Scuola ... povera!!! Nuovo allarme!!!

MATURITA’. MANCANO I FONDI. DI NUOVO!!! COME NEL 2006, COSI’ NEL 2007!!! I PROF E I COMMISSARI RISCHIANO DI NON ESSERE PAGATI - a cura di pfls

lunedì 7 maggio 2007.
 
[...] Ma quanto percepiranno i 110 mila docenti e 12 mila presidenti impegnati per circa un mese nella prossima maturità? Non è facile dirlo, ancora, ma una cosa sembra certa: bene che vada, quanto lo scorso anno. Circa 565 euro lordi per i membri interni, 958 euro lordi per i commissari esterni, e 1.791 euro per i presidenti, provenienti da sedi "distanti" meno di 60 minuti con i mezzi pubblici. Cifre che aumentano se commissari e presidenti si spostano da Comuni distanti meno di 100 minuti o oltre i 100 minuti [...]

Il governo Berlusconi ha dimenticato di mettere in bilancio i soldi per la maturità. *

Così, circa 140 mila insegnanti della scuola superiore italiana e 10 mila presidenti di commissione impegnati nei prossimi esami di Stato rischiano di dovere ricorrere al giudice per ottenere gli ’spiccioli’ previsti come compenso per l’esame di giugno.

di Salvo INTRAVAIA (www.repubblica.it, 26.05.2006)

Tra gli addetti ai lavori la voce girava da qualche giorno. Ora è arrivata la conferma dallo stesso ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, che in un comizio a Campobasso ha anche citato i numeri. "Si sono dimenticati - ha detto Fioroni riferendosi al precedente esecutivo - di prevedere 436 milioni di euro per l’adeguamento di quello che già il personale ha avuto". Ma cosa ancora più importante per chi dovrà valutare a partire dal prossimo 21 giugno i 450 mila maturandi delle scuole pubbliche e private "non hanno previsto neanche i soldi per gli esami di maturità dove, su 90 milioni di euro, ne mancano 45".

Sulla questione è già intervenuta qualche giorno fa la Flc Cgil. "Non ci sono i fondi per pagare gli esami di Stato. E in questo modo lo Stato si indebita", dichiara il segretario nazionale, Enrico Panini, che aggiunge: "Per il pregresso, da alcune settimane abbiamo dato mandato ai nostri avvocati per avviare tutte le pratiche che consentano il recupero delle spettanze degli insegnanti".

Il problema, secondo i sindacati, nasce dagli ultimi tagli previsti dalla Finanziaria sulle cosiddette somme per il funzionamento delle scuola che comprendono anche i compensi di commissari e presidenti d’esame. Anche negli anni scorsi le risorse sono state centellinate e centinaia di insegnanti sono ancora in attesa di percepire le somme (circa 560 euro lordi) della scorsa maturità. Parecchie scuole hanno pagato con fondi propri, ma chi è in difficoltà col bilancio non ha liquidato i prof. "Se negli anni scorsi il problema si è presentato, quest’anno sarà peggio - spiega Panini - Le scuole riceveranno decine di migliaia di ricorsi e saranno costrette a pagare lo stesso". Si tratterà di aspettare, magari anche un anno per i docenti che non potranno andare in vacanza prima del 5/10 luglio. "Per gli insegnanti - dice Massimo Di Menna, segretario nazionale della Uil scuola - gli esami di stato sono un obbligo. Per fortuna la Finanziaria 2006 non ha messo in discussione il diritto al pagamento".

Ma cosa occorre fare per farsi pagare, si chiedono i prof? "Abbiamo già avviato e lo faremo anche per il futuro le ingiunzioni di pagamento che potrebbero concludersi con pignoramento dei beni della scuola", risponde Di Menna che vede anche una via d’uscita: "Ho notizia che il ministero sta pensando a una variazione di bilancio per sistemare la questione". Uno sforzo da 45 milioni di euro che farebbero iniziare gli esami senza troppi malcontenti.


Secondo i sindacati, per adeguare i compensi all’inflazione, mancano all’appello circa 15 milioni. Il viceministro Bastico: impegno del governo per 110 mila docenti e 12 mila presidenti

-  Maturità, scatta il nuovo allarme
-  "Prof e commissari: pochi fondi"

di SALVO INTRAVAIA *

Fondi insufficienti per pagare i professori della maturità. L’allarme è stato lanciato dai sindacati di categoria dopo l’incontro con i tecnici del ministero. Secondo Massimo di Menna, segretario nazionale della Uil scuola, "per adeguare i compensi all’inflazione mancano all’appello almeno 15 milioni di euro". "Deve essere garantito ai commissari un riconoscimento retributivo - prosegue Di Menna - che, in termini reali, non può essere inferiore a quello percepito negli ultimi esami con professori esterni. Abbiamo, inoltre, chiesto con fermezza ed aspettiamo risposte anche in merito alla certezza che i pagamenti siano corrisposti tempestivamente, senza attendere anche più di un anno, come accaduto in occasione degli esami di questi ultimi anni".

Durante l’incontro svoltosi a viale Trastevere è stata presentata una proposta che, per rientrare entro il tetto stabilito dalla Finanziaria, "limava" le retribuzioni da assegnare a commissari esterni, membri interni e presidenti di un 10 per cento rispetto allo scorso anno. Proposta che ha ricevuto il netto no dei sindacati anche perché i compensi sono fermi dal 2004. "Non è praticabile l’ipotesi che prevede la diminuzione dei compensi per i commissari rispetto all’anno scorso", dichiara Fabio Pipitò della Gilda, che aggiunge: "In generale si assiste ad un fenomeno preoccupante: a fronte dell’aumento dell’onerosità della prestazione dei docenti si sta verificando una riduzione delle retribuzioni".

Non molto distante dalla Gilda il parere di Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi che non vede di buon occhio neppure un "taglio indiretto" dovuto all’eventuale accorpamento del compenso relativo alla funzione (presidente o commissario) e quello - finora esente da tassazione - relativo al rimborso spese. Ma, secondo i sindacati, non è neppure più possibile aspettare anni per ottenere i compensi che dovrebbero anzi essere adeguati almeno alla perdita del potere d’acquisto dei salari degli ultimi tre anni.

La replica del ministero della Pubblica istruzione non si fa attendere. "La previsione di 138 milioni di euro è insufficiente", conferma il viceministro, Mariangela Bastico, che spiega: "Al momento, non è possibile quantificare quanto manca". A fare saltare i conti ci sarebbero 274 commissioni in più di quelle ipotizzate a dicembre, un numero di commissari esterni maggiore del previsto e l’incognita legata alle trasferte degli stessi professori che esamineranno gli studenti.

Ma la Bastico getta acqua sul fuoco e rilancia. "Per il buco di 128 milioni di euro ereditato dal governo Berlusconi abbiamo chiesto un piano straordinario di risanamento al ministro dell’Economia - spiega il viceministro - E non intendiamo farne altri debiti con le scuole. Del resto già l’anno scorso, oltre a coprire il debito 2006 della Moratti di 63 milioni, abbiamo coperto tutto. Ora si tratta di trovare la parte mancante perché il governo è fortemente impegnato sulla maturità: un esame in cui crede e in cui ha deciso di investire". Sarà probabilmente un intervento legislativo ancora da definire, come auspicato da Rembado, a racimolare una cifra mancante che dovrebbe aggirarsi attorno ai 25 milioni.

Ma quanto percepiranno i 110 mila docenti e 12 mila presidenti impegnati per circa un mese nella prossima maturità? Non è facile dirlo, ancora, ma una cosa sembra certa: bene che vada, quanto lo scorso anno. Circa 565 euro lordi per i membri interni, 958 euro lordi per i commissari esterni, e 1.791 euro per i presidenti, provenienti da sedi "distanti" meno di 60 minuti con i mezzi pubblici. Cifre che aumentano se commissari e presidenti si spostano da Comuni distanti meno di 100 minuti o oltre i 100 minuti.

* la Repubblica, 7 maggio 2007


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