Pomolì

giovedì 23 dicembre 2010.
 

Basso Molise. Quando nello scorso autunno ci siamo occupati della crisi del pomodoro ci è toccato anche parlare della crisi dell’agroalimentare e in particolar modo della crisi, chiusura e apertura del Conservificio del Molise. L’attuale gestione del conservificio - PoMoLi - è tutta della famiglia Perna ovvero tra Remo e Francesco: non più una cooperativa, dunque, dove potevano figurare anche altri soci, quali potevano essere gli agricoltori stessi, ma una azienda del tutto privata. Ma, oggi, non vogliamo occuparci di come e del perché i Perna sono diventati i salvatori dell’agroalimentare in regione. No, oggi la notizia è un’altra della quale ci siamo anche meravigliati e sorpresi.

Noi tutti siamo abituati a vedere da qualche mese a questa parte sulla più nota e potente emettente televisiva locale gli spot della PoMoLi: “ il tuo pomodoro in una terra incontaminata” - che sa quantomeno di ironia macabra viste le ultime vicende basso molisane: dal caso Cosib all’emergenza idrica - e, presumiamo che la nota emittente televisiva abbia ricevuto, come prassi vuole per la concessione di un qualsiasi spazio pubblicitario, la giusta somma di euro per mandare in onda il bellissimo spot che pubblicizza il pomodoro e i suoi derivati.

Magari tanti soldi che non hanno permesso ai titolari dell’azienda di pagare la bolletta dell’Enel.

La notizia è propria questa ovvero, che la società di Remo Perna meglio dire di Francesco (figlio) Perna gestore del conservificio da circa sei mesi non paga più bolletta della luce. La scoperta è avvenuta per caso la mattina del 22.12.2010 quando un funzionario dell’Enel per sbaglio chiama gli uffici della vicina Cantina Vitivinicola dicendo alla dipendente, impiegata di turno:”siamo dell’Enel, dato che avete 6 mesi di bollette non pagate domani passiamo a staccare il contatore”.

Comprensibilmente atterrita dalla richiesta arrivata dall’altro capo della cornetta, l’impiegata, gira immediatamente la chiamata agli uffici competenti della Cantina dove dopo qualche imbarazzo iniziale l’equivoco, l’errore e l’ammanco sono stati chiariti con le dovute scuse e gli auguri di rito dato il periodo festivo.

Detto questo ci si augura che il debito sia stata estinto non tanto per la salvaguardia e l’onorabilità dei Perna, dei quali nessuno dubita, ma per il prodotto e per la sua conservazione in ambienti idonei perché non vorremmo che il prossimo spot sia:” PoMoLì il tuo prodotto in una terra incontaminata conservato a lume di candela”.

Alessandro Corroppoli - 23- 12 -2010


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