in decine di migliaia di copie nelle chiese di Francia. Il cambio ufficiale è avvenuto due giorni fa, domenica 3 dicembre.

Per la verità, anche in Italia, nella versione della Bibbia della Cei (2008), il passo ’et ne nos inducas in tentationem’ è tradotto con ’e non abbandonarci alla tentazione’; l’edizione del Messale Romano in lingua italiana attualmente in uso (1983) non recepisce tuttavia questo cambiamento. Ora però è il Papa a sostenere pubblicamente che si dovrebbe cambiare.

* la Repubblica, 06.12.2017


SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

-  IL NOME DI DIO. L’ERRORE FILOLOGICO E TEOLOGICO DI PAPA BENEDETTO XVI, NEL TITOLO DELLA SUA PRIMA ENCICLICA. Nel nome della "Tradizione"

GUARIRE LA NOSTRA TERRA: VERITÀ E RICONCILIAZIONE. Lettera aperta a Israele (già inviata a Karol Wojtyla) sulla necessità di "pensare un altro Abramo"

Federico La Sala


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