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ESTETICA (E NON SOLO) E DEMOCRAZIA. PER LA CRITICA DELLA FACOLTÀ DI GIUDIZIO E DELLA CREATIVITÀ DELL’ "UOMO SUPREMO" (KANT).

CREATIVITÀ: KANT E LA CRITICA DELLA SOCIETÀ DELL’UOMO A "UNA" DIMENSIONE. Una sollecitazione a svegliarsi dal sonno dogmatico. Una nota di Federico La Sala

(...) È solo con Kant - scrive Hogrebe - che emerse veramente ciò che può essere definito un problema della costituzione; il problema cioè di fornire una serie di regole e di definirle come il quadro nell’ambito del quale sono in generale empiricamente possibili le operazioni cognitive (...)
sabato 1 giugno 2024
"UN UOMO PIÙ UNA DONNA HA PRODOTTO, PER SECOLI, UN UOMO"
LE DUE METÀ DEL CERVELLO. Il linguaggio del cambiamento
AL DI LÀ DELLA LEZIONE DI PAOLO DI TARSO (E DELLA SUA COSMOTEANDRIA): "Diventate miei imitatori [gr.: mimetaí mou gínesthe], come io lo sono di Cristo. Vi lodo perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo [gr. ἀνήρ, (...)

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> CREATIVITA’: KANT E LA CRITICA DELLA SOCIETA’ DELL’UOMO A "UNA" DIMENSIONE. - LA LEZIONEDI VIRGINIA WOOLF. La mente più creativa? È quella androgina (di Elena Brenna)

domenica 3 aprile 2016

ANTROPOLOGIA E CONOSCENZA: FREUD, FACHINELLI, E LA MENTE ACCOGLIENTE:


La mente più creativa? È quella androgina, parola di Virginia Woolf (e degli psicologi)

di Elena Brenna ("spunti di mezzanotte", 12 maggio, 2015)

      • «Una mente che è puramente maschile non può creare, tanto quanto non può farlo una mente che sia puramente femminile»

Androgino è un termine che trova la propria origine nel greco. E non è poi così difficile intuirne le parole che gli danno vita e il loro significato. Basti pensare alla medicina che si occupa del corpo maschile e a quella che si occupa del corpo femminile: andrologia e ginecologia. Andròs e gyné, uomo e donna. Ma che cos’è l’androginia? Personalmente, mi piace pensarla come quell’insieme di caratteristiche di un essere umano che trascende la rigida definizione dei generi.

I Sonic Youth cantavano “Androgynous mind, androgynous mind. Hey hey are you gay? Are you God? God is gay, and you were right”. Era il 1994, probabilmente il decennio meno androgino della storia del Novecento. Ma qui non si parlerà di stile, anche se oggi l’androginia sembra essere diventata una moda. Forse, ma poco importa. Quel che conta, in fondo, è il risultato. E il risultato è abituare certe mentalità ad accettare la natura umana, quella natura umana che sono convinte di conoscere ed identificare in due distinte sessualità, ma che in verità è assai più complessa. Complessa, varia, multipla e bella in modo assurdo.

E non sarà certo un caso se è proprio la mente androgina ad essere la più creativa. Un concetto che Virginia Woolf espresse già nel 1929 nel saggio Una stanza tutta per sé, una lucida riflessione sulla condizione femminile. Che l’androginia psicologica sia essenziale alla creatività non è però solo un’idea nata dalla mente della scrittrice inglese: anche gli studi psicologici, come quelli condotti da Mihaly Csikszentmihalyi, lo dimostrano.

Ma facciamo un passo per volta e torniamo a Virginia Woolf, che nel suo saggio scriveva:

      • Quando vidi la coppia entrare nel taxi, la mente sentì come se, dopo essere stata divisa, fosse tornata di nuovo insieme in una fusione naturale. La ragione ovvia sarebbe che è naturale per i sessi co-operare. Si ha un istinto profondo, se irrazionale, in favore della teoria secondo cui l’unione di uomo e donna porta alla massima soddisfazione, la felicità più completa. Ma la vista delle due persone che salivano sul taxi e la soddisfazione che mi diede, mi fece anche domandare se ci sono due sessi nella mente che corrispondono ai due sessi nel corpo e se questi richiedono anche di essere uniti perché si ottenga la completa soddisfazione e felicità. E sono andata avanti, in modo dilettantesco, a fare uno schizzo della mappa dell’anima, in modo che in ognuno di noi presiedano due poteri, uno maschile, uno femminile; e nel cervello maschile, l’uomo predomina sulla donna e nel cervello femminile, la donna predomina sull’uomo. Il normale e confortevole stato dell’essere si ha quando entrambi vivono insieme armoniosamente, quando co-operano spiritualmente. Se uno è uomo, la parte femminile del suo cervello deve ancora avere effetto; e anche una donna deve avere un rapporto con l’uomo che c’è in lei.

      • Forse Coleridge voleva dire questo quando disse che una grande mente è androgina. È quando questa fusione prende luogo che la mente è pienamente fertilizzata e usa tutte le sue facoltà. Forse una mente che è puramente maschile non può creare, tanto quanto non può farlo una mente che sia puramente femminile, penso. [...] Coleridge voleva dire, forse, che la mente androgina è risonante e permeabile; che trasmette emozione senza impedimenti; che è naturalmente creativa, incandescente e assoluta. In effetti, si torna indietro alla mente di Shakespeare come esempio di androgino, della mente uomo-femminile... E se fosse vero che non pensare specialmente o separatamente del sesso è uno dei gettoni della mente pienamente sviluppata, quanto più difficile è conquistare quella condizione ora più che mai... Nessuna età può essere stata acutamente cosciente del sesso come la nostra...

Quasi 70 anni dopo il saggio di Virginia Woolf, anche lo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi, autore di studi sulla felicità e sulla creatività e celebre per aver ideato il concetto di flusso, ha espresso la stessa opinione nel libro Creativity: The Psychology of Discovery and Invention:

L’androginia mentale, è chiaro, non va confusa con l’omosessualità:

      • L’androginia psicologica è un concetto molto più ampio che si riferisce all’abilità di una persona di essere allo stesso tempo aggressiva e protettiva, sensibile e rigida, dominante e remissiva, a prescindere dal genere. Una persona psicologicamente androgina a tutti gli effetti duplica il proprio repertorio di risposte e può interagire con il mondo in termini di un più ricco e vario spettro di opportunità. Non è una sorpresa che gli individui creativi sono più propensi a non avere solo le forze del loro genere ma anche quelle dell’altro.


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