intervista di Emiliano Morrone con Biagio Simonetta
Ritieni che un giovane del Nord possa governare una città problematica come San Giovanni in Fiore?
Beh, considerato che La Russa fa il ministro, chiunque può fare almeno il sindaco di una città. E poi magari considerato che "viene da fuori", come si dice dalle nostre parti, può stravolgere un po’ di cose. Vattimo era il diavolo venuto da Torino, a Benetti sarà trovato presto un altro slogan efficace.
La candidatura a sindaco di S. Giovanni in F. di Francesco Benetti rischia di "padanizzare" un comune fortemente legato alle sue radici, alla sua "sangiovannesità"?
Che vuoi che dica, sono di parte. Padania, Regno delle due Sicilie, comunisti, fascisti. Da noi queste cose non esistono. Dicono che per 60 anni ha governato il centrosinistra. Trovamene uno, però, che abbia fatto politiche di sinistra. Magari sarà Benetti a stravolgere le cose.
Potrebbe mai pensare alle buche un candidato come Benetti, con pochi capelli in testa?
Beh, se è per questo di capelli in testa ne ho sempre meno anch’io, ed in effetti alle buche non ci penso troppo. Però si potrebbe risolvere dando a te l’assessorato ai lavori pubblici.
Non è irriverente la prima uscita pubblica del Benetti, che ha dichiarato di voler cambiare il nome agli abitanti della città, ritenendolo troppo lungo?
La storia del nome degli abitanti di San Giovanni m’è sempre stata a cuore. Abbiamo già diversi nomi, dipende da come vogliamo metterla e dalla circostanza. Siamo i sangiovannesi, ma anche i florensi, i gioachimiti e i silani. Anch’io preferirei un nome più corto, in effetti. Potrebbe essere un idea i "lupi". Ma in questo caso ci sarebbe un problema di esclusiva. Magari qualcuno si offende.
Come vedi anche gli altri candidati?
Mi sembrano tutti molto preparati. Anche questo Vaccai. Un giovane in gamba. E la Spadafora potrebbe essere la sorpresa. Insomma, sarà una bella guerra. Certo, Benetti rimane di un altro livello.
Tu sei osservatore attento ed esperto, quali le caratteristiche dei singoli candidati a sindaco?
Mah, è difficile, così, su due piedi. Di Vaccai mi piace la coerenza, ad esempio. Di Barile la pacatezza. Ma purtroppo ho seguito poco la faccenda. Per il resto, forza Benetti.
Il video scandaloso del candidato Francesco Benetti
COMUNICATO POLITICO N. 1
Ancora a tutt’oggi, onestamente, non sono state spiegate al popolo sangiovannese le vere ragioni per cui il Sindaco Barile e la sua Giunta siano stati mandati a casa. Non avevamo bisogno di quest’ulteriore campagna elettorale e spendere altri soldi pubblici, soldi nostri, ma dal momento che ci siamo dentro dobbiamo trasformarla in un’opportunità. Una cosa è certa: dal punto di vista politico, sociale, economico, finanziario e di bilancio comunale è stato un atto scellerato ed irresponsabile che sta pesando (vedasi gli aumenti del circa 30% su tutti i servizi comunali, dalla spazzatura all’acqua, e gli aumenti di stipendio ad alcuni dipendenti comunali da parte del Commissario Prefettizio grazie ai 15 consiglieri dimissionari) soprattutto sulle spalle di noi cittadini, e che peserà anche per il futuro. Si era appena iniziato ad amministrare concretamente nell’interesse della collettività, ma si vede che la sete di potere, o meglio, in questo caso, l’assenza di potere, ha avuto il sopravvento sprigionando tutta l’irrazionalità di questo mondo. Vi erano dei progetti avviati concretamente, qualcosa si stava muovendo per risanare il grave dissesto finanziario, c’era un’aria di rinnovamento e cambiamento, anche la cultura, che in questo paese era la grande assente, stava iniziando a risorgere, si stava lavorando seriamente anche per il centro storico, l’ambiente e i rifiuti, ma tutto ciò non è forse piaciuto a qualcuno. Mentre i vecchi parrucconi della politica sangiovannese hanno iniziato a buttare fumo negli occhi alle famiglie intere, i vecchi furboni sono già in fermento ed in giro per promettere prebende, aiuti e posti di lavoro con dei candidati sindaci avventati, fantocci, specchietti per allodole e calati dall’alto. Per una volta non caschiamo più in queste trappole, apriamo la mente, riflettiamo, non siamo gonzi! Chiedo soprattutto ai giovani, ai diplomati, ai laureati, agli studenti tutti, ai cittadini, alle donne e agli anziani: tracciamo la nostra strada per il vero rinnovamento ed il vero cambiamento! No alla restaurazione! Facciamo riprendere il cammino alle lancette di San Giovanni in Fiore che da molti anni sono ferme! Non possiamo stare più fermi ai box con il motore spento! Partecipiamo e votiamo in modo tale che nel più breve tempo possibile si rimetta in moto la nuova macchina amministrativa per poter continuare la sua marcia verso un vero sviluppo morale, economico, di lavoro, civile e di benessere per i sangiovannesi tutti, vicini e lontani!
Il cittadino Pietro Giovanni Spadafora
Sostenitore del candidato Sindaco Dott. Antonio Barile e della sua coalizione.
Stampare e distribuire!
Negli ultimi mesi è chiara la posizione del nostro vicedirettore, Vincenzo Tiano, che ha scelto, e ne riconosciamo la piena legittimità, di sostenere il candidato a sindaco di San Giovanni in Fiore Antonio Barile, del Pdl. Altro il mio parere: conoscendo Barile, lo avrei appoggiato a voce alta, se avesse rinunciato a simboli e collegamenti a Berlusconi. E non perché la sinistra sia effettivamente alternativa al presidente del Consiglio. (Emiliano Morrone, Da Bauman a San Giovanni in Fiore: modernità liquida e liquidazione della politica)
A poco meno di due giorni dalla presentazione dei candidati e delle liste, non ha importanza chi sono, chi saranno e quanti saranno gli altri candidati sindaci per la nostra città, perché Barile è, e rimane, a mio parere, in questo momento, il miglior candidato sindaco per San Giovanni in Fiore.
Barile è la persona a cui ci si sente più vicini, le sue idee, i suoi progetti, i suoi impegni, a prescindere dalla corrente politica, sono ancora i più importanti, i più seri e i più realizzabili.
Sostenere Barile significa, in questo delicato momento che vive il nostro paese, usare la propria mente con intelligenza.
Con Barile Sindaco la popolazione sangiovannese può sperare di diventare migliore, più colta, più informata, più desiderosa di sapere, di andare oltre le apparenze.
Votando Barile i sangiovannesi, prima di ogni proprio personale interesse, dimostreranno di amare realmente il proprio paese, il proprio futuro e i propri figli.
Ecco perché ogni voto dato a Barile e alla sua coalizione avrà valore, perché sarà un voto consapevole, un dono, un atto di fiducia e di speranza. Gli elettori che metteranno il proprio voto nelle mani di Barile e dei suoi candidati, potranno veramente fidarsi che verrà usato, come richiesto dal popolo in questo momento importante e delicato della vita del nostro paese, a fin di bene. Solo così si potrà davvero fare un passo in avanti. Solo così si potrà essere orgogliosi dei voti affidati.
Davvero potremo essere tutti un po’ migliori in questo nostro meraviglioso paese, con la speranza che esso possa essere anche amato dalle generazioni future, riempiendo occhi, cuore e mente di meraviglia.
Il Dott. Antonio Barile ha il giusto curriculum politico, la giusta esperienza pluriennale, egli rappresenta il punto di rottura con il vecchio modo di fare politica e con un sistema per affrontare i problemi ormai obsoleto. Egli rappresenta la discontinuità, e insieme, noi tutti cittadini, possiamo lavorare per uno sviluppo reale del nostro paese. E’ lui "l’interlocutore" per tutti noi sangiovannesi.! Nei fatti Barile è il SINDACO! Ha le idee chiare! Non occorrono candidati calati dall’alto! Specchietti per allodole! Questa per San Giovanni in Fiore è una sfida decisiva e non si può sbagliare. Si tratta per tutti di chiudere definitivamente l’esperienza disastrosa della vecchia politica con i vecchi furboni e i vecchi parrucconi.
Serve un taglio netto!
Pietro Giovanni Spadafora
Emiliano maledetto, anche sta volta hai azzeccato il candidato. Questo Benetti io lo conosco bene: è il figlio del mitico Benetti mediano della Juventus e della nazionale degli anni 70-80. Il Benetti padre era famoso per il suo gioco duro, le sue entrate decise: era il terrore degli attaccanti avversari e dei loro stinchi e parastinchi.
Hai fiutato bene l’aria che tira e siccome qui a San Giovanni in Fiore lo scontro politico è sempre più scontro quasi fisico credo che il Benetti figlio di cotanto padre, possa dare il suo modesto contributo allo scontro politico.
Io nel mio piccolo potrei contattare il figlio di Materazzi che potrebbe fare l’assessore allo scontro sullo sport....e poi si potrebbe contattare il figlio di Bud Spencer per lo scontro sulla cultura.
Accidenti Morrone ....Il figlio di Benetti, il figlio di Sansonetti e tu che sei ’nu figlio è ’ntrocchia...chi vi ferma più.
Domè, ti batto... ho un candidato migliore:
http://www.youtube.com/watch?v=JYf18IR0znY&feature=related
per la fretta ho dimenticato la firma...e dopo aver trovato un candidato così è un peccato perderci i diritti d’autore.
Giusi Gallo
Comunicato n° 1 - 7 aprile 2011
Inizia in questi giorni a S. Giovanni in Fiore la campagna elettorale per il rinnovo della carica di Sindaco. Un evento questo che riveste sempre una grande importanza per la Città. Questa volta forse più che nelle precedenti occasioni.
E’ necessario, quindi, che ognuno dia il proprio contributo al dibattito ed alla riflessione per cercare di individuare la strada più utile per la comunità.
L’Associazione “Impegnocivile”, nel solco della strada percorsa sin dalle origini, intende offrire il proprio contributo per sollecitare la riflessione sui temi che saranno posti in questione al fine di creare le condizioni perché la scelta dei concittadini sia la più libera e consapevole possibile.
Ci sembra preliminarmente utile affermare quanto sia opportuno raccogliere l’auspicio formulato da S.E. Leonardo Bonanno nel corso della sua prima celebrazione eucaristica nella nostra Abbazia dopo la nomina a Vescovo affinché la competizione elettorale sia civile, senza odi, rancori e vendette. e tesa semplicemente alla ricerca della scelta ritenuta oggi migliore.
Detto questo, crediamo sia necessario svolgere alcune considerazioni sulla manifestazione di presentazione del candidato sindaco della coalizione di Centrosinistra nel corso della quale abbiamo registrato alcune contraddizioni. La prima è emersa al termine dell’intervento dell’avv. Emilio Vaccai che conosciamo come persona corretta e onesta, professionista serio e competente. Da un lato riteniamo molto apprezzabile la sua disponibilità a raccogliere l’invito per una competizione improntata a civiltà ed a far propria l’esortazione a chiederci non cosa il Comune possa fare per noi ma cosa ciascuno di noi può fare per la Comunità; d’altro canto però ci sembra contraddittorio che, dopo avere rivendicato piena autonomia di giudizio e libertà d’azione, il candidato sindaco del Centrosinistra abbia sollecitato una valutazione sul suo intervento e sulla sua impostazione non ai rappresentanti formali ed ufficiali dei vari partiti della sua coalizione, bensì ai due maggiorenti del PD, l’on. Laratta ed il Presidente della Provincia di Cosenza, l’On. Oliverio riconoscendo agli stessi un ruolo di assoluta primazia.. Dal che è apparso, a nostro avviso, molto evidente che, ove fosse eletto alla carica di sindaco, l’avv. Vaccai avrebbe ben poche possibilità di muoversi con le proprie gambe e pensare con la propria testa; sarebbe cioè titolare, al massimo, di una limitata sovranità graziosamente concessa dal vertice. Ma per far cosa? Domanda che ci poniamo noi ma riteniamo si ponga anche, se ha operato in buona fede, chi lo ha scelto così di corsa.
La seconda pesante contraddizione è emersa nelle fasi conclusive della manifestazione quando il moderatore Saverio Basile ha posto al Presidente della Provincia il quesito se sia giusto ritenere che l’elezione a sindaco di Vaccai consenta di ripristinare il “feeling” fra la Provincia di Cosenza e l’Amministrazione Comunale di S. Giovanni in Fiore. Ci è sembrata grave la formulazione di questa congettura perché, ove si dovesse applicare la medesima logica al rapporto con la Regione, si potrebbe affermare che l’elezione di Vaccai comporterebbe la rottura del “feeling” con il Presidente della Regione. E poiché l’economia della nostra Città è maggiormente legata alle scelte della Regione ci troveremmo, con la elezione di Vaccai a sindaco e se fosse vera quella ipotesi, di fronte a conseguenze di ordine economico e sociale molto pesanti e negative per la nostra comunità.
Noi riteniamo invece che sia giusto legare la qualità dei rapporti del Comune con Provincia e Regione ad una corretta interpretazione dei rispettivi ruoli istituzionali.
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Preannunciamo sin d’ora la nostra intenzione di organizzare, anche al di là dell’evento elettorale, momenti di dibattimento onde consentire un franco ma sereno confronto fra le diverse opinioni presenti in Città. Intervento dell’arch. Tullio Cusani all’incontro-dibattito "Perchè di nuovo al voto a San Giovanni in Fiore?"
IMPEGNOCIVILE
Intervento dell’arch. Tullio Cusani all’incontro-dibattito "Perchè di nuovo al voto a San Giovanni in Fiore?"
Buonasera, ringrazio gli organizzatori che mi danno l’opportunità di dare il mio modesto contributo. Io sono una persona assolutamente indipendente. Non sono un politico, tuttavia credo che la mia azione, in questa città, possa essere servita a qualcosa. Vivo qui da vent’anni e ho sempre cercato di dare il mio contributo, organizzando eventi e dedicandomi alle attività delle associazioni presenti nella nostra comunità. Mi sono sempre tenuto lontano dai partiti politici, sia per formazione familiare (mio padre era un magistrato) che per la natura stessa del mio lavoro di architetto. Quest’ultimo mi spinge verso quelle attività più propriamente indirizzate alla costruzione e al recupero della nostra città. Tuttavia oggi, per la prima volta nella mia vita (ho cinquantuno anni) non ho avuto dubbi nel sostenere questo progetto politico, assolutamente nuovo, che ci dà la possibilità di compiere una svolta, e di dare voce ai bisogni di questa città, per troppo tempo trascurati. Io ripongo una grande fiducia in Antonio Barile. Ho avuto modo di conoscerlo quando ho fatto il Coordinatore del “Comitato per le primarie aperte per tutti”, attraverso il quale speravamo di organizzare una “festa della democrazia”. Un’iniziativa innovativa finita nel nulla perché una delle parti, il PD in quel caso, dopo aver dato l’adesione - avendo, tra l’altro, firmato un protocollo d’intesa - si è tirata indietro senza dare nemmeno una spiegazione. Già in quell’occasione ho avuto modo di apprezzare la lealtà e la disponibilità di Antonio. E infatti uno degli ingredienti fondamentali della sua politica è proprio la “trasparenza”, ampiamente dimostrata con i fatti. Durante il suo recente mandato, prematuramente interrotto, Antonio Barile ha reso i Consigli Comunali, attraverso la messa in onda televisiva, aperti e partecipati. Inoltre la Giunta Comunale, grazie agli incontri pubblici in piazza, non ha avuto timori a confrontarsi con la gente. In questo senso, c’è qualcosa che veramente è cambiato. Il filosofo Gianni Vattimo dice che oggi non esiste più “la Verità”, quella assoluta, quella dei Filosofi. La “verità” è scesa in terra ed è, per questo, più prossima al concetto di democrazia. Essa è più vicina a chi apre gli orizzonti e a chi dà voce a coloro che non hanno voce: e l’impegno di Antonio Barile va proprio in questa direzione. E con lui è cambiato anche il linguaggio della politica: certamente quando era consigliere d’opposizione i suoi toni erano molto più duri e accesi, date le situazioni assurde nelle quali si è trovato ad operare. Ma osservandolo al lavoro come Sindaco molti di noi hanno avuto modo di vederlo affrontare ogni cosa con la massima serietà, tranquillità, impegno e attenzione. E certo non gli sono mancati i problemi da risolvere, caduti “tra capo e collo”e tutti di diversa qualità e importanza. Io lo ringrazio per un motivo molto semplice, perché mi ha stimolato a dare un contributo più forte. Ed io sono qui proprio per questo: per stimolare la gente comune, gli intellettuali, i professionisti e tutti coloro che ritengono di avere un ruolo in questa città, a mettersi in gioco apertamente. Gramsci diceva che: “l’indifferenza è il peso morto della Storia”. Oggi abbiamo la possibilità di essere compartecipi di questo evento unico, abbiamo l’opportunità di collaborare e di respirare una nuova aria di democrazia. Antonio non è respingente verso chi ha una buona proposta e vuole dare il proprio contributo. Il suo connaturato senso di lealtà lo spinge ad un rapporto franco con chiunque. È uno che si assume le proprie responsabilità e questo è un atteggiamento che sa cogliere, apprezzare e promuovere anche negli altri. Ed è proprio per questo che non tollera i modi della vecchia politica che - cito le sue parole - ha ridotto questa città “ben al di sotto dei livelli minimi di decenza”. Antonio è un uomo pragmatico e concreto che tuttavia rivela, a chi ha l’occasione di conoscerlo da vicino, una spiccata sensibilità e una profonda spiritualità. Quando si è presentato come candidato a sindaco nell’ultima tornata elettorale, molte persone, basandosi sull’evidenza dei dati di fatto hanno cercato di dissuaderlo. Gli ripetevano : “Ma tu sei pazzo! Ti presenti ancora una volta, per la terza volta! Basta con questa ostinazione”! In realtà tale caparbietà si è rivelata un requisito preziosissimo per Antonio, come per chiunque voglia credere profondamente nel perseguimento dei propri obiettivi. E i cittadini liberi di San Giovanni in Fiore hanno dimostrato di saper apprezzare questa qualità, conferendogli, attraverso il voto, la fiducia che merita. Infatti lui ha vinto, a mio parere, perché in campagna elettorale ha scritto sul suo manifesto: “Io ho un sogno: quello di veder finalmente trasformata la nostra città”. E sono sicuro che non desisterà nel suo intento, se solo saremo capaci di manifestargli ancora la nostra fiducia, la nostra collaborazione e il nostro sostegno. E allora io dico, con Roberto Benigni: “Svegliamoci!" Perché il modo migliore per realizzare i nostri sogni è essere svegli. Partecipiamo più attivamente alla politica a San Giovanni in Fiore: scopriremo una naturale attrazione per Antonio Barile, un uomo che la politica la sta rinnovando nelle idee, nei i modi e nei fatti. Grazie per l’attenzione.
domenica 6 marzo 2011, San Giovavanni in Fiore - Polifunzionale