Caro direttore generale Scarpelli,
ho sentito dal governatore Scopelliti che presto lei verrà all’ospedale di San Giovanni in Fiore (Cosenza) per il punto sulla situazione insieme al sindaco Barile. La pregherei di non escludere il sindaco ombra della città, cioè il sottoscritto. Mi ascolti, dunque. Volendo contribuire le scrivo pubblicamente, in modo che possa sapere di un problema di soluzione semplice.
Premetto che da lei mi aspetto una censura netta nei confronti dei dipendenti dell’Azienda sanitaria che dovessero denigrare l’ospedale della città.
In passato dei dottori raccomandarono a madri di partorire altrove, per infondate ragioni di sicurezza.
Per l’episodio del sangue infetto a Cosenza, invece, dirigenti medici cosentini hanno abbastanza criminalizzato l’ospedale di San Giovanni in Fiore, questo non avendo un centro trasfusionale né l’obbligo giuridico di controllare il sangue prelevato.
Non ho letto dichiarazioni stampa del sindaco Barile a difesa (oggettiva) dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, il che mi è molto dispiaciuto. Gli sarà sfuggito.
Nessuno abbia in mente di usare i media per distruggere l’immagine dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, raggiungendo l’obiettivo della chiusura.
Deve scusarmi direttore Scarpelli, ma dalle parole del governatore regionale, pronunciate il 25 agosto scorso in occasione del premio Gioacchino, comprendo che non c’è un solo progetto per salvaguardare e potenziare la struttura silana.
Il presidente Scopelliti ha parlato di ambulanza medicalizzata in luogo di Utic ed Emodinamica, ma sappiamo entrambi che sono servizi incomparabili.
Oltretutto, all’ospedale servono interventi complessivi, non solo mezzi - nuova tac e ambulanza attrezzata - che rischiano di servire a nulla, se mancano i presupposti strutturali e di organico.
Come saprà, per mantenere l’ospedale di San Giovanni in Fiore io ho proposto una riabilitazione cardiologica pubblica sul modello di Romano Di Lombardia (Bg), ed è su questa idea che invito lei e i rappresentanti politici a una valutazione approfondita, aspettando risposte in proposito.
Nel frattempo, ci sono azioni che non costano milioni e che lei può attivare subito. Mi riferisco al miglioramento delle prenotazioni.
Oggi esistono i mezzi tecnici per evitare file e caos. Doti l’ospedale di San Giovanni in Fiore di software e hardware adeguati per stabilire l’ordine delle prestazioni; per esempio dei prelievi presso il laboratorio di analisi. Lì, infatti, c’è sempre confusione e i prelievi si effettuano sulla base della presentazione dell’impegnativa. Siamo nel 2013, lo ricordiamo.
Come s’intuisce, il sistema attuale grava sull’utenza e sul personale, molto qualificato, del laboratorio, costretto ad affanno per servire l’utenza.
Per ultimo, le chiedo di considerare la possibilità di dotare il laboratorio di analisi di altre risorse umane, poiché ho osservato turni massacranti cui sono sottoposti medici, assistenti e paramedici.
Certo di un riscontro, le porgo i migliori saluti.
San Giovanni in Fiore, 27 agosto 2013
Emiliano Morrone (Su FACEBOOK)
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