In Autostrada

sabato 30 ottobre 2010.
 

Proviamo a ricordare, per non dimenticare, chi gestisce l’affaire dell’autostrada del Molise. Bisogna premettere però che come sempre quando si tratta di grossi investimenti e di gare d’appalto “ricche” la Regione Molise degna del miglior Silvan fa sparire tutte le notizie tanto è vero che a distanza di due anni sul sito dell’Anas, ad esempio, è pubblicato solo il testo dell’invito a partecipare al project financing mentre nulla si trova riguardo alle condizioni economiche- finanziarie proposte dalle ditte che hanno risposto all’invito. Per la realizzazione dell’opera è stata creata una società mista pubblico-privata (Società Anas e Regione Molise compartecipazione al 50% ciascuno) “Autostrada del Molise SpA” con un capitale sociale pari a 3 milioni di euro con il seguente staff dirigenziale: Presidente: Sergio Vento; Amministratore delegato: Alfredo Baio; Consiglio d’amministrazione: Vincenzo Colalillo, Gaetano Di Niro, Settimio Nucci; Collegio sindacale: Presidente Carmine Franco Abbate e componenti: Francesco mancini e Riccardo Tiscini. L’opera prevede un tracciato 150 chilometri e si svilupperà in due tratte: San Vittore - Venafro - Isernia - Bojano - Campobasso e Bojano - Termoli e prevede la realizzazione di: due corsie per senso di marcia, più corsia d’emergenza; 121 viadotti per un totale di 40.3 chilometri; 15 gallerie per uno sviluppo lineare di 11.8 chilometri e 35 svincoli di collegamento con la viabilità esistente. Nel suo progetto preliminare, ad oggi ancora l’unico esistente, l’Anas aveva previsto 13 lotti per un importo complessivo di oltre 3.500 milioni di euro. Nel novembre del 2007 l’Anas pubblica i bandi di gara per la selezione di un soggetto privato che realizzerà l’opera mediante project financing. Arrivano due risposte e proposte da parte dei seguenti gruppi imprenditoriali: Impresilo -Astaldi -Pizzarotti -Itinera; e Silec -Egis Project -Maltauro. La parte privata dovrebbe realizzare una tratta autostradale pari a circa 80 chilometri la quale prevede: 48 viadotti pari a 22 chilometri complessivi; 10 gallerie per uno sviluppo lineare pari a circa 10 chilometri e 14 svincoli di collegamento. Il costo previsto è stato stimato in circa 1.460 milioni di euro e il tempo di realizzazione è previsto in circa cinque anni. Mentre per la seconda tratta quella che andrebbe da Bojano a Termoli verrebbe realizzata o con un ricorso alla finanza di progetto o con una copertura finanziaria a carico totale delle risorse pubbliche dando assoluta priorità al tratto che va dallo svincolo di Guardialfiera a quello di Larino. A leggerla così sull’opera autostradale regionale non ci sarebbe nessuna ombra però un’opera così importante con costo complessivo pari a 3.500 milioni di euro abbisogno di qualche verifica in più. Come dicevamo l’opera verrà, eventualmente, realizzata tramite un project financing il quale per lo meno, per la sua messa in cantiere, abbisogno di presupposti alternativi: il domand syde o il supply side. Nel domand syde è il mercato che richiede la costruzione dell’opera per necessità appunto di mercato mentre nel supply syde è direttamente l’amministratore pubblico che ne fa richiesta dopo aver svolto un’attenta analisi non solo economica e finanziaria del territorio ma anche prendere in considerazione le richieste degli utenti e del settore produttivo regionale. Non solo nella nostra regione tutto questo non è stato fatto, e se è stato fatto non si conosco -perché non sono stati resi pubblici -i risultati , ma addirittura non si conoscono nemmeno i volumi di traffici attuale e futuri sull’attuale rete di traffico molisana. Tanto è vero che nell’avviso di bando dell’Anas, novembre 2007 , risulta che non è stata effettuata una rigorosa analisi della domanda e della offerta di trasporto, attuale e futura, e che tale insolvenza è tutta a carico del promotore privato. In pratica chi si occuperà della verifica del collegamento San Vittore - Campobasso, da realizzare tramite con il sistema della finanza di progetto, della sua convenienza o meno. Da questo si traggono due conseguenze. La prima del conflitto d’interesse che avrebbe la parte privata: una volta finanziato il progetto quale interesse avrebbe il Gruppo X a dire che la domanda di mercato o le richieste degli utenti ma anche che il traffico di flusso non, ad esempio, migliorerebbero le condizioni attuali? La seconda è la incomprensibile rinuncia da parte del “pubblico” di verificare l’economicità dell’opera stessa. Infine il Basso Molise. Come detto più che San Vittore - Termoli sarebbe una Bojano - Termoli. Partiamo col dire che questa seconda tratta verrebbe, eventualmente realizzata con gli introiti ricavati dai pedaggi e dalle concessioni per le attività collaterali quali ad esempio esercizi commerciali. Però in questo modo di procedere farebbe trarre utili solo partner privato, che altrimenti non avrebbe nessun vantaggio in questa seconda tratta ma soprattutto chi, e nemmeno Iorio e il suo staff, può prevedere quali e quanti saranno gli utili derivanti da un’opera della quale si conoscono solo i minimi parametri finanziari di partenza? Concludiamo dicendo due cose: la prima che il limite del contributo pubblico è fissato al 50% della spesa prevista pari a 1.460,100 milioni di euro per la tratta San Vittore -Campobasso e che l’Amministrazione si è “riservata di non procedere alla indizione della gara di cui all’art 155 del D. lgs. 163/06 qualora non fosse disponibile la quota di finanziamento pubblico per la realizzazione dell’opera”. Cosa vuol dire questo? Semplicemente che l’opera non è stata finanziata come invece il Governatore molisano e certa stampa sua amica vuol farci credere. La seconda: nell’eventualità della messa in cantiere dell’opera autostradale regionale prevista per il 2013 la Regione Molise e l’Anas dovrebbero trovare, per oggettivi motivi, cinque tracciati alternativi a quello previsto. È stato fatto tutto ciò? A noi non risulta e se ci fossero notizie in tal senso saremmo ben liete di pubblicarle. Concludiamo con una riflessione. Non sapremo se l’autostrada si farà o meno o se se l’autostrada regionale farà parte degli slogan della prossima campagna elettorale ciò che sappiamo, con certezza, che nulla in Molise si muove alla luce del sole ma piuttosto all’ombra o meglio alla penombra delle lumiere.

Alessandro Corroppoli - 30.10.2010


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