Moniti

"Presidente Oliverio, prenda provvedimenti per San Giovanni in Fiore"

Lettera di una studentessa universitaria del comune silano al governatore della Calabria
mercoledì 7 febbraio 2018.
 

Egregio Governatore Mario Oliverio,

le scrivo questa lettera in qualità di giovane cittadina sangiovannese, per ricordarle le urgenze del mio paese, che è pure il suo, il luogo dove è nato, cresciuto e da dove iniziò la sua carriera politica.

Nel tempo si è registrato un regresso, la situazione peggiora con il passare dei giorni, degli anni. Tantissimi giovani, e non solo, preferiscono abbandonare i propri affetti, lasciando il cuore alle origini per cercare un futuro altrove, futuro che San Giovanni in Fiore non è in grado di offrire ai suoi "figli".

A distanza di circa quarant’anni, il fenomeno dell’emigrazione è ricomparso in nuove forme. Dispiace a a tutti vedere orde di ragazzi partire per disperazione, costretti ad andare perché il paese che ci ha visti nascere e crescere non è in grado di offrirci una vita dignitosa.

Come lei ben sa, Presidente, è il lavoro che nobilita l’uomo, che dà dignità alla persona. I giovani rappresentano la forza motrice di una comunità, la materia prima dello sviluppo culturale e sociale.

Che futuro avrà la nostra cittadina, senza la gioventù? Il sistema pubblico è al collasso: oggi sono smarriti il diritto al lavoro e il diritto alla salute, per i quali la generazione di mio nonno ha combattuto e le cui lotte oggi risultano vane.

A proposito del diritto alla Salute, che fine ha fatto il nostro ospedale? Che fine ha avuto il "Punto nascita", riferimento di tantissime donne?

Non è pensabile, in un paese di montagna a 1100 metri di altitudine e distante sessanta chilometri da Crotone e Cosenza, avere un ospedale che non può rispondere alle esigenze della comunità. Sembra di abitare in un luogo dimenticato dalle istituzioni, dalla politica. Qui vivere è una continua lotta per la sopravvivenza.

Anche i collegamenti sono scarsi o addirittura inesistenti. Come la tratta San Giovanni-Catanzaro, per la quale è prevista una sola corsa, nonostante siano parecchi gli studenti iscritti all’università del capoluogo regionale.

Presidente non so se lei voglia abitare a San Giovanni in Fiore, che tra problematiche irrisolte e disagi non è più un paese per giovani. Quei pochi rimasti devono lottare per realizzare i propri sogni in una terra così arida e povera. Gli altri invece partono, amici, conoscenti, compagni di scuola. Nei loro occhi si legge la tristezza, ma allo stesso tempo la speranza di ritornare.

Gentile Presidente, prenda provvedimenti affinché questo nostro piccolo comune non sia destinato a morire tra l’indifferenza delle istituzioni e l’abbandono dei sui “figli”.

Pia Rosangela Laratta, studentessa universitaria


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