Chiesa
COMUNICAZIONE E VANGELO
«Cari amici... »: ecco
il primo tweet del Papa *
Durante la giornata il Papa risponderà complessivamente a tre domande, da tre continenti, ma non lo farà personalmente. Dunque questo primo è l’unico inviato direttamente da papa Ratzinger.
Il Papa è stato assistito nell’invio da Thaddeus Jones, del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e da Claire Diaz Ortiz, di Twitter. Erano presenti all’invio anche due studenti della Villanova University che lavorano attualmente presso il Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, Mika Rabb e Andrew Jadick, e la giornalista messicana Katia Lopez-Hodoyan.
Intorno a mezzogiorno, altri due “cinguettii” sugli account ufficiali @Pontifex. Il primo, una domanda: «Come possiamo vivere meglio l’Anno della fede nel nostro quotidiano?», il secondo un’esortazione: «Diaologa con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù presente in chi ha bisogno».
Quasi un milione di “followers”
Nel pomeriggio di ieri i followers del Papa hanno toccato quota 920 mila. È probabile, a questo punto, che da oggi si assisterà a un nuovo forte incremento di seguaci di Ratzinger su twitter, il che dovrebbe consentire all’account del Papa (@pontifex) di raggiungere e superare quota un milione.
In realtà è più corretto parlare di account al plurale, perchè in effetti sono ben otto gli indirizzi twitter di Benedetto XVI per altrettante lingue, compreso l’arabo. A farla da padrone sono ancora i followers di lingua inglese che si attestano intorno ai 660mila, al secondo posto il gruppo di lingua spagnola, circa 143mila followers, quindi, gli italiani con 87mila. Molto staccati gli altri gruppi, compresi francesi, tedeschi e polacchi, oltre ai portoghesi e ai followers di lingua araba, che comunque sono più di 6mila. Considerato che il Papa, senza aver fatto neanche un tweet, è sul social network da pochi giorni, il risultato è più che buono.
La Chiesa e i fedeli hanno ringraziato il Papa per il suo debutto su Twitter: dai Frati di Assisi all’Opus Dei sono tantissime le congregazioni e le varie realtà ecclesiali presenti sul social network a dare il loro benvenuto a Benedetto XVI. «Pace e bene Santità - scrivono i frati del Sacro Convento di Assisi - siamo con lei in questa avventura nel nome di San Francesco». «Grazie è una immensa gioia averla su Twitter», scrive Opus Dei Italia.
Padre Spadaro: «Preesenza rischiosa, ma essenziale»
A proposito di questa nuova iniziativa intrapresa dalla Santa Sede, padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica e grande esperto del web e della comunicazione online, ha detto alla Radio Vaticana: «Intenderei questa presenza (su twitter, ndr), come una presenza ’normale’: oggi è chiaro che la comunicazione non coincide più con la semplice trasmissione di un messaggio, ma con la condivisione di questo all’interno di reti sociali».
«E nel Magistero di Benedetto XVI sulle comunicazioni - spiega il gesuita - questo elemento è un elemento chiave, da leggere molto bene. La Chiesa sa che oggi i messaggi di senso passano attraverso i network sociali, che sono dei veri e propri ’luoghi di senso’, dove la gente condivide la vita, i desideri, le impressioni, le domande, le risposte».
La presenza del Papa su Twitter, aggiunge padre Spadaro, "è una presenza che sostanzialmente vedrei come in continuità con la presenza del Papa in strumenti come la radio, quindi alla decisione di Pio XI di trasmettere il messaggio del Vangelo attraverso la Radio Vaticana. Direi che la Chiesa è sempre stata molto attenta all’avanguardia comunicativa, proprio perchè il Vangelo va incarnato nel tessuto comunicativo della storia".
Un’iniziativa che ha un risvolto "certamente rischioso, perchè significa comunque esporre il messaggio del Vangelo. In ogni caso, questo è essenziale". "Chi commenta negativamente il fatto che ci siano vari messaggi polemici nei confronti del Papa - rileva Spadaro - probabilmente non si è accorto che in realtà questi sono ovunque nella Rete, ma direi anche nei giornali, in tante altre forme di espressione". "E direi - spiega il direttore della Civiltà Cattolica - che questi commenti fanno parte della comunicazione ordinaria: certamente verranno meno. Ci sono anche domande molto interessanti che vengono poste al Pontefice. Quindi, direi che è una tappa in un cammino di crescita, ma non le vedrei come problematiche".
«Io penso - chiarisce Spadaro - che la presenza del Papa su Twitter incoraggi i cattolici a essere presenti nell’ambiente digitale e questo per me è un elemento di riflessione assolutamente fondamentale. Cioè, l’uomo oggi vive anche in Rete: si può essere d’accordo o meno, si può essere contenti o meno di questo fatto, però di fatto la Chiesa è chiamata a essere presente lì dove sono gli uomini»
* Avvenire, 12 dicembre 2012
PADRE LOMBARDI
La parabola del buon twittatore
Una sorta di "parabola" sulla presenza del Papa su Twitter è stata raccontata ai microfoni della Radio Vaticana dal portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Il nuovo twittatore - ha detto il religioso - uscì nel continente digitale per twittare. Alcuni abitanti del continente dissero: ’Che ci fa qui questo intruso? In questo campo solo noi sappiamo che cosa e come bisogna twittare!’. E lo presero in giro e gli volsero le spalle. Altri abitanti dissero: ’Interessante e divertente! Vediamo se avrà più followers di altri VIP, attori o calciatorì.
E fecero le loro considerazioni sui numeri, ma non pensarono a cosa dicevano i tweet e dopo un pò se ne disinteressarono. Altri dissero: ’Bene. C’è qualcuno che si preoccupa di dirci delle cose che ritiene importanti per ognuno di noi. Staremo attenti per vedere e sentire, e saremo contenti di ritwittare ai nostri amici in ricerca come noì. E i tweet portarono frutto e si moltiplicarono, per trenta, per sessanta, per cento... Chi ha orecchi per intendere, intenda".
Con il suo racconto nello stile evangelico, padre Lombardi ha avviato la settimanale riflessione sull’attività del Papa osservando che a meno di una settimana dall’ingresso di Benedetto XVI su Twitter, non si arresta il boom di contatti sull’account "@Pontifex" e il traguardo del milione di follower sembra sempre più vicino".
Secondo padre Lombardi, "140 caratteri, quanti ne contiene un tweet, non sono pochi. La maggior parte dei versetti del Vangelo ne ha di meno; le beatitudini sono molto più brevi". E in ogni caso "un pò di concisione non fa male. Da secoli - infatti - sappiamo che ascoltare una parola di Gesù al mattino e portarla nella mente e nel cuore sostiene il cammino di un giorno o di una vita".
"Ma bisogna capire perchè questa parola è importante, da dove viene e dove va, in quale contesto di vita trova il suo senso". "Insomma - ha concluso padre Lombardi tornando a usare il linguaggio evangelico - il tweet non porta la vita da solo e automaticamente. Non per nulla può incontrare di fatto un’accoglienza entusiastica, ma anche un rifiuto. Il seme cade su un terreno sassoso o in mezzo ai rovi dei pregiudizi negativi e soffoca, ma cade anche su un terreno buono e disponibile e così portare frutto e si moltiplica. Naturalmente il mondo non si salverà a colpi di tweet, ma sul miliardo di battezzati cattolici e sui sette miliardi del mondo, alcuni milioni di persone potranno sentire anche per questa via il Papa più vicino, dire una parola per loro, una scintilla di saggezza da portare nella mente e nel cuore e da condividere con gli amici di tweet".
* Avvenire, 8 dicembre 2012