Di Pietro deposita il quesito referendario per abrogare il Lodo Alfano
L’Idv lavora alla cancellazione del proveddimento sull’immunità per le alte cariche dello Stato *
ROMA - Antonio Di Pietro ha presentato in Cassazione il quesito referendario per cancellare la legge sulla sospensione dei processi penali per le quattro più alte cariche dello Stato (il Lodo Alfano). La notizia è stata confermata dall’Italia dei valori attraverso una nota.
«CONTO ALLA ROVESCIA» - «Inizia il conto alla rovescia per chiedere ai cittadini cosa ne pensano della legge sull’impunità che si è fatta apposta il presidente del Consiglio Berlusconi per non farsi processare» ha spiegato Di Pietro all’entrata del Palazzaccio. «Noi siamo qui perché occorre sapere prima se Berlusconi è un mascalzone o una persona perbene - ha detto Di Pietro - occorre saperlo prima, non dopo che ha governato e si è magari fatto gli affari suoi. Siamo qui con determinazione, dopo aver depositato il quesito, entro tre mesi avremo il responso dei cittadini per sapere se la legge è uguale per tutti o meno, per i soliti quattro furbetti». Di Pietro ha poi esortato il Pd a partecipare alla raccolta delle firme.
IL TESTO - Ecco il testo del quesito: «Volete voi che sia abrogata la legge 23 luglio 2008, n. 124, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2008, recante "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato"?».
LE CRITICHE - La legge, di cui potrebbe beneficiare il premier Silvio Berlusconi imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari nel processo stralcio per i fondi neri Mediaset, è stata approvata dal Parlamento con i voti contrari del centrosinistra. Di Pietro, che ha fatto della giustizia il suo cavallo di battaglia nel contrasto al governo Berlusconi, ha anche criticato il capo dello Stato per avere promulgato la legge, che porta il nome del ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
* Corriere della Sera, 30 luglio 2008
Di Pietro: ’’Contro lodo Alfano superato il milione di firme’’
Il leader dell’Idv sul suo blog: "Domani le consegneremo in Cassazione. A Piazza Navona abbiamo manifestato contro una legge che di fatto ha violentato immoralmente e incostituzionalmente lo Stato di diritto. La Rete e il passaparola hanno fatto il miracolo’’
Roma, 6 gen. (Adnkronos/Ign) - "La raccolta delle firme per il referendum contro il lodo Alfano, iniziata l’11 ottobre scorso, ha superato il muro del milione, doppiando di fatto la quota minima richiesta di 500 mila. Abbiamo trascorso le vacanze di Natale a verificarle una per una, e domani alle ore 10 a Roma, davanti al Palazzo di Giustizia, consegneremo le firme presso la Corte Suprema di Cassazione". Lo scrive Antonio Di Pietro sul suo blog annunciando il deposito delle firme contro il lodo Alfano domani in Cassazione.
"A Piazza Navona - ricorda il leader dell’Idv - abbiamo manifestato contro il lodo Alfano, una legge che di fatto ha violentato immoralmente e incostituzionalmente lo Stato di diritto, perché, d’ora in poi, nel nostro Paese ’la legge è uguale per tutti, meno che per quattro persone’, fra cui Silvio Berlusconi, rendendoli di fatto impunibili e impuniti".
"Piazza Navona è stata una grande vittoria di impegno civile, a dimostrazione di come la società civile non si è completamente rassegnata a chiudersi in casa, ma ha ancora la forza di riflettere e agire. Abbiamo dimostrato che si può tornare a fare politica anche tra la gente e non più solo nelle segrete stanze del potere. La Rete e il passaparola hanno fatto il miracolo", conclude Di Pietro.
Il leader dell’Idv in Sicilia per la raccolta a sostegno del referendum abrogativo
"I cittadini esprimono un giudizio su una legge incostituzionale e immorale"
Di Pietro contro il lodo Alfano
"Siamo già a un milione di firme"
Presto anche una sottoscrizione contro la legge Gelmini
"Le riforme sul futuro dei giovani si fanno con la condivisione" *
ROMA - Un milione di firme. Tante le adesioni, fino ad oggi, a sostegno del referendum abrogativo sul lodo Alfano - la norma che prevede l’immunità per le quattro più alte cariche dello Stato - promosso da Antonio Di Pietro. Ad annunciarlo è lo stesso leader dell’Italia dei valori che oggi ha fatto tappa a Palermo, accompagnato dal coordinatore dl suo partito, Leoluca Orlando, e da altri parlamentari. "In Sicilia - ha detto Di Pietro - la raccolta di firme si è già risolta il primo giorno, acquisendone cinquecentomila, e a oggi superiamo il milione".
La tappa siciliana dell’iniziativa è stata l’occasione per il leader dell’Idv, per ribadire come il suo partito si sia impegnato nella raccolta di firme "non solo per fermare una legge che riteniamo incostituzionale e anche immorale, ma soprattutto - ha sottolineato - per informare i cittadini che, quando a una democrazia togli la rappresentanza del parlamento, l’informazione e il ’controllore’ attraverso la giustizia, togli le basi dello Stato di diritto".
E al ministro della Giustizia Di Pietro chiede coerenza: "Non può fare come Penelope, che a un certo momento della giornata tesse e poi sfila. Non può fare una norma per rafforzare il 41 bis e poi fare il Lodo Alfano, il Lodo Consolo e le norme sulla riduzione delle intercettazioni telefoniche". L’Italia dei valori, ha aggiunto, "si troverà sempre d’accordo ogni volta che vengogno prese misure contro la mafia. Ma ad Alfano chiediamo coerenza su tutti i temi: non si può fare una legge di bandiera e su tutto il resto mettere la ’monnezza’ sotto il tappeto".
Il leader dell’Italia dei valori ha espresso soddisfazione per il riscontro ottenuto dall’iniziativa, intorno alla quale "è nato un movimento di opinione, formazione e informazione, attraverso il quale i cittadini stanno dando un giudizio di valore sul modello di governo".
Ieri l’iniziativa ha fatto tappa a Torino, dove finora sono state raccolte ottomila firme, 22mila in tutta la provincia. "E l’Italia dei valori si prepara a raddoppiare - ha detto Di Pietro - aderendo alla raccolta di firme contro la legge Gelmini: le riforme che riguardano il futuro dei giovani si fanno con la condivisione, non con colpi di mano".
* la Repubblica, 9 novembre 2008
Oggi torna in piazza l’Unione contro la legge che garantisce l’immunità
alle 4 più alte cariche dello stato. Idv in piazza Navona e in altre 655 città
Firme e cortei contro il Lodo
Alfano: "Lo difenderemo in piazza"
Aderisce anche l’ex ministro Parisi. Nel pomeriggio (ore 14, p.zza Repubblica)
la manifestazione di Rifondazione, Verdi, Sd e Pdci *
ROMA - E venne il giorno in cui la sinistra torna in piazza. Per contarsi. E capire dove andare: contro Berlusconi ma anche verso qualcosa. Due manifestazioni distinte, un nemico comune: il lodo Alfano, le politiche del governo. Una è promossa da Di Pietro e dall’Italia dei Valori, postazione fissa in piazza Navona fin da stamani (ore 10) e avanti tutto il giorno per raccogliere firme per promuovere il referendum abrogativo del lodo Alfano, l’immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Ressa ai tavolini, persone in fila per firmare a Roma e nelle altre 655 città e paesi italiani dove è stata organizzata la raccolta delle firme. Un successo di numeri che non passa inosservato tanto che il ministro Guardasigilli ribatte subito da Messina: "Il referendum è un esercizio di democrazia che noi stimiamo e apprezziamo. Ma difenderemo in piazza in Lodo Alfano perchè pensiamo di avere fatto una legge giusta nell’interesse del Paese".
La raccolta di firme andrà avanti tutto il giorno, il culmine sarà raggiunto nel pomeriggio (dalle 15 in poi) quando in piazza Navona arriverà Di Pietro con parlamentari dell’Idv, cantanti e artisti tra cui Dario Fo e Franca Rame, "Le Coccinelle", la compagnia teatrale Opera Prima, l’orchestra di percussioni Akuna Matata, Andrea Rivera, Enrico Capuano, Tammurriata Rock e Simone Cristicchi. E poi associazioni di giuristi e costituzionalisti.
Con Di Pietro, contro il lodo Alfano, scendono in piazza oggi pezzi del partito Democratico (i vertici non credono nel referendum) guidati da Arturo Parisi. Ma anche, e soprattutto, Rifondazione, entrambe le anime, da Ferrero a Vendola, Verdi, Sinistra democratica e Comunisti italiani. La sinistra radicale ha organizzato un corteo, partenza piazza Repubblica ore 14 fino a Bocca della Verità. Una bella fetta raggiungerà poi piazza Navona in tempo per ascoltare Di Pietro. C’è l’Unione in piazza oggi sotto lo slogan. "Firma e fermali". Manca solo il Pd di Veltroni. Anche lui vuole salvare l’Italia. A prescindere dal lodo Alfano. E rinvia l’appuntamento al 25 ottobre.
* la Repubblica, 11 ottobre 2008
Idv lancia la raccolta di firme in 3.500 città contro la legge a tutela delle 4 più alte
cariche dello Stato. Con Di Pietro, Parisi (Pd), Ferrero (Prc), Palermi (Pdci) e Leoni (Sd)
Piazze, firme e referendum
Contro il Lodo "rispunta" l’Unione
Sabato due manifestazioni: Italia dei Valori in piazza Navona e Sinistra radicale alla Bocca della Verità
Il 25 sarà la volta del Pd. L’appello di Parisi a Veltroni: "Ora è il tempo di dire dei no"
di CLAUDIA FUSANI *
ROMA - Toh, chi si rivede, l’Unione. O quanto meno pezzetti di quella che fu l’alleanza di centrosinistra del governo Prodi. Foto di gruppo per un momento che va fermato. Sala stampa di Montecitorio, ore undici del mattino, al centro spicca Antonio Di Pietro, padrone di casa nonché promotore dell’iniziativa, c’è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, Arturo Parisi padre spirituale del Pd ed ex ministro della Difesa, Manuela Palermi, ex capogruppo al Senato di Pdci e Verdi, Carlo Leoni per la Sinistra democratica. Tutti insieme, anche se non appassionatamente, contro il lodo Alfano. E contro "la dittatura del Berlusconi IV" come si legge sul sito dell’Italia dei Valori che lancia la campagna "Firma e fermali", cioè firma i quesiti per chiedere il referendum abrogativo della legge che la maggioranza è riuscita ad approvare in meno di un mese e che garantisce l’impunità alle quattro più alte cariche dello stato. Giusto in tempo per la sentenza del processo Mills dove il premier è imputato per corruzione in atti giudiziari.
L’autunno in piazza della sinistra. E’ cominciato a settembre; la Cgil sui contratti, studenti e insegnanti contro la riforma della scuola firmata Gelmini, universitari e ricercatori che occupano le università. Nei prossimi fine settimana Italia dei Valori (sabato 11) e Pd (sabato 25) danno appuntamento all’Italia che non ci sta, a cui non va bene "la politica spot", fatta di "promesse e involucri vuoti", un premier che dice "bugie" e scambia "il governare con la presa del potere". Appuntamenti che devono dare un’identità al Pd, risollevare la sinistra radicale mentre Di Pietro può solo confermare il ruolo che ha tenuto dall’inizio della legislatura: essere contro Berlusconi perché "non ci fidiamo". Di sicuro con l’avvicinarsi di questi appuntamenti, che non possono fallire, Veltroni ha abbandonato il modulo catenaccio - suicida - ed è andato in pressing sul premier denunciando la deriva autoritaria e i rischi per la democrazia. Cambio di strategia che ha sortito il mezzo miracolo di congelare le risse dentro il Pd. Ma che non vuole in alcun modo cedere alla tentazione di rimettere insieme un’alleanza politica "contro" qualcosa - cioè Berlusconi - invece che "per" qualcosa".
I quesiti contro il lodo Alfano. Comincia Di Pietro, quindi. Oggi ha presentato i quesiti contro il lodo Alfano per andare al referendum abrogativo. Ed è significativo che per farlo l’ex pm chiami intorno a sé i pezzi della vecchia Unione. Sabato infatti le piazze saranno due. L’Italia dei valori dà appuntamento a Roma in piazza Navona e in altre 665 città per abolire "una legge che l’attuale premier ha voluto per delinquere in libertà e non farsi processare". E non è finita qui perché "la libertà si perde così, un poco alla volta". Ecco infatti, sostiene l’ex pm e gli altri ospiti seduti accanto a lui, che "stanno arrivando il lodo Consolo per i parlamentari e l’estensione anche all’imputato Mills". Per non parlare della riforma della giustizia e delle divisione dei poteri tra giudici e pm.
La manifestazione della sinistra radicale. Sempre sabato scende in piazza anche la sinistra radicale, appuntamento in piazza Bocca della Verità, conclusione di un corteo che partirà da piazza Esedra. Due piazze distinte, quindi, ma che avranno momenti di incontro. "Senza primogeniture politiche" precisa l’ex pm "ma aperte a tutti i cittadini che si riconoscono in questo impegno". Infatti la raccolta delle firme andrà avanti per tutto l’anno in 3.500 piazze per consegnarle entro l’8 gennaio.
Per Paolo Ferrero "il lodo Alfano è una legge castale che va abolita" e l’11 ottobre "è una data da circoletto rosso perché l’opposizione e la riconquista dei consensi cominceranno da qui".
Parisi a Veltroni: "Referendum necessario, passerà". Per il professore ulivista, unico rappresentante del Pd e negli ultimi giorni meno severo del solito col segretario, il lodo Alfano è "un clamoroso abuso" contro cui tutto il Pd si dovrebbe schierare "perché ci sarà il numero legale e il referendum passerà". "Ci sono momenti per dire no e oggi è il giorno giusto per farlo visto che abbiamo un governo che per governare usa solo decreti" dice l’ex ministro della Difesa chiamando a raccolta la base del partito Democratico a cui chiede un atto di disobbedienza rispetto alle indicazioni di Veltroni contrario al referendum perché non raggiungerà il quorum. Contro il Pd si schiera la Sinistra democratica (Carlo Leoni): "Se si dice che c’è una deriva autoritaria, io credo che si debbano sostenere tutte le battaglie contro quelle misure" che mettono in discussione in principi democratici "come il lodo Alfano, un provvedimento che fa a cazzotti con la legalità".
In questo tentativo di revival di Unione, chi tende la mano a Veltroni è proprio Di Pietro che raccoglierà le firme anche il 25 ottobre, alla manifestazione del Pd "Salva l’Italia". Resta da capire se per il segretario la salvezza dell’Italia passa anche dall’abolizione del lodo Alfano.
* la Repubblica, 7 ottobre 2008