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"PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA". "OCCASIONE Di meditarsi quest’Opera" (1730) : UNA CHIAVE DI ACCESSO AL CAPOLAVORO DI GIAMBATTISTA VICO

IL PUTTANESIMO DELLO SPIRITO: LA DIPINTURA TUTTA CONTRARIA ("LEMURUM FABULA"). LA LEZIONE IGNORATA DI GIAMBATTISTA VICO. Alcune note - a c. di Federico La Sala

Giambattista Vico: "Potrai facilmente, o Leggitore, intendere la bellezza di questa divina Dipintura dall’orrore, che certamente dee farti la bruttezza di quest’altra, ch’ora ti dò a vedere tutta contraria".
domenica 16 giugno 2019
"PRINCIPI DI SCIENZA NUOVA D’INTORNO ALLA COMUNE ORIGINE DELLE NAZIONI": QUALE SIA LA CHIAVE DI ACCESSO AL CAPOLAVORO (1744) DI GIAMBATTISTA VICO, NON E’ ANCORA AFFATTO CHIARO NE’ AI FILOSOFI NE’ AI FILOLOGI E NEPPURE AI TEOLOGI, BENCHE’ SIA SOTTO I LORO OCCHI: "IGNOTA LATEBAT"!
LA MENTE ACCOGLIENTE. Una traccia per la rilettura della "Scienza Nuova".(aprire il pdf, per vedere "la dipintura" (e l’"impresa"):*
an admirabile verbovocovisual presentment (J.Joyce, Finnegans Wake)
an admirabile (...)

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> IL PUTTANESIMO DELLO SPIRITO. LA LEZIONE IGNORATA DI GIAMBATTISTA VICO. --- Matrimonio e unioni civili. Cacciari: "Sul concetto di fedeltà, dibattito fra ubriachi" (di Annalisa Cuzzocrea)

venerdì 26 febbraio 2016

Cacciari: "Sul concetto di fedeltà, dibattito fra ubriachi"

Il filosofo: "Una piccola grande vergogna, una scelta che fa vomitare. Qualsiasi relazione, una coppia di qualsiasi genere che decide di sposarsi, accede a un rito che ha i suoi valori simbolici e che esiste da decine di migliaia di anni. Non è una questione che si possa liquidare come ha fatto il Parlamento"

di ANNALISA CUZZOCREA (la Repubblica, 25 febbraio 2016)

ROMA - «Una piccola grande vergogna». Questo pensa, Massimo Cacciari, del modo in cui il concetto di fedeltà è finito nel dibattito sulle unioni civili. Svilito del suo significato più profondo. Usato come un dispetto della politica da coloro che hanno voluto sottrarre l’obbligo di fedeltà ai gay che decidono di sposarsi. E come una ripicca insensata da chi ora propone di levarlo anche al matrimonio, ritenendolo desueto e ancorato a un passato che non c’è più. «È la vergogna di un istituto da cui traspare lo spirito del mondo in cui stiamo vivendo. Uno spirito misero, che mi fa orrore», dice il filosofo.

Professor Cacciari, ha senso consentire le unioni gay eliminando l’obbligo di fedeltà?

«È allucinante che si parli di queste cose con tale leggerezza. La fedeltà è un argomento serissimo di cui queste persone neanche capiscono il significato, il termine, l’etimo. Questa cosa che venga considerata un elemento di sacralizzazione del matrimonio per gli eterosessuali e - al contrario - un optional per gli omosessuali che decidono di costituire una famiglia, fa vomitare».

Alcuni parlamentari del Pd propongono che l’obbligo sia tolto anche dalle norme che regolano il matrimonio. Che ne pensa?

«Va bene. Di fronte a puttanate si risponde con battute. Come tra ubriachi. Questo mi sono sembrati i dibattiti di questi giorni al Senato: discussioni tra ubriachi».

Ma non crede che l’obbligo di fedeltà possa essere considerato il retaggio di una mentalità superata, di un mondo diverso da quello di oggi?

«Sono questioni che non riguardano solo le leggi. Quando quelle norme sono state scritte penso che i politici si rendessero conto del significato del termine fedeltà. Qualsiasi relazione, una coppia di qualsiasi genere che decide di sposarsi, accede a un rito che ha i suoi valori simbolici e che esiste da decine di migliaia di anni. Questo è un fatto molto importante che impegna, che responsabilizza. Un Parlamento che si mette a giudicare queste cose con siffatta faciloneria è incomprensibile. Potrei parlare a lungo del significato e del valore della fedeltà, ma avrei bisogno di 50 pagine. Non è un tema che possa essere trattato in questo modo».


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