Riflessione

Tornare alla politica: l’esempio di Sapia

venerdì 2 marzo 2018.
 

La politica è servizio, incontro, progetto, coraggio. Per molti versi è anche pratica della carità, ci insegna quel sant’uomo di Giorgio La Pira. Essa deve tradursi, cioè, in disposizione all’ascolto e all’intervento per gli altri, mai in strumento dei forti.

Sul verticismo e utilitarismo dei partiti, soprattutto a Sud, ci aveva aperto gli occhi, tra i tanti, il grande Leonardo Sciascia, che da siciliano conosceva bene vizi e inclinazioni di casa nostra.

Mi preoccupa una questione vecchia e dimenticata: la distanza del Mezzogiorno dal resto del Paese. Qui sanità, trasporti, diritti dei lavoratori, scuole, servizi ed economia sono in atavica, perpetua sofferenza. Specie in Calabria. La partenza, leggi fuga, è l’alternativa di giovani e famiglie, ma oggi la precarietà e il degrado non risparmiano il Settentrione industrializzato.

La carenza di medici, infermieri e assistenza sociale è ovunque cronica. La nostra vita è incerta, priva di prospettive di lungo periodo: tra Verona e Desenzano del Garda (Bs), dove abitano i fraterni Andrea e Matteo, come tra San Giovanni in Fiore (Cs) e Cinquefrondi (Cs), luogo simbolico dello spopolamento il primo e paese, il secondo, in cui risiede il mio amico Pasquale, che studia per avvocato.

La ’ndrangheta colonizza il Nord produttivo, in cui vince appalti pubblici, gestisce negozi, smercia droga, sesso a pagamento e gioco d’azzardo. La ’ndrangheta si fa «cosa unica» in Calabria e dispone a piacimento, stando al quadro dell’inchiesta “Gotha”, della Dda reggina.

L’affarismo, dai rifiuti alla gestione dell’acqua, dalla sanità alle risorse naturali, dai fondi europei all’edilizia selvaggia - si veda il caso “Grassettopoli”, della costruenda "città" con 300 alloggi residenziali a un passo da Catanzaro -, è la costante del territorio calabrese, violentato, deturpato, cementificato, inquinato e impoverito.

Bisogna ricominciare a pensare, perché il sensazionalismo dell’era virtuale ci ha levato la capacità di osservare, dedurre e guardare al futuro. E dobbiamo smetterla di finire nella trappola del capitalismo finanziario, che ha ridotto l’istruzione e l’università alla logica bancaria del debito-credito e il discorso politico ai numeri della tecnocrazia.

Occorre ricostruire le basi della politica votando le persone d’animo buono, generose e coscienti. Per esempio il sociologo Francesco Sapia (a destra, nella foto, insieme al legale Francesco Forciniti, aspirante deputato capolista M5s nel collegio plurinominale Calabria Nord, ndr ), candidato 5stelle alla Camera nel collegio uninominale di Corigliano (Cs), giovane che ha subito due volte il trapianto renale, che ha patito l’emigrazione sanitaria e con tutte le forze si è speso per gli ammalati, il diritto alla salute, la verità e la libertà in un’area di noti appetiti criminali. Sono con lui, che non ha mai smesso di lottare, di sognare, di credere in una Calabria pulita. Quella dei calabresi.

Emiliano Morrone


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